Dagli autori di RE-ANIMATOR ci si aspettava decisamente di più. Stuart Gordon, dopo essersi in qualche modo riconfermato a buoni livelli con FROM BEYOND e DOLLS, fatica da anni a partorire qualcosa di buono. CASTLE FREAK (girato in Italia) non è altro che un mediocrissimo gotico in cui Gordon ha cercato di rubare qualcosa al “Fantasma dell'Opera” e provato a sfruttare le tetre location per proporre una storia di una banalità unica: un padre di famiglia (il redivivo Jeffrey “Herbert West...Leggi tutto, rianimatore” Combs) che perde il figlio in un incidente stradale e, arrivato nel castello appena ereditato, sente strane “voci” che gli ricordano quelle del figlio scomparso. Preso da tutti per matto (pure dal nostro Luca “Montalbano” Zingaretti, il poliziotto del paese), è in realtà il primo a riscoprire lo strano freak del titolo, abbandonato lì da chissà quando e ritornato per uccidere chi viola la sua privacy. Girato quasi completamente al buio, privo di un benché minimo fascino, decisamente povero nella realizzazione, recitato alla meno peggio, non offre davvero nulla di buono salvo forse qualche timido effetto splatter e un make-up accettabile. Gordon punta a dare una caratterizzazione vagamente singolare al suo “freak” (lasciando il vero protagonista Combs in balia di se stesso) facendogli indossare un lenzuolo lercio che lo ripari dalla vista degli altri. Per il resto si limita a seguire le vittime predestinate nelle solite passeggiate notturne per i corridoi del castello secondo gli schemi più tipici degli horror senza idee. Suspense inesistente, musiche anonime dell'immancabile Richard Band. Soggetto di Gordon e Denis Paoli, sceneggiatura di Paoli e produzione “Full Moon” di Charles e Albert Band.
Little Stuart si perde nei corridoi del suo bel castello, con un film lesso e tutt'altro che marcondirondirondello. Tali sono sciatteria e pauperismo che si incunea il sospetto che Gordon abbia fatto da prestanome a un povero sfigato bisognoso di una spintarella, e tanta è la bruttezza che anche un suppliziante invocherebbe pietà davanti a 'sta scorfanata filmica. Ad aumentare il gradiente trashacchioso accorre uno Zingaretti alle prime armi, in una prestazione (il brigadiere cattiiivo cattiiivo) che ora gli dovrà suscitare non poca vergogna.
Punto di non ritorno (nel male) di un ex grande regista horror. La storia è abbastanza soporifera e per giunta con alcuni accenti "patetici" e qualche ombra trash e da vera "televonela". La storia prosegue piatta e senza particolari scossoni, fino al finale anch'esso piatto e senza sorprese. Insomma un vero pasticcio. C'è un Zingaretti giovane (già amante dell'arma, ma qui dei Carabinieri) e doppiato, ma dubito che se ne vanterà mai. Bruttissimo.
Soffre i limiti di una produzione non sfavillante, eppure non perde mai la dignità di horror di buona fattura. Il make-up del freak è più che soddisfacente mentre la regia di Gordon è precisa e non sbaglia i tempi. La trama non è poi così scontata e non bisogna affrettarsi a identificare il freak come il cattivo della situazione. Qualche ingenuità non manca: i carabinieri non fanno mai la cosa giusta e sono piuttosto goffi, mentre in alcuni momenti si poteva osare qualcosa di più. Soddisfacente.
Lo staff tecnico di Re-animator (Jeffrey Combs, Stuart Gordon e Charles Band in testa) si concede una vacanza nel Belpaese con questo horror ambientato in un castello dell'Italia centrale. Ma siamo lontani, molto lontano dai fasti dei classici precedenti. I soldi sono pochi e si vede, comunque qualcosa di salvare c'è: Jeffrey Combs (he rimane un grandissimo attore), le incredibili impennate di ferocia quasi argentiana (l'omicidio della prostituta, quasi insostenibile). Trama banalotta. C'è pure Zingaretti, commissario dei carabinieri.
Stuart Gordon è un bravo regista e lo ha dimostrato molte volte; qui alla sua tecnica non riesce però ad abbinare una storia sufficientemente intrigante, dato che la linearità di fondo (un mostro vive in un castello e tormenta la famiglia che lo abita) è eccessiva e i drammi familiari dei protagonisti non danno poi così tanto spessore. Il cast, tuttavia, è molto interessante (Combs, la Crampton, persino Luca Zingaretti!) e certi picchi di violenza e di sporcizia (il mostro deforme non scherza affatto) non sono male. Non ottimo, ma guardabile.
MEMORABILE: Il "freak" che si aggira per il castello seminascosto da un lenzuolo, come un lercio fantasma dell'opera; Il finale tragico.
Piccola perla del cinema a basso costo. Peccato per la recitazione: se gli attori non fossero così terribili il film avrebbe riscontrato davvero un buon successo, in quanto dotato di una buonissima storia che, seppur già "spolpata" a più non posso dal cinema horror, continua ad appassionare. Davvero azzeccatissima la scelta di Helen Stirling per la parte della madre del mostro: il suo volto non può non rimanere impresso.
