Hansel e Gretel e la strega della foresta nera - Film (2013)

Alquanto desolante la descrizione di questa gioventù americana tutta smartphone e marijuana (ancora?), che attratta da dolci lusinghe non esiterà a sacrificarsi inutilmente per ridare bellezza a una perfida vecchietta spacciatrice. La rilettura dei fratelli Grimm al solito è un pretesto per spargere pezzi anatomici e spruzzare sangue qui e là. Filmettino teen-slasher molto inconsistente, come tanti ultimamente.

Mediocre teen-horror che rilegge in chiave moderna e con pretese da crime-story la nota fiaba dei Grimm (la strega/vampira attira i ragazzi vendendo marjuana!). Cast anonimo e poco in parte, di cui salvo solo l'ex-sex symbol Lara Flynn Boyle (irriconoscibile). Qualche scena da torture-porn, volgarità assortite, clichè come se piovesse e poco altro, ma senza gli smielamenti e gli pseudoromanticismi che la scritta "dai produttori di Twilight" sembrava pronunciare. Dimenticabile.

La celebre fiaba dei fratelli Grimm è solo il pretesto per una storiella mediocre, al limite dell'autoparodia, con qualche momento splatter e volgarità assortite. Qui la strega non procaccia bambini con dolcini e caramelle ma attira nella propria villa adolescenti da cui assorbire giovinezza e freschezza vendendo una droga prodigiosa chiamata Foresta Nera. Davvero pessimo.

Sicuramente frivolo e parimenti gustoso: metà fiaba e metà trip, bilancia il marzapane con il sanguinaccio e dispensa echi di vari sottogeneri a manciate. Croce e delizia, perché i supplizi torture porn, le suzioni di linfa vitale e quegli schiavi zombi che tanto ricordano mai sopiti piaceri hollandiani sollazzano con impudenza lasciando anche un po’ di acidità di stomaco. Lo reputo un discreto divertissement, un po’ pecione ma volenteroso.

Film divertente che rilegge in chiave moderna la golosità dei giovani che una volta era diretta ai dolci e oggi alla marijuana (credo che sia leggermente superata anche la marijuana). Ambientazioni da horror splatter anni '90 con infiltrazioni horror porn. Godibile e da vedere tutto d'un fiato senza pretese.

Inutile rilettura della celebre favola nera in chiave pseudo-moderna, che non aggiunge assolutamente tensione alla vicenda originaria; anzi, la ridicolizza con personaggi alla Twilight (l'autore è lo stesso) senza spessore e dialoghi abbastanza deprimenti. Giusto un po' di splatter; il resto è noia e imbarazzo.

Consapevole di quel "dai produttori di Twilight" m'aspettavo il solito teen-slasher e l'ennesima rivisitazione dei classici letterari in noiosetta chiave contemporanea. Invece nel complesso si è rivelato scorrevole e non sgradevole. Grande la Boyle nel ruolo della strega: forse è grazie a lei che attenzione e interesse non calano dopo un quarto d'ora? Poco lo splatter, ma alquanto incisivo. Non male anche la Quinn, in questa favola attualizzata dalle non sottovalutabili virate sociodemenziali.

L'inizio è gradevole quanto assaggiare un bon bon: sottofondo musicale rilassante, casetta che delizia con tè e dolciumi, ragazzotti belli quanto sciocchi. Poi l'effluvio della strega svanisce e la fiaba colorata diviene una rilettura raffazzonata di vecchi testi, con zombi che spuntano tra gabbie e labirinti e cerberi incattiviti dall'odore del sangue. Tutto in confezione teen, tutto ben patinato e declinato al new horror gore. Ma resta solo un (sano) brain off amusement.

Ha militato nel nazismo. È cannibale ed è lesbica. Pratica il voodoo e coltiva marijuana in cantina. Quando viveva a Twin Peaks, Lara Flynn Boyle ha imparato che nessuno è innocente: ora servirebbe un prequel che ci raccontasse come ha trascorso gli ultimi anni... È la sua performance esorbitante, ironica e coraggiosissima che regge il gioco di un film-cannone utile a disconnettere tutti i neuroni, che scivola liscio verso l'inevitabile, si vivacizza nel torture-porn e con un sano sghignazzo si risolve nel sovrannaturale. Talmente scombiccherato che rischia di diventare un piccolo cult.

Nessun legame con il film di Wirkola. Per Duane Journey, Hansel e Gretel sono due anonimi ragazzini d'oggi, mentre protagonista assoluta è la strega del titolo, cannibale, coltivatrice di droga (La "Foresta Nera") e zombificatrice. Gli effettacci truculenti e l'interpretazione piacevole e ironica di Lara Flynn Boyle non scostano dalla bassa mediocrità la pellicola, che nell'epilogo felino - sopraggiunto dopo un sottofinale incendiario alla maniera dei classici del gotico - sembra tenersi pronto per un sequel: propsettiva ben poco allettante.

I produttori di Twilight continuano a lavorare in maniera indefessa su film di dubbio valore che sembrano destinati a sale senza pubblico. L'accozzaglia di situazioni e spunti inseriti nella storia sono terribili e il tutto è costruito intorno a personaggi di una sterilità agghiacciante. A questo punto l'unica curiosità che rimane di queste pellicole è capire fino a dove i creatori si vogliono spingere, perché ok il trash, ma Sharknado è un'altra cosa...

Smessi da tempo i panni di Donna in Twin Peaks, la Flynn Boyle non ha più avuto grandi opportunità e questo ruolo non fa eccezione. Il trucco (nel film ringiovanisce succhiando la vita altrui) è approssimativo, fortunatamente il personaggio affidatole ha una sua ironia. Quanto agli effetti visivi non sono affatto male, pur se eccessivamente truculenti per risultare davvero spaventosi. Il resto del cast è anonimo, ma il plot non richiede grandi interpretazioni. Prima parte più interessante, nella seconda troppa carne al fuoco. Letteralmente.

Lo spunto poteva essere buono, portando la vicenda ai giorni nostri e con una strega spacciatrice di droga. Purtroppo la direzione registica è nulla e la sceneggiatura del tutto inconsistente e confusa. Per salvare il salvabile la si butta sulle truculenze alla Saw, ma la noia ben presto dilaga. Assolutamente insipidi gli attori, l'unico motivo di interesse potrebbe essere Lara Flynn Boyle, un tempo sexy icona di Twin Peaks: purtroppo il trucco è fatto male e lei appare svogliata. Alcune citazioni della fiaba malamente sprecate.