The lesser evil - Corto (1912)

Fidanzata di pescatore si ritrova invischiata in brutta vicenda di contrabbando. Al di là dell’ovvio lieto fine (“i nostri” arrivan a liberare la ragazza rapita), a render sapido questo “pezzo” della catena di montaggio Biograph è l’allure erotico-perversa introdotta da Griffith nel rapporto tra la virginea Sweet e il “branco” di manigoldi, rafforzato dal sottinteso sessuale che sigilla il do ut des col capo banda (lei lo copre dopo che lui l’ha salvata dallo stupro). Paget grande grosso e coi baffoni è un manuale di “minaccia" sessuale. Disorientante.

I contrabbandieri rapiscono la fanciulla, ma il capo la difende, mentre il fidanzato corre in aiuto della ragazza. Più della storia (è comunque intrigante il cambio di fronte che vede protagonista la ragazza, decisiva nell’aiutare il comandante prima e nel consentirne la fuga dopo) è il ritmo del cortometraggio a mantenere l’attenzione dello spettatore, in particolare nel contrasto tra il tentativo di ammutinamento della ciurma e l’inseguimento marino della polizia. Sfizioso.