Helium - Corto (2014)

Argomento di difficile trattazione viene reso con buona delicatezza incuriosendo per le risposte date al bambino. Parte grafica accattivante e finale potente che fa riflettere. Ritmo narrativo alquanto blando e interpretazioni con la freddezza danese che lasciano poco spazio a un'espressiva emotività. Anche la regia, salvo la parte sognante, si rivela rigidamente autocontrollata.

Il senso del cortometraggio è simile a quello di Big Fish: la vita è troppo crudele o inspiegabile. Per renderla più colma di "speranza" bisogna farsi aiutare dalle bugie sotto forma di favole. Poco più di venti minuti che lacerano il cuore e lasciano gli occhi inumiditi dalle lacrime. Girato con gran gusto anche nelle piccole parti in digitale e recitato con la dovuta dammaticità. Un piccolo gioiellino danese, premiato dall'Academy come miglior cortometraggio. Intenso.

Uno spot pubblicitario a favore dell'eutanasia infantile? Sembra proprio di sì e, al di là delle convinzioni di ciascuno, il corto non convince per tanti motivi: l'impaginazione edulcorata e lacrimevole, l'interpretazione dei personaggi principali, sopra le righe e talora fastidiosamente caricaturali. Non ci siamo affatto. Meno male che dura poco...

Il piccolo Alfred sa che presto andrà in cielo e lo immagina come un luogo noioso, ma Enzo, il nuovo inserviente dell'ospedale, inizia a descrivergli il pianeta Helium, un luogo magico dove le case sono sospese in aria, i prati sono verdi, la notte scintilla di luci... Corto commovente che sublima in una fiaba dolcissima l'impotenza di fronte ad eventi inaccettabili come sono la malattia e la morte di un bambino.