Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un vecchio e il suo (vecchio) cavallo. Straziante parallelismo tra la vita (che si avvia al capolinea) di un uomo e della sua bestia amata. Nestore era un grande trottatore, trasformatosi per via di un malanno al ginocchio in un semplice cavallo da carrozzella, che ha convissuto col suo padrone Gaetano Bernardini (Sordi) quasi una vita intera. Naturale che quando arriva il momento di finire rispettivamente al mattatoio e all'ospizio non sia cosa allegra per nessuno e il cercare una via d'uscita diventa una speranza per entrambi. Sordi - anche regista e cosceneggiatore col fido Rodolfo Sonego - si identifica con straordinaria aderenza nel malandato Gaetano e la ricerca di un posto felice in cui...Leggi tutto far trascorrere gli ultimi anni al proprio cavallo è in realtà una ricerca di Gaetano stesso. Non abbandonato da tutti, a dire il vero (il nipotino Ferruccio/Matteo Ripaldi e la figlia Iris gli sono comunque vicini), ma certo visto nel complesso come un uomo destinato a concludere la vita lontano dalla società “attiva”. Le peregrinazioni che portano Gaetano prima da una ex fiamma, poi al commissariato, a un campo nomade, sono la struttura di un film malinconico recitato dal protagonista con grande misura e bravura. Come sempre il Sordi attore è infinitamente superiore al Sordi regista e tutte le qualità di NESTORE derivano dalle sfumature che il primo riesce a dare al suo personaggio, mentre i difetti maggiori si ritrovano in un uso anonimo, didascalico e piatto della messa in scena. In ogni caso, visto il coraggio di proporre (pur con molte banalità) una storia poco commerciale e, probabilmente, autobiografica, Sordi non andava troppo criticato.

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Ciavazzaro 30/06/08 13:11 - 4770 commenti

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Uno dei canti del cigno del buon Sordi, che comunque rimane anche qui un ottimo attore. Drammone con attori che non aiutano molto e scene choc, come quella nel mattatoio, un pochino eccessive, a mio avviso. Film da dimenticare, purtroppo: non sono molte le cose buone.

Redeyes 2/07/08 09:15 - 2449 commenti

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Un Sordi sul viale del tramonto che, pur non girando un film pessimo, certamente non dà il meglio di sè. Una pellicola stanca come i suoi due anziani protagonisti, un cast di comprimari che non brilla per qualità, nemmeno nelle scene più sciocche, ed una sceneggiatura stiracchiata. Si preme sul tasto del sentimentalismo ma con scarsi risultati e lo stesso Albertone nazionale non è al suo top. Spiace dirlo ma siamo su livello Tv-Movie. Peccato.

Galbo 3/08/08 21:30 - 12399 commenti

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Tra le ultime cose dirette ed interpretate dal grande Sordi, purtroppo abbastanza scadente qualitativamente, tanto da assomigliare più ad una produzione televisiva che ad un prodotto cinematografico. Il tema scelto è in questo caso la protezione e i sentimenti d'amore per gli animali, ma lo svolgimento è scontato e piuttosto furbo, con scene che calcano volutamente il pedale della commozione, così da diventare stucchevoli. Sordi è bravo, ma non basta...

Lovejoy 13/08/08 14:23 - 1823 commenti

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Degli ultimi film interpretati dall'indimenticabile attore romano, il più riuscito. A metà tra dramma e commedia, diretto senza particolare nerbo dallo stesso Sordi, ha il suo punto di forza nella interpretazione solidissima dell'attore. Gli altri navigano nella mediocrità più assoluta. Comunque, meglio questo del successivo Incontri proibiti con la Marini.

Cangaceiro 13/09/08 13:14 - 982 commenti

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Pare che fosse il film, tra quelli da lui diretti, a cui Albertone era più affezionato. Si vede nettamente come Sordi sia molto immedesimato nella parte del vetturino vecchio e stanco, buono ormai solo per l'ospizio, forse perché anche lui si sentiva così all'epoca. Un vero canto del cigno permeato da profonda tristezza che sfocia in lacrima facile tra il cavallo da sopprimere e il nipotino a lui affezionato. La scena del mattatoio, un po' stonata rispetto al film e soprattutto all'intera produzione sordiana, è tuttavia un malinconico ma adatto epilogo.

Matalo! 16/09/08 18:09 - 1378 commenti

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Gagliardo Albertone; l'impunito attore (grandioso nei 50/60) ma con un cuore piccino racconta la patetica storia dell'ultima carrozzella. Ovviamente c'è un bambino di mezzo e tanto patetismo. Come a dire "si stava meglio quando si stava peggio". Poi Albertone con un colpo d'ala ritornerà ad essere il vecchio ipocrita di molti film da lui diretti in Incontri Proibiti, il peggior film mai interpretato da un grande del nostro poker d'assi di comici storici.

Markus 2/10/09 12:49 - 3690 commenti

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Una sorta di lacrima movie in chiave moralesco-sordiana girato fuori tempo massimo. Il risultato fu al botteghino disastroso ed anche in tv non si è mai rivalso. Il film è poca cosa e per giunta infarcito di elementi atti a scaturire una goccia di pianto miserevole per il vecchio vetturino ed il suo moribondo cavallaccio sul varco del mattatoio, per un futuro da braciola con patate rosticciate. Pellicola tuttavia onesta e sentita da Sordi, il cui viale del tramonto artistico è ormai tragicamente imboccato...

B. Legnani 7/06/10 23:07 - 5534 commenti

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Finisse al 35', sarebbe un bel mediometraggio (con un grande Eros Pagni). Poi, però, si aprono lunghe, vuote parentesi (incredibile l'episodio poliziesco per il fatto del 1939, mal condotto quello con la vecchia fiamma... si salva solo quello del Volturno, che peraltro ricicla una vecchia prestazione sordiana). Ci sono tutti i difetti del Sordi regista, a partire dalla lentezza, ma l'attore è grande come sempre, rischiarando qua e là scene mediocri con tocchi di classe (si pensi ai commenti che Monteduro – qui poliziotto - gli rimprovera durante la verbalizzazione). Il ragazzino è sopportabile, il che non è poco.

Vstringer 2/11/09 16:50 - 349 commenti

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Il Sordi regista non ha mai brillato per capacità di cogliere le sfumature più appropriate: così, per comunicare al mondo la propria afflizione per l'approssimarsi del capolinea artistico (oltre che quello terreno), gira un film visivamente sciatto come una fiction di terza scelta, con massicce dosi di patetismo per coinvolgere lo spettatore. Il Sordi attore c'è ancora: l'immedesimazione nel vetturino è palese, così come il dolore verso un mondo di fuori che già non riconosceva più vent'anni prima e che qui rifiuta in toto; ma il cinema dov'è?

Nando 19/11/10 17:05 - 3816 commenti

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Uno degli ultimi lavori del grande Albertone che si dedica alla salvaguardia degli animali con un commedia dai toni agrodolci e abbastanza fiacca. Nonostante il tema trattato la narrazione tende lievemente alla ruffianeria ed alla commozione spicciola. L'attore e regista romano è sempre egregio, ma solo lui non basta a risollevare le sorti di un lavoro così così.

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Mco 26/04/12 11:52 - 2328 commenti

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Amara riflessione sulla vita di un grande attore. Lui stesso dice, ad un certo punto, rassegnato, che non serve più e pertanto deve ritirarsi in luogo dimesso. Il suo cavallo, Nestore, compagno di tante avventure, non ha ospizi di sorta ma il più tremebondo mattatoio. Entrambi sono specchio delle storture del nostro sistema, descritte con una poesia ben più elevata della media dal grande Albertone, sempre più a suo agio in parti tristi che facete. Un gusto amaro davvero quello che rimane in bocca dopo questa pellicola...
MEMORABILE: L'incontro con la vechia fiamma di giovinezza, tra caffelatte e pane fresco.

Rambo90 12/03/12 17:36 - 7702 commenti

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Canto del cigno imperfetto ma commovente per Albertone: la sua interpretazione dell'anziano vetturino Gaetano è perfetta, il personaggio suscita una simpatia contagiosa. Peccato che la regia, come sempre, sia lenta e indugi in sketch inutili e prolissi (come quello dai carabinieri) e che il cast (se si eccettua un ottimo Eros Pagni e il bambino abbastanza simpatico) sia mediocre. Un film comunque troppo sottovalutato, che si lascia seguire con facilità e partecipazione, con un finale che colpisce per l'insolita crudezza. Buono.

Maxx g 15/09/13 14:39 - 635 commenti

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Il problema centrale del film è che il Sordi regista sembra dire: "Cosa scriviamo per questo film? Cosa ci inventiamo?". Nestore dimostra insomma subito il fiato corto: lo spettatore capisce al volo che il buon Gaetano impedirà alla bestia di essere macellata e se la porterà in giro, ma poi si vede che le idee sono piuttosto piatte e prevedibili. Quando si arriva alla scena dell'arresto si capisce che siamo arrivati al fondo. Inutili le scene finali e la conclusione "pseudo consolatoria" lascia dei dubbi.

Rigoletto 16/01/14 22:05 - 1787 commenti

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Che il film di Sordi indulga molto nel lacrimoso è fuor di dubbio, ma ha dei meriti: il primo è di averci regalato l'Albertone nazionale nel ruolo di vetturino (figura che a Roma conoscono bene) e la seconda, ben più importante, è che tocca un nervo scoperto di una società come la nostra, dove l'anziano viene spesso relegato ai margini, dove l'usa e getta vale anche per le persone, dove i sentimenti - anche se per un cavallo - sono trattati come fango. Per tutto questo dico "Grazie, Alberto!"; non tanto per il film, ma per il dono. **!
MEMORABILE: La crudezza del mattatoio lascia impietriti.

Samuel1979 13/09/15 18:53 - 547 commenti

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Penultima prova da regista per Sordi il quale confeziona un film che, nonostante non sia immune da vari difetti, presenta temi notevoli come la vecchiaia e il maltrattamento degli animali; volendo c'è anche un parallelismo fra Nestore e l'attore romano, entrambi destinati a cedere il passo alle nuove generazioni dopo una vita da protagonisti. Sordi, nonostante l'età avanzata, tira fuori dalle sue corde una prova dignitosissima, ma è evidente che ormai la vivacità di una volta è solo un ricordo sbiadito.

Deepred89 14/06/16 23:44 - 3709 commenti

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Confezionato in maniera abbastanza televisiva, un lacrima-movie con vittima sacrificale equina in cui Sordi sfoga una disillusione che ormai sfiora il nichilismo, in cui nemmeno la sua Roma e i suoi romani riescono minimamente a salvarsi. La sceneggiatura tende ad arrancare ma azzecca qualche buon momento (la visita alla vecchia fiamma), mentre Sordi recita con tratti dolenti (collirio a go-go) che ammazzerebbero l'umore a qualsiasi over 60. Poca ironia, generalmete sarcastica (gli zingari). Maldestro ma con un suo perché.
MEMORABILE: Il macello da mondo-movie.

Paulaster 28/07/21 09:51 - 4425 commenti

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Il sipario si chiude: il cavallo deve finire al mattatoio e il vetturino all’ospizio. Sordi scrive e dirige il suo personale requiem accusando gli umani di averlo dimenticato. Imperfetta la fase registica tra lentezze e troppa segmentazione della sceneggiatura. Sordi dà comunque una buona prova sia nelle fasi disperate che quando fa il finto tonto. A tratti si nota un’ispirazione alla De Sica nell’accostare il ragazzino al vecchio. Eccessivi diversi frangenti (la figlia seminuda, le mani addosso del genero) o addirittura disturbanti (al mattatoio).
MEMORABILE: La pistola al mattatoio; Il rapimento da parte degli zingari; La denuncia di Nestore anche se non è suo il cavallo.

Minitina80 5/12/23 23:39 - 2984 commenti

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Non ci si ferma alla tristezza e alla malinconia del vetturino Gaetano perché assume i toni esistenziali dell’ultima transizione umana prima della morte, ovvero la resa dei conti che arriva con la pensione. La semplicità di fondo che coinvolge la messa in scena e gli attori di contorno non rappresentano una nota di demerito, ma adornano nella maniera più adeguata l’habitus di un’opera che vuole cogliere l’essenziale e il cambiamento di una società che ha smarrito umanità e calore. Pochi i giri a vuoto di un Sordi che riesce a essere profondo, esprimendo più di quello che sembra.
MEMORABILE: La sequenza finale.
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