Ai confini del mediometraggio (dura 63 minuti), è il solito film toscano girato con quattro soldi molto vicino all’amatoriale, diretto da Alessandro Paci col fratello Andrea. Impossibile da giudicare secondo il metro classico considerata l'approssimazione nella regia, la fotografia inesistente, il dilettantismo diffuso, è però un'opera curiosamente divertente, a tratti, per l'inventiva di alcune trovate nonché per la presenza di attori e personaggi inattesi. Il ruolo di “finto narratore”, per dire, è affidato al simpatico Dan Peterson in versione fruttivendolo playboy, il quale insulta un'anziana signora che lo interrompe mentre si rivolge al pubblico ma è pronto a disinteressarsi del racconto...Leggi tutto se a distrarlo è una bella donna. Al centro della storia (si fa per dire, in fondo è un film “corale”) la fiammiferaia del titolo, sfruttata dal padre che la spedisce sulla strada a vendere scatole di fiammiferi che si scopriranno contenere droga. È un po' la vita del quartiere, animata dai negozianti locali (la “star” è indubbiamente Alessandro Paci) e dai passanti, con freddure tra l'imbarazzante e il surreale e camei “illustri”: oltre a un Giancarlo Magalli magistrato nel finale in tribunale è da ricordare Ceccherini vampiro metropolitano (qualche minuto in auto con occhiali neri e un odio insopprimibile per tutto ciò che è luce), uno dei momenti più comici di un film bizzarro e poverissimo (il carcere è reso dall’intelaiatura delle finestre in controluce).
Fa quasi sorridere per la sua pochezza, questo film. La storia ruota attorno a una moderna fiammiferaia schiavizzata da un perfido Forconi (che strappa le poche quasi risate) e il paese di contorno. Il cast vede la presenza di numerosi comici toscani però relegati in piccoli camei scarsamente incisivi. Un ruolo maggiore lo si dà al redivivo Cambi, che però a sua volta gira a vuoto. La regia è grottesca e trasmette quel senso di filmetto fatto in casa. Fast forward...
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DiscussioneZender • 10/02/14 19:45 Capo scrivano - 47787 interventi
Mah, penso sia una presa in giro che viene da ancor prima del film con Abatantuono e che attinge alla stessa fonte (cioè le tante barzellette sull'Arma).
Zender ebbe a dire: Mah, penso sia una presa in giro che viene da ancor prima del film con Abatantuono e che attinge alla stessa fonte (cioè le tante barzellette sull'Arma).