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VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/03/14 DAL BENEMERITO DUSSO
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- Non male, dopotutto:
Daidae - Mediocre, ma con un suo perché:
Dusso - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Fauno, Alexpi94
Justine (una Maria Pia Conte che incredibilmente non si spoglia) arriva a Roma facendo varie conoscenze e decidendo di seguire la filosofia del Marchese De Sade suggeritagli da un ricco marchese. Erotico forse girato qualche anno prima e diretto sotto pseudonimo (così come sotto pseudonimo risulta parte del cast) da Sabatini. Pellicola comunque dignitosa portata in porto avendo poco tra le mani e meno erotica di quello che potrebbe far pensare (è Léa Nanni quella che concede più topless, ma solo quelli...).
Siamo nel'Urbe e i colpi d'occhio sono impeccabili, ma lentezza e monotonia rendono il film anemico e, per quel che si vede, il titolo è ridicolo... Justine fa il bello e il cattivo tempo senza colpo subire solo perché ha dinanzi dei pappamolle. Particolari da salvare: danza con accarezzamento sensuale di una statua; altra statua che scruta un amplesso; altra danza al circolo del nudo; altra sensualità nel mangiare l'uva. 2 statue+2 danze+2 sensualità=6 flebo di ricostituente e per il 6 come voto non si scorge neanche la boa più vicina al bagnasciuga...
MEMORABILE: La scena del circolo del nudo, con la luce gialla e il rettangolo che nasconde le natiche alla ballerina.
Film erotico diretto dallo stesso regista dell'orripilante Scacco alla mafia. La Conte, parecchio graziosa, si spoglia poco, l'erotismo è dosato discretamente (per i tempi) e le location romane di allora sono un bel vedere. Peccato per la trama ridicola e una certa lentezza (che gli fa perdere qualche punto).
Una giovane donna trasferitasi nella capitale decide di apprendere la nobile arte della depravazione (tra furti, perversioni e comportamenti politicamente scorretti) consigliatale da un anziano benestante (appassionato del Marchese De Sade). Film molto lento e invacchiato male, erotismo quasi inesistente (pochissimi nudi) ma ben musicato. Belle le location della Roma anni '70, per il resto trascurabilissimo...
MEMORABILE: La sequenza (quasi Polselliana) con la protagonista vittima dei suoi rimorsi.
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- Dusso, ma dove lo hai trovato?
- Per Dusso: la protagonista si chiama Juliette, non Justine. Solo come piccola precisazione. Di averlo visto son contentissimo, certo che però non ha molte virtù, a parte quello di essere stato introvabile per lunghissimo tempo. Non è nè fluido, nè sintetico, e anche come costumi viene annichilito da troppi altri film contemporanei. Ma quel che è peggio è che di alchimia e di esoterismo non c'è niente di niente, e allora perchè sprecare un titolo così affascinante per un film così povero? FAUNO.Ultima modifica: 12/08/14 23:33 da Fauno
- Notevole sulla locandina l'accento circonflesso sulla "i" di "vizio" che dovrebbe andare sui plurali delle parole che finiscono con -io. Ormai oggi lo si vede di raro...
