Sinfonia di guerra - Film (1967)

Durante la seconda guerra mondiale un'orchestra americana viene presa in ostaggio dai tedeschi e ora i componenti della stessa rischian di esser fatti fuori. Ma un generale nazista amante della buona musica, gli concederà un'ultimo concerto... Film bellico abbastanza riuscito che riesce a coinvolgere adeguatamente lo spettatore, proiettandolo in una vicenda che, sebbene non del tutto plausibile, è comunque capace di mantenere alta la tensione, specialmente nelle fasi finali. Particolarmente interessanti i dialoghi tra Heston e Schell.

In un clima bellico adatto, con dialoghi serrati e un discreto grado di apprensione vengono messi in gioco la vita di un’orchestra di 70 persone e certi rancori personali. Il film basa proprio sulla musica sinfonica il suo interesse, diventando adatto solo per i cultori di questo genere musicale e per chi ama le rievocazioni del periodo nazista. I brani sono tratti da diverse celebri composizioni: la sinfonia n. 5 di Beethoven, la sinfonia n. 8 di Schubert, il Lago dei Cigni di Tchaikovsky, la sinfonia n. 1 di Brahms e il Tannhauser di Wagner.

Pur essendo un film di produzione statunitense, il vero fanatico appare non l'antagonista con addosso la divisa ma il protagonista con in mano la bacchetta. Evans è disposto anche a sacrificare la vita degli orchestrali pur di non dare il concerto; un atteggiamento "da macina" che lo rende molto più simile al generale tedesco di quanto non sembri, creando non poche frizioni col primo violino (Nielsen). Schiller appare niente più che un militare con la divisa sbagliata, ma non un macellaio come l'iper-stereotipato Arndt.