Open grave - Film (2013)

Open grave
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

All'inizio sembra di stare in un CUBE girato nella foresta: un gruppo di uomini si ritrova in una casa tra gli alberi senza sapere né cosa ci stanno a fare né chi sono. Echi di vecchie (IL PRIGIONIERO) e nuove (LOST) serie si rincorrono, ma l'ambientazione è più da horror tradizionale, e infatti non manca molto che il gruppo comincia a fare brutti incontri: cadaveri legati ai tronchi, moribondi stretti nel filo spinato... ma la memoria non torna, e chi sembra saperne di più (un'orientale muta) non riesce a comunicare con loro (a nessuno...Leggi tutto viene in mente di darle un foglietto su cui disegnare?). Gli screzi dovuti alla diffidenza tra i componenti si fanno sempre più strada, assieme a un ovvio sentimento di solidarietà e comunione. Il canovaccio è risaputo e agli autori interessa soprattutto incuriosire inserendo più spunti possibile; peccato che in gran parte sembrino tutti buttati lì senza un vero perché, giusto per ravvivare una sceneggiatura sprofondata nelle sabbie mobili della banalità senza che la regia riesca a prestargli mai soccorso; anzi, scemato l'interesse che teneva in qualche modo in piedi la prima parte, il film diventa una lagna ininterrotta: zeppo di lungaggini inutili, di assurdità (trovano una radio e basta uno di loro che dice di avere il mal di testa per non ascoltarla tutti, compare un filmato rivelatore e chi lo guarda saltella allegramente con l'avanzamento veloce...), piazza di tanto in tanto un buon colpo per poi ritornare a raccontare il nulla nei minuti successivi. Un'esagerazione di flashback mnemonici che creano perlopiù solo confusione (ovviamente girati con effetto amatoriale), similzombi buttati nella mischia a fare un po' di casino, piccoli passi verso la verità che fanno solo sperare si arrivi in fretta a dare qualche elemento veramente utile a capire un po' meglio la situazione. Il tutto tra grida, minacce, occhi spiritati, cadaveri appesi agli alberi, fucili puntati, fughe con inciampo, macchine che non partono quando dovrebbero e altre amenità. Gallego riesce a dare una parvenza rispettabile al suo horror citazionista (nel finale si saccheggia a man bassa Romero), gli attori fanno quello che possono (non molto, a dire il vero) e a prima vista il tutto sembrerebbe persino funzionare, almeno dal punto di vista visivo; a guardarlo, però, il film non riesce mai a coinvolgere, non sa organizzare bene gli spunti, a dare spessore ai suoi personaggi, a togliersi di dosso quel senso di inutilità che si trascinerà fino alla conclusione, insulsa come il resto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/08/13 DAL DAVINOTTI
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Undying 6/10/16 19:50 - 3807 commenti

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La solita sòlfa catastrofista senza spiegazione e con colpi di scena ormai tanto obsoleti da rasentare il patetico. E pensare che il film si apre dannatamente bene, con esplosione di fulmini e acqua dal cielo a mo' di diluvio universale... poi l'intreccio narrativo si sofferma su smemorati riuniti (Saw docet) all'oscuro del loro passato ovviamente minato da una qualche epidemia. La narrazione non è intrigante e, a parte i 10 minuti dell'incipit, Open grave si attesta sul mediocre standard di uno Shyamalan a passo zero, ovvero pseudoapocalittico.

Markus 24/08/13 13:08 - 3687 commenti

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Banalità narrative; senso dal già visto altrove; qualche scena un po' forte e il più delle volte indirizzante al disgustoso che al terrore (escrementi, morti in stato di decomposizione); terribili buchi di sceneggiatura/forzature e poi, dulcis in fundo, il film è di una noia mortale. L’evidente povertà di mezzi e la location boschiva unica esteticamente per nulla affascinante (neppure sotto il profilo agghiacciante) non fanno che appesantire la situazione. Film per me davvero trascurabile.
MEMORABILE: Entrando dentro a un capanno nei boschi un attore guarda un secchio con all'interno degli escrementi ed esclama: "Qui è pieno di merda!".

Puppigallo 28/08/13 20:41 - 5273 commenti

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Davvero poca cosa questa pellicola che vivacchia su un'idea striminzita, tirata all'inverosimile (era al massimo da telefilm), col risultato di annoiare lo spettatore, dandogli qua e là qualche contentino e buttando lì un paio di scene abbastanza violente, giusto per non rischiare il sonno profondo. Tra amnesie, ricordi sbiaditi, attacchi di follia e attori un po' allo sbando, il tutto si risolve poi nella più classica e banale delle spiegazioni. E' semplicemente un filmetto, che non può decollare coi mezzi a disposizione, rimanendo impantanato nello stesso meccanismo. Evitabile.
MEMORABILE: L'uomo impigliato nel filo spinato, che chiede aiuto (sarà molto riconoscente...); Il discorso con "Bellezza silenziosa..." (patetico).

Didda23 28/08/13 23:41 - 2426 commenti

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Inizio promettente per un film che si mostra alla fine altamente deludente. Il regista López-Gallego se da un lato mostra buon gusto nella mise en scène, dall'altro - per colpa di continue sottotrame - si perde nei raccordi narrativi, offrendo alla pellicola inutili lungaggini. Se il primo tempo è sufficientemente vibrante, nel secondo si percepisce una totale mancanza di idee, evidenziata dai continui omaggi a opere del passato. A sorpresa il cast non è così male come si potrebbe pensare.

Deepred89 