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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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Magnetti 4/04/07 15:31 - 1103 commenti

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Una volta erano fieri guerrieri i maori: ora nei sobborghi di Aukland vivono alla giornata bevendo, vivendo nelle baracche e tirando a campare. La famiglia di Jack la Furia segue questo modello di vita affondando nei drammi più sconvolgenti. E' un film molto duro, fin troppo, con due attori bravissimi: Rena Owen, moglie di Jack, e il colosso Jack la Furia (Tamuera Morrison). Terrificanti le scene di violenza familiare. Ci girino largo gli animi sensibili e impressionabili. Epilogo triste. Belle le parentesi sulla cultura maori. Un ottimo film.

MAOraNza 10/09/07 16:53 - 244 commenti

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Quello che si dice un buon film, come da pallinaggio. Una volta gli antichi maori erano valorosi e fieri guerrieri; oggi il logorio della vita moderna li ha portati sull'orlo dell'abisso dove, invece di lottare per le giuste cause, si perpetra un modus vivendi disperato che nulla ha da spartire con le nobili radici del passato. Un film di una violenza inaudita e dal taglio quasi documentaristico che riesce quasi a disturbare, una miseria raccontata con sapienza che riesce ad andare dritta allo stomaco. Una grande prova di cinema.
MEMORABILE: "Non dovresti fare lo stronzo con chi è migliore di te!"

Capannelle 10/11/07 11:55 - 4411 commenti

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Grande prova di cinema con attori sconosciuti e un regista che li guida benissimo con ritmo incalzante. Sullo sfondo la lotta dei maori per la sopravvivenza della loro cultura, ma in primo piano c'è campo libero per il rapporto dannato tra Jack e Bess, lui primitivo ed esplosivo come mai ho visto, lei disperata ma temprata dal dolore e mai doma. Trama semplice ma declinata con una forza istintuale che fa rabbrividire lo spettatore e certi generi (nostrani e americani) che hanno voluto raccontare la disperazione sociale. Ti rimane dentro.

Pigro 22/10/08 10:24 - 9666 commenti

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Degrado e violenza tra i maori di Auckland. Il titolo è determinante per capire l'intenzione etica e politica del regista: la degradazione di un popolo, massacrato dalla colonizzazione e dall'imposizione di modelli sociali incongrui, è dipinta con crudo e amaro realismo (attori notevoli). La violenza disturbante è paradossalmente il modo più efficace per tener viva la denuncia del genocidio antropologico attuato con l'alcol e l'emarginazione, e di un ancestrale maschilismo che è il primo segno della sconfitta. Importante.

Daidae 9/04/09 15:21 - 3179 commenti

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Uno dei migliori film che mi sia mai capitato di vedere. A iniziare dal titolo crudele quanto reale (una volta erano guerrieri, oggi vivono nel degrado) narra attraverso le vicende di una disastrata famiglia la situazione del nobile popolo maori nativo della nuova zelanda. È ottimo tutto: la trama, la recitazione (la donna in particolare), la sceneggiatura; forse avrei calcato appena meno la mano sulle scene di violenza. Non ha avuto il successo che avrebbe meritato.

Luchi78 17/11/11 18:18 - 1521 commenti

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Film che acquista la sua drammaticità minuto dopo minuto. Parte fiacco, sembra la solita storia di emaginazione e violenza, poi quando vira sul forte senso di appartenenza alla cultura maori diventa indubbiamente più interessante. Brava la protagonista ad interpretare un personaggio duro con scene abbastanza forti, senza picchi il resto del cast. Da vedere, ma senza particolari pretese.

Piero68 17/11/11 08:53 - 2957 commenti

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Un film di incredibile spessore ed ammantata denuncia sociale girato in Nuova Zelanda da neozelandesi. Semplicemente una chicca. Sceneggiatura ben articolata e caratterizzazioni buone. Dalla gloria di un passato da fieri guerrieri alla triste realtà moderna. Sotto accusa ovviamente le istituzioni ed un recente passato di colonialismo. Duro e crudo oltre ogni misura, il film è da vedere tutto d'un fiato. Tengo a specificare che la corretta traduzione del nomignolo di Jack non è "La furia" bensì "la folgore" o "il fulmine". Dal francese la foudre.

Galbo 29/01/10 05:43 - 12393 commenti

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Film che ha avuto il merito di mettere in risalto la condizione di profondo disagio e degrado della popolazione maori della Nuova Zelanda, paese solitamente associato ad immagini decisamente più idilliache dal punto di vista cinematografico. Si tratta di una melodramma urbano, ricco di immagini visivamente potenti e sostenuto da una notevole forza narrativa, una regia solida e personale nonchè una convincente prova del cast.Molto efficace il titolo.

Nando 26/07/10 14:39 - 3814 commenti

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Film di ambientazione neozelandese in cui si evidenzia la vita del proletariato con valida attenzione alle tradizioni maori. Una famiglia piena di contraddizioni guidata da un padre violento ed ubriacone e da una madre accondiscendente e chioccia. Grande pathos con tragico ma memorabile finale.

Gestarsh99 3/03/11 01:01 - 1395 commenti

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Dura la vita nei poverissimi sobborghi di Auckland (Nuova Zelanda), soprattutto per la famiglia Heke, succube delle violenze di un padre/padrone carismatico, animalesco e dedito solo ai bagordi. Crudele spaccato di esistenza familiare, messo in immagini da Tamahori in maniera coinvolgente e vigorosa, scansando gli inflazionati patetismi del caso. Nel suo discorso sulla cultura maori l'autore sembra suggerire che l'unica soluzione al degrado della contemporaneità sia un ritorno alle origini, in seno alla tradizione. Un'esclusiva riservata solo a chi ha discendenze "nobili".
MEMORABILE: Jake la Furia che massacra selvaggiamente di botte la povera moglie, rea di aver rifiutato di cucinare due uova ad un amico del marito.

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Pinhead80 8/07/12 15:31 - 4760 commenti

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Once were warriors, ovvero un film nel film. La famiglia di Jack la furia vive in un concentrato di violenza, sangue, botte, alcool e disperazione nel ghetto maori di Auckland in Nuova Zelanda. Sono proprio i recinti di quel ghetto che condizionano pesantemente le vite di tutti i personaggi. C'è chi reagisce con la speranza e l'amore, chi si lascia andare alla violenza e abusa di alcoolici per anestetizzare i sentimenti. Rimane la furia dello schiavo Jack, obbligato dai poteri costituenti a indossare l'abito della cultura. Furioso.
MEMORABILE: La famiglia di Jack che va a trovare il figlio in riformatorio ascoltando la canzone "What's the time Mr. Wolf" (unico momento di serenità).

Taxius 10/05/18 16:23 - 1656 commenti

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Il film mostra l'altro volto della Nuova Zelanda, ovvero quello lontanissimo dai magici panorami visti nel Signore degli anelli o nelle cartoline pubblicitarie e al contrario ci mostra degrado, povertà e violenza; in tutto questo schifo vive un popolo, erede degli antichi e valorosi guerrieri dell'isola ora relegati ai confini della società. Violenza domestica e alcolismo sono un'ulteriore piaga per questo popolo e il film è un vero pugno nello stomaco per lo spettatore e è impossibile non rimanerne colpiti. Notevole.

Paulaster 3/02/22 10:07 - 4419 commenti

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Nella periferia di Auckland si assiste al degrado dei maori. La trama è concentrata sulla violenza (anche troppo accentuata tanto da apparire finta, solo per mostrare la reale condizione sociale degli ex indigeni). Il soggetto, non molto curato, mostra le situazioni al limite all'interno di una famiglia, ma è l'onestà di fondo che resta impressa. Le ambientazioni sono la parte migliore come gli inserti della tradizione e anche gli attori misconosciuti hanno i tratti giusti. La regia cerca di avere una sua identità e spesso non è banale.
MEMORABILE: La haka al centro di recupero; Il ragazzo che vive in un rottame; I tatuaggi sul viso; Le botte allo zio.

Rufus68 24/02/22 14:42 - 3842 commenti

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Tema azzeccato (la decadenza metropolitana dei nativi), attori perfetti per la bisogna (la coppia protagonista) eppure, a tirar le somme, è una sottile delusione. Troppi ammicchi al vittimismo e troppe situazioni borderline (lo stupro, le botte alla moglie, l’orgoglio tribale) affastellate per creare un quadro davvero credibile. I vari segmenti, quindi, pur apprezzabili coesistono malamente senza riuscire a costituirsi come integrale e coerente atto d’accusa.
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  • Curiosità Gestarsh99 • 4/03/11 01:02
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Aneddoto curioso ed inquietante al tempo stesso che riguarda il regista del film:

    "Nel gennaio del 2006 Tamahori è stato arrestato a Los Angeles per adescamento e prostituzione: vestito da donna, il regista ha cercato di proporre un rapporto sessuale ad un poliziotto in borghese [fonte: WIKIPEDIA]
  • Discussione Buiomega71 • 4/03/11 02:00
    Consigliere - 25999 interventi
    Della curiosità riportata da GESTA, avevo sentito la notizia sui tg all'epoca. Ma per queste cose non mi scandalizzo ( ognuno nel privato fà ciò che vuole, se non lede gli altri), io guardo l'autore, non l'uomo. Sono scandalizzato, al contrario, che dopo questo straordinario e folgorante esordio ( per me uno dei più bei film degli anni'90), Tamahori sia emigrato negli States ha dirigere solo e esclusivamente grandissime boiate. Questo sì, che è scandaloso :(
  • Discussione Capannelle • 4/03/11 14:29
    Scrivano - 3514 interventi
    Hai proprio ragione Buio. Tamahori ha avuto una caduta verticale.
  • Discussione Gestarsh99 • 5/03/11 00:18
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Probabilmente questa resta la sua miglior pellicola, anche se il successivo Scomodi omicidi una certa sua fascinosa eleganza la possiede di sicuro.
  • Discussione Buiomega71 • 5/03/11 00:58
    Consigliere - 25999 interventi
    Gestarsch88 ebbe a dire:
    Probabilmente questa resta la sua miglior pellicola, anche se il successivo Scomodi omicidi una certa sua fascinosa eleganza la possiede di sicuro.

    "Scomodi omicidi", a parte il notevole cast, è un film orribile, anonimo e noioso come pochi. Rimosso completamente dalla mente. Come può un regista fare un capolavoro come "Once were warriors" , e dopo anni girare porcherie come "XXX 2 " ? Tristesssss.