Dead sushi - Film (2012)

Dead sushi

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

I giapponesi sono avanti, è indubbio. Non tanto per le idee (un sushi assassino non è poi diversissimo dai pomodori d'un tempo, in fondo), quanto per l'inesausto desiderio di infilare nello stesso film una spropositata quantità di follie che si legano al tema centrale anche solo marginalmente, o che lo ampliano al punto da uscirsene con trovate per molti nemmeno pensabili. E dire che i primi minuti sembravano preludere a un semplice rimescolamento di generi tra sfide di cucina e azione: Keiko (Takeda) è la figlia di un abilissimo preparatore di sushi la quale, preso atto di non essere in grado di seguire le orme del padre,...Leggi tutto si dedica alle arti marziali. Assunta in un albergo come cameriera, entra subito in conflitto con le colleghe e con un gruppo di dirigenti d'azienda in soggiorno lì, presunti gourmet che dimostrano - ahiloro - una scarsa conoscenza del sushi e delle sue "regole". Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, se si esclude un barbone che poco prima all'esterno dell'hotel aveva fatto scoppiare la testa a un ragazzetto che lo molestava lanciandogli nella tempia un calamaro tagliente... D'accordo, una scena strampalata, ma quasi in linea con la prevista bizzarria associabile al titolo. E' dopo la disputa sul sushi conclusa con una colossale zuffa a colpi di kung-fu che si scatena il finimondo. Il responsabile della deviazione in territorio “horror” è proprio il barbone di cui sopra, che scopriamo essere un ex ricercatore dell'azienda ospitata in albergo, il quale aveva scoperto tempo prima un siero per ridar vita agli animali defunti (evidente l'influenza di RE-ANIMATOR). Ebbene: questi, prima di morire colpito da vili pistolettate alle spalle, gonfia di siero il medesimo calamaro che aveva usato prima come arma. Il calamaro prende vita, vola via (!) e infetta alcune tartine di sushi che si animano, mostrano microsopici dentini e azzannano chi le stava per mangiare in quello che presto diventa un delirio splatter incontrollabile, sempre più elevato a potenza. Le tartine volano in stormi, sputano fuoco, si accoppiano sparando fuori dalla bocca (?) i loro figlioletti durante l'orgasmo, cantano in gruppo in una delle sequenze più surreali dell'intero film e una di loro (all'uovo) diventa pure amica di Keiko bisbigliandole suggerimenti. Pensate che sia tutto finito? No, perché il barbone si trasformerà in tonno, creerà nell'aria una corazzata a forma di sushi gigante con tanto di cannoni mentre un gran numero di tartine appoggiate sui corpi distesi di due inservienti seminude divoreranno queste ultime in un'apocalisse di sangue. Non c'è una logica in tutto questo, piuttosto la somma di idee deliranti realizzate tuttavia con una certa abilità, con effetti speciali digitali che alternano sequenze riuscitissime (i movimenti dei sushi son perfetti) ad altre al contrario rozze e cartoonistiche (i voli in formazione delle tartine, gli occhi che esplodono dalla testa...). Il tutto accompagnato da dialoghi in pura comicità scurrile alla giapponese (chi sogna di palpeggiare una tizia mentre un sushi le sta strappando la lingua, chi scoreggia senza un perché appestando il corridoio) e una qualità nella fotografia e nella tecnica di ripresa degna di miglior sorte. Ci sarà spazio anche per zombi che sputano riso dalla bocca, mascherate incredibili (un uomo col volto deformato dal calamaro killer infilato per lungo nella bocca) e un bel po' di corpo a corpo che ovviamente non potevano mancare. Dopo un'ora che si va avanti così non è facile proseguire lucidamente, ma son comunque tante e tali le invenzioni altrove inconcepibili che il film merita di esser visto fino in fondo. I limiti di operazioni simili sono evidenti (in primis i soliti dialoghi da serie Z) ed è superfluo soffermarcisi, pur tuttavia questa “Notte dei sushi viventi” qualche ghignata la garantisce e la professionalità della confezione permette di godere con gusto di effetti speciali insoliti e bizzarri.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/10/13 DAL BENEMERITO SCHRAMM POI DAVINOTTATO IL GIORNO 18/05/18
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Schramm 25/10/13 18:27 - 3490 commenti

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Quanto se la sarà spassata quel Kaufman del Sol Levante di Iguchi nel fare del non plus ultra della demenza più sconclusionata e gratuita una categoria dello spirito di patata (più di pesce lesso, in tal caso); e se al suo iperfolle fritto misto di sushi-killer e kung-fu movie non si può contestare l'originalità, è a tutto discapito dell'abc del cinema (contravvenuto a 360°) e dell'interdetto spettatore che essa trionfa, scavalcando ogni possibilità di essere raziocinata assimilata metabolizzata compresa o condivisa anche da chi prende l'operazione per quel che è stando allo scherzo.
MEMORABILE: Uno dei personaggi: "Questa storia è sempre più senza alcun senso". Chiamiamola pure autoriale presa di coscienza.

Mco 14/02/20 12:07 - 2324 commenti

I gusti di Mco

La partenza è di quelle intriganti, con una ragazza giovane e carina che lascia la casa del sushi paterna per fare esperienza in un hotel in crisi economica. Si viene accolti da un anfitrione di arti marziali e umorismo di grana grossa, cibo e splatter. Magari con il prosieguo e l'avvento della prosopopea dei sushi si rischia il tracollo, ma la follia d'insieme è talmente grande che non si può davvero non divertirsi. Impossibile, poi, non provar disgusto per la scena dell'uovo che passa dalla bocca dei due amanti. C'è anche qualche seno nudo...
MEMORABILE: La danza robot; Il sushi-uovo che canta melodico; Il calamaro che attacca il barbone.

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