Famigliola con bimba cieca si reca in castello con essere deforme allegato: e allora? Insipido alla massima potenza, sembra più una scampagnata in terra umbra che altro. La caratteristica del sopravvalutato Gordon, infatti, è una: buona tecnica, ma passione men che zero. Al di là del suo esordio registico non si ricordano momenti davvero memorabili nel carniere (benché, come detto, la fluidità narrativa sia apprezzabile). Discreto Combs. Zingaretti ha già un taglio alla Montalbano.
Buono il vino, Jeffrey? Mentre il simpatico Combs svuotava la cantina del castello, offscreen Band & company devono averlo aiutato poiché non c’è altra spiegazione per giustificare la superficialità, la pochezza e il tradimento dei nobili natali dell’operina. Parrebbe astemio solo John Vulich al make-up, visto che il freak è l’unica sostanziosa attrazione. Via, consoliamoci con le chicche italiche: la sempre bella Umbria, il sempre graduato Zingaretti e la sempre smutandata Offidani, si veda il Brass guardone. Un bel Gaviscon per tutti.
L'essere deforme tenuto prigioniero nei sotterranei del castello ricorda vagamente la leggenda del mostro del castello di Glamis in Scozia, ma qui l'ambientazione è italiana, con belle location che conferiscono al film un'atmosfera riuscita. Ci sono rimandi sessuali morbosi niente male che sfociano nello splatter. La pellicola nell'insieme è buona ma qualche calo è dovuto soprattutto al personaggio di Jeffrey Combs e alle sue sfuriate sentimentali verso la moglie, che risultano un po' pesanti.
Se non fosse firmato da Stuart Gordon forse il film avrebbe valutazioni migliori. È comunque, per atmosfere e montaggio, un onesto omaggio al cinema gotico italiano degli anni '70 (Gli orrori del castello di Norimberga di Bava o La bestia uccide a sangue freddo di Di Leo). Una certa sciatteria nella fotografia lo fa quasi sembrare una fiction nostrana del periodo e la presenza di glorie italiche come Zingaretti e Sarchielli non fa che rafforzare l'impressione. Di Lovecraft c'è assai poco.
Niente di che. Questo filmetto di Gordon unisce due racconti di Lovecraft tramite una sceneggiatura minimale, non aiutata dalla realizzazione chiaramente povera e dalla sua stessa regia che fa abuso di camera a mano e inquadrature buie. Il cast, al di là di uno spaesato Zingaretti, funziona così come il reparto trucco ed effetti pratici, ma l'atmosfera non si crea e il risultato è mediocre. Finale oltremodo tirato per le lunghe.
Dimenticato ingiustamente, si rivela essere un film semplice ma davvero niente male. Stuart Gordon riunisce per l'ennesima volta Combs e la Crampton e li porta in Italia, in un bellissimo castello abitato da un mostro deforme. Il film funziona discretamente su tutti i fronti: suggestiva è l'ambientazione rurale italiana e bellissimi sono il trucco e in generale il look della creatura, a cui si aggiungono effetti gore davvero ben curati. La trama presenta qualche ingenuità, ma nel complesso regge. Non male.
Il solito castello ereditato da una lontana parente è qui infestato dalle urla raccapriccianti di una mostruosa creatura che vive nei suoi desolati sotterranei. Gothic fuori tempo massimo, annoia per la trama prevedibilissima, performance attoriali insufficenti e atmosfere per niente terrorizzanti. A tratti, inoltre, sembra scopiazzare Phenomena di Dario Argento, precedente di ben dieci anni (ma quanta differenza fra i due lungometraggi)!
Gordon si ispira molto lontanamente a "L'estraneo" di Lovecraft, ma il risultato è disastroso: attori in catalessi, sceneggiatura più bucata di un Emmenthal e suspense poco presente. Non si possono negare l'ottimo make up del mostro e l'efficacia di alcune scene gore, ma ciò non può bastare a elevare un film di mediocre fattura e irritante nelle ridicole soluzioni.
MEMORABILE: Il mostro che divora il cadavere nella cantina
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Il film è stato trasmesso anni addietro su Duel tv in lingua italiana con il titolo di Il castello:
Precisa Mco però di possedere tuttavia una versione (sempre registrata da Dueltv, durante i primi anni di diffusione di Duel Tv tramite satellite - Stream prima e poi Sky - quindi dovrebbe cadere nei primi anni del Duemila) in cui il titolo è invece Stuart Gordon's Castle freak:
Schramm ebbe a dire: Il film è stato trasmesso anni addietro su Duel tv in lingua italiana con il titolo di Il castello:
Precisa Mco però di possedere tuttavia una versione (sempre registrata da Dueltv, durante i primi anni di diffusione di Duel Tv tramite satellite - Stream prima e poi Sky - quindi dovrebbe cadere nei primi anni del Duemila) in cui il titolo è invece Stuart Gordon's Castle freak:
Zender ebbe a dire: Postato in homevideo un post di Schramm con le aggiunte di Mco. Ma quindi anche la tua versione è in lingua italiana, Mco?
Come ben afferma l'amico Schramm, la copia di Duel in mio archivio è in idioma italiano... In quel periodo, oltretutto, la gloriosa emittente trasmetteva tutta una serie di pellicole legate a Band e alla sua Full Moon (ex Empire)! Bei tempi...;-)