Un bizzarro coniglio di pezza cerca di costruire una "donna vitruviana" e di donarle la vita prima che il tempo a sua disposizione, scandito da un'inesorabile clessidra, si esaurisca. Caratterizzato da un'apprezzabile varietà dei materiali impiegati, è un cortometraggio diverso dal solito, con una visione meccanicistica della vita che nasce dalla materia inanimata e un finale malinconico, allietato però dal messaggio sull'eredità che ogni generazione lascia a quella successiva.
Uno strano coniglio lotta contro il tempo per dar vita a una creatura a lui simile, e se a un certo punto si intuisce dove il corto vada a parare, quando arriva la fine l’emozione arriva comunque potentissima allo spettatore. Il senso del tempo e dell’eternità raggiunta proprio con la caducità, il senso della solitudine e della solidarietà, tutto si concentra in questa straordinaria (ancorché bizzarra e inquietante) metafora della vita e dell’umanità. È solo un giochino, ma che vola altissimo, sia filosoficamente che tecnicamente.
Con stampato in fronte il sigillo di Salomone di una doppia effe da violoncello (il motivo diverrà chiaro in poco tempo), una creatura dalle fattezze di coniglio si adopera per creare un suo simile cui infondere vita e trasmettere le conoscenze acquisite, prima che la sabbia di una clessidra termini di scorrere. La metafora sulla caducità dell'esistenza e sui motivi che spingono l'umanità ad assicurare un futuro alla propria discendenza è cristallina, ma la tristezza dell'inevitabile finale colpisce ugualmente duro. C'è vita oltre l'etere?
Mentre una clessidra scandisce il passare del tempo, una strana creatura simile ad un coniglio cerca di creare con pasta, stoffa, ago e filo una forma a lui simile, all'inizio inanimata. Quando riesce finalmente a darle vita grazie al suono di un violino, la sabbia nella clessidra sta per finire... Cortometraggio in stop-motion per una parabola che, pur nella sua brevissima durata, riesce a instillare una profonda malinconia sul significato dell'esistenza. Deprimente e profondo, molto bello.
Una strana creatura plasma un suo simile nel tempo (poco) che le rimane prima di dissolversi. Affascinante cortometraggio realizzato con la tecnica della stop motion, colpisce per l’aspetto visivo vintage, per la fluidità dell’animazione ma sopratutto per il contenuto profondo che riguarda vari temi: la transitorietà della vita, il desiderio di un compagno è quello di un’eredità spirituale e materiale. Splendido finale, malinconico e speranzoso insieme.
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DiscussioneDaniela • 22/12/19 23:08 Gran Burattinaio - 5930 interventi