A single shot - Film (2013)

A single shot
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Titolo originale: A Single Shot
Anno: 2013
Genere: thriller (colore)
Note: Tratto dal romanzo di Matthew F. Jones.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/11/13 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 1/11/13 10:54 - 12670 commenti

I gusti di Daniela

Come Raimi insegna, mettere le mani su soldi sporchi non è mai una buona idea. Questa volta a farne le spese è un "povero bianco" che si illude di poter risolvere i suoi guai familiari con quella fortuna insperata, per quanto gravata dai sensi di colpa. Il cast è di sicuro interesse, ma il film non funziona: uggioso come thriller d'azione, sbrigativo come thriller morale, un ritratto dell'America rurale risaputo e poco avvincente che troppo punta sui primi piani del pur bravo Rockwell, qui barbuto dall'evocativo nome di John Moon, mentre Macy è sacrificato in un ruolo/macchietta.

Nando 2/05/15 22:57 - 3816 commenti

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Thriller che parte con buona lena ma che si perde nello sviluppo narrativo tra qualche lungaggine e un finale incerto. Le atmosfere rurali sono ben rappresentate ma alcune situazioni vengono risolte troppo sbrigativamente: dopo tanta attesa tutto termina. Efficace Rockwell, con il resto del cast sostanzialmente appropriato.

Kinodrop 8/04/16 20:51 - 2956 commenti

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Rosenthal sembra più interessato a disegnare atmosfere e paesaggi dell'America rurale, tra nebbie e vedo/non vedo, che a puntare sui fatti e sulla psicologia dei personaggi. La trama procede al ralenti, reiterando situazioni spesso poco chiare e incapaci di tener desta l'attenzione. Il protagonista oscilla tra illegalità e moralismi sociali e familiari e nel finale è vittima di una catarsi sproporzionata. Discreto il cast, peccato per l'inutile personaggio di Macy. Musica rarefatta ma troppo uniforme, alla lunga stanca. Sospeso, anzi irrisolto.

Almicione 12/10/16 01:47 - 764 commenti

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La fatalità del caso o un incidente non così improbabile. Una storia fra gli alberi, che in questi ultimi anni sono diventati una scelta diffusa come ambientazione. In realtà, il film ha ben poco da dire: la trama si chiude in qualche minaccia da non si capisce bene chi e dal protagonista, che sembra perennemente sbronzo, che non si raccapezza della sua vita. La regia non fa errori, ma rende le riprese eccessivamente lunghe e ci si potrebbe quindi annoiare. Da dimenticare il finale. Insomma, pellicola evitabile.

Buiomega71 10/02/18 01:10 - 2912 commenti

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Chiuso in un'atmosfera montanara uggiosa, plumbea e fangosa, inumidito dalla pioggia e dal grigiore delle nebbie basse che solcano i boschi (ricordando una certa aurea di desolazione non dissimile dai Ragazzi del fiume), un thriller dall'incedere lento e parsimonioso, che punta sulla psicologia e sui chiaroscuri dell'animo umano (più che alla trama smithiana risaputa), con sprazzi violenti (il taglio del dito indice), grotteschi (la baby sitter e i film porno bdsm) e un teso prefinale che si macchia di western. Quasi kinghiano nell'assunto. Ossessivo lo score di Atli Örvarsson.
MEMORABILE: Nel finale scavando la fossa profonda con il cadavere della ragazza e l'ansimare della fatica e del dissanguamento dai barlumi horror; Nel freezer.

Capannelle 27/03/21 00:36 - 4412 commenti

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Atmosfere rarefatte e dialoghi stretti dei villici locali caratterizzano questo film realizzato con una certa abilità ma con un coinvolgimento intermittente. Se alcune scene e inquadrature meritano, in altre occasioni diventa troppo attendista o spreca dei personaggi incompiuti come quelli di Macy e Levine. Rockwell e le figure femminili che gli ruotano attorno sfilano bene in scena, la vallata e i suoi suoni fanno da valido contenitore. Non che i contenuti siano veramente originali, ma il modo di trattarli e qualche dettaglio gustoso lo tengono a galla.

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  • Homevideo Buiomega71 • 9/07/14 17:44
    Consigliere - 26006 interventi
    In dvd per Sony Pictures, disponibile dal 10/09/2014

    http://www.amazon.it/Single-Shot-William-H-Macy/dp/B00LG4ITZC/ref=sr_1_204?s=dvd&ie=UTF8&qid=1404920590&sr=1-204
  • Homevideo Buiomega71 • 8/02/18 23:13
    Consigliere - 26006 interventi
    Caso più unico che raro, un dvd che ha del miracoloso! L'inglese per non vedenti, sull'onda di tutto il calcio minuto per minuto!

    Ultima modifica: 9/02/18 07:49 da Zender
  • Homevideo Daniela • 9/02/18 08:38
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Magari sono pochi, almeno per adesso, i casi di pellicole proposte anche per i non vedenti ma non si tratta di una rarità: ad esempio, anche il DVD di Life - Non oltrepassare il limite offre questa opzione.
    Una voce descrive quando appare sullo schermo fra un dialogo e l'altro: l'effetto non deve essere molto diverso da certe letture di grandi romanzi trasmesse dalla tv.
  • Homevideo Buiomega71 • 9/02/18 12:38
    Consigliere - 26006 interventi
    Insomma, un po' come Ray Charles in THE BLUES BROTHERS : " Mi piange il cuore a vederli già ladri così piccoli"
  • Discussione Buiomega71 • 10/02/18 09:48
    Consigliere - 26006 interventi
    Immerso in un atmosfera plumbea, uggiosa, grigia, fangosa e umida, tra le nebbie basse che solcano le montagne e i boschi, la pioggia battente che ne aumenta la desolazione e l'inospitabilità (anche dell'animo) non tanto dissimile da quella che circondava I Ragazzi del fiume o Un gelido inverno

    Redneck, cacciagioni, fattorie, squallidi dinner, catapecchie, viscidi avvocatucci da quattro soldi, criminali montanari e il denaro sporco che ti cambia la vita (in peggio)

    Se lo script non racconta chissà quali novità (prima Raimi, poi McKay e , in coda, i Coen) e l'andamento narrativo è lento e quasi rarefatto (che comunque regge abbastanza bene la tensione per le quasi due ore di durata), Rosenthal (che dirige con rigore e grande professionalità) si concentra più sull'aspetto psicologico (ottimo Sam Rockwell) che sulle sparatorie, l'azione o il sangue (anche se le crudeltà non mancano: il dito indice mozzato sul tavolino, lo smembramento del cervo), sulla solitudine di un uomo e delle sue scelte infauste, circondato da un umanità alla deriva (come il paesino sperduto in culo ai lupi alla Deliverance), guardando più a certo cinema settantiano dei Penn e dei Frankenheimer che nemmeno alle tarantinate pulp modaiole.

    Quasi kinghiano nell'assunto, con sprazzi horror (il fantasma della ragazza uccisa che appare negli incubi di Rockwell) che si fanno tangibili nel finale dai sapori poeiani, con reminiscenze all'inizio di Open Grave (la fossa, il cadavere, la fatica, il sangue perso, l'ansimare, il cervo) o dalle chiaroscure luci macabre (il cadavere della ragazza recapitatogli nel letto, nascosto nel freezer)

    Prefinale di ottima tensione (che sfocia quasi nel western), tra dita tagliate e uomini nel mirino, sprazzi grotteschi inaspettati (la baby-sitter che si diletta, con l'amichetto poco raccomandabile, guardando filmetti porno bdsm in tv) e un incipit di grande emotività (a caccia, gli spari, la ragazza uccisa per sbaglio, l'occultamento del cadavere nel cantiere abbandonato)

    Nulla di eclatante, qualche volta si perde per strada, con quella leggera patina di convenzionalità che, a volte, fà capolino (i momenti con l'amico ubriacone e puttaniere, quelli con la moglie da riconquistare o con la figlia del suo amico fattore) ma ben diretto, che sembra uscito dagli anni '70 (l'assenza di smartphone, telefonini e PC lo colloca in una fase temporale tra gli anni 70 e 80), robusto e dal sapore classico, permeato da un pessimismo e da una cupezza di fondo.

    Avvolgente la plumbea fotografia di Eduard Grau e l'ossessivo score di Atli Örvarsson

    Assolutamente di culto la sequenza al dinner tra Sam Rockwell, la baby sitter e il propietario del locale e la squallida figura (con parrucchino) dell'avvocato disabile di Macy.

    Per chi cerca un cinema solido e un noir tipicamente americano nell'animo, tra i Coen e un racconto di Stephen King.
    Ultima modifica: 10/02/18 15:17 da Buiomega71