Il romanzo di Thelma Jordon - Film (1950)

Il romanzo di Thelma Jordon
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Titolo originale: The File on Thelma Jordon
Anno: 1950
Genere: thriller (bianco e nero)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/11/13 DAL BENEMERITO CIAVAZZARO
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Ciavazzaro 25/11/13 21:34 - 4768 commenti

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Bel noir con la Stanwyck complessa femme fatale, che invischia un sostituto procuratore in un losco omicidio: lei è innocente o lo sta manipolando? La Stanwyck è superba come sempre, capace di passare dal bianco (la purezza, l'amore) al nero (la bella scena con l'avvocato). Pure Corey si impegna e si registra un bel finale con un secondo colpo di scena piuttosto inatteso (dopo il primo assai prevedibile ma non per questo meno interessante). Regia del maestro del genere.
MEMORABILE: La Stanwyck che parla col suo avvocato.

Pinhead80 1/06/14 11:22 - 4719 commenti

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Altro bellissimo film di Siodmak che difficilmente sbaglia un colpo. La Stanwyck è un mostro di bravura nell'interpretare il ruolo di una donna imprevedibile e dai mille volti. Le difficoltà di uscire da una relazione malata vengono qui messe a nudo in un lento ma incessante incedere di macchinazioni, sguardi, bugie e verità mascherate. Da avere.

Cotola 10/12/15 00:08 - 9009 commenti

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Siodmak conferma di essere un regista sopraffino e fuori dal comune, trasformando una "semplice" storia noir, con tanto di "pollo" e di maliarda dark-lady (notevole la Stanwyck), in un qualcosa di più. Pian piano, infatti, si capisce di assistere ad una storia d'amore caratterizzata dall'approfondimento psicologico dei due personaggi principali. E così la pellicola oltre a funzionare come semplice film di genere, lo fa anche sull'altro versante. E che meraviglia quel finale, a mio avviso, per nulla lieto e molto coraggioso nel modo di segnare l'epilogo dei due protagonisti. Da vedere.

Jdelarge 21/12/15 23:51 - 1000 commenti

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Siodmak dà vita a un thriller psicologico che fa affidamento quasi interamente sul personaggio di Thelma Jordon, interpretata in maniera magistrale da Barbara Stanwyck. La regia è abile a creare un contesto giallo che sembra sovrastare tutto, mentre le domande e i dubbi che aleggiano su Thelma aumentano esponenzialmente con il passare dei minuti. In fin dei conti la fortuna del film risiede proprio nel sottile confine che c'è tra femme fatale e donna fragile e ingenua; sottigliezza psicologica di Thelma e punto cardine della pellicola.

Myvincent 27/10/16 08:10 - 3727 commenti

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Un vero romanzo, quello messo a punto da Thelma Jordon per incastrare un uomo nella sua tela vischiosa e affrontare così l'accusa di omicidio. Ma se Barbara Stanwyck non è certo impreparata a ruoli da ambigua dark lady, il difetto sta in una sceneggiatura troppo costruita e artificiosa per essere realista o quantomeno verosimile. Finale manicheo, che più non si poteva.

Daniela 23/07/17 09:22 - 12625 commenti

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Donna con pochi scrupoli intreccia una relazione clandestina con un vice procuratore sposato, al quale chiede poi aiuto quando si trova nei guai con la legge per l'accusa di aver assassinato la ricca zia... Dato che lei è Stanwyck formato "dark lady" (perfetta nel ruolo) e lui ha il volto onesto ma un poco stolido di Corey, i giochi sembrano fatti ma Siodmak, regista mai banale, rimescola le carte e tira fuori un asso dal mazzo: dopo una buona parte processuale, l'epilogo getta nuova luce sulla vicenda, colorando il noir di tinte melò fino all'esito tragico ma "riparatore".

Nicola81 28/08/19 00:04 - 2840 commenti

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Interessante, anche se non indimenticabile, film di Siodmak che oscilla tra il melodramma, il noir e il thriller, il cui limite principale risiede in una parte iniziale piuttosto piatta (passa una buona mezzora prima che la sceneggiatura e il ritmo narrativo prendano davvero quota). Funziona l'approfondimento psicologico dei personaggi e se Corey ha quella faccia un po' così comunque adatta al ruolo, la Stanwick è ovviamente bravissima nel disegnare una complessa femme fatale. Azzeccato l'epilogo, riparatore ma non poi così conciliante.

Tarabas 14/08/20 12:36 - 1878 commenti

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Dopo La fiamma del peccato Barbara Stanwyck in un altro ruolo di donna pericolosa, cucito su di lei dal sarto Siodmak (vecchio amico di Wilder, peraltro). La storia è ingegnosa, un intrigo processuale con elementi noir e melodrammatici, girata con grande senso del thrilling e gusto visivo non comune, tipico del regista. Peccato il protagonista maschile, palesemente non all'altezza di un ruolo tanto complesso. Ottimi invece i comprimari. Ma la protagonista è chiaramente la Thelma del titolo, un'altra ragazza sbandata del dopoguerra a caccia del sogno americano (quasi) ad ogni costo.

Faggi 11/09/20 23:38 - 1549 commenti

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Si direbbe che Siodmak si sia divertito a mescolare e poi dare le carte di tre generi: melodramma funebre, thriller psicologico/processuale e noir - senza traccia, però, del detective disilluso, melanconico ma risoluto e con deciso accento sulla donna fatale (una sublime Barbara  Stanwyck, ovvero la maga dalla doppiezza serpentina). Il film è macchinoso e rischia l'inverosimile ma sorprendentemente vivido, con passaggi contorsionisti e altri deliziosamente fluidi. Resta impressa l'incisività di certi dialoghi (nel duetto d'amore, durante l'incontro con l'avvocato - tra gli altri).

Fedeerra 11/11/21 04:32 - 770 commenti

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La forza di questo noir giudiziario non è tanto nella retorica e infallibile pretesa di scoperchiare l’intreccio investigativo, quanto nella ricerca di definizioni psicologiche fra le più dense e crepuscolari del cinema d’antan di quel periodo. Siodmak dirige con ritmi quasi geometrici e la Stanwyck, che emana un’aria di aristocratica bellezza, emerge dai fasti dell’ambiguità conservando negli occhi l’ombra di una tragedia già promulgata nella propria genesi.

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Teddy 31/10/22 06:31 - 811 commenti

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La chiave della triangolazione morbosa è tipica del noir, così come lo sono le tecniche visive, la sottotrama investigativa, la “crocifissione” morale dell’epilogo. Non si salva nessuno da questo film che rispecchia forse più di altri il clima di un’epoca, ambizioso e maledetto, fagocitato fa un nembo chimerico eppure dolorosamente reale. Meravigliosa Barbara Stanwyck, che corre dalla malinconia, al cinismo, al completo tracollo esistenziale.
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