Dragon Ball Z: La battaglia degli dei - Film d'animazione (2013)

Della presenza di Akira Toryama (il creatore dell'universo Dragon Ball, qui in veste di direttore creativo) ci si accorge subito: il film è molto attinente ai manga/anime più di quanto non lo siano stati tutti i titoli che lo hanno preceduto; non manca l'umorismo, ci sono tutti i personaggi con l'aggiunta di due nuovi: Bills (Dio della distruzione) e Wish. Piacevole la trama, buoni i combattimenti (interessante la grafica d'animazione), ma nel complesso anche un po' troppo accelerato e sbrigativo.

Film animato che non aggiunge né toglie alla saga animata di Dragonball Z. Disegni e animazioni come se tutto fosse congelato al 1989; le uniche novità sono il nemico, il dio della distruzione e gli sfondi. Certo, c'è una prima parte ricca di gag, ma poi il film deraglia nella "solita" super-battaglia per il destino del mondo, già vista nei vecchi film e OAV degli anni '90. Il problema è che è perfettamente in continuity con l'anime-serial di 25 anni fa, invece d'essere un film a sé stante. Riservato solo ai fan accaniti.

Il migliore tra i film di DragonBall: a prescindere dalla totale somiglianza al manga (grazie al contributo di Toriyama), si distingue nel mostrare un antagonista decisamente simpatico, Goku, che per una volta non vince lo scontro finale. Molte scene più divertenti e in linea con lo spirito dell'autore e personaggi che non ripropongono i cliché comportamentali eccessivamente ripetuti nella serie e negli altri OAV (vedasi Vegeta, per una volta in un ruolo diverso dal solito scorbutico orgoglioso). Semplice quanto efficace il SuperSayanGod. Promosso.

Lungometraggio fruibile anche per chi non ha seguito la lunga saga a puntate. Il dio della distruzione (personaggio simpatico così come il suo affettato assistente), offeso per un mancato budino, vuole distruggere la Terra, ma soprattutto cerca un avversario di valore con cui misurarsi e divertirsi. La trama scherzosa cerca di uscire dall’atmosfera tetra dei ripetitivi combattimenti della serie e quando si arriva allo scontro finale (privo della consueta violenza), ché comunque deve esserci, si dà risalto a scenari di notevole impatto grafico.

Ottimo lungometraggio sia dal punto di vista tecnico (spettacolare la grafica in alcune scene) che da quello narrativo. La trama non ha quella drammaticità e serietà che contraddistingueva la serie Z, ma è piuttosto un gradito ritorno all'ironia e alle gag proprie della primissima serie (con il ritorno anche di vecchi personaggi). Inaspettato il finale, un tocco di aria fresca per un mondo e dei personaggi che stavano facendo della ripetitività il loro codice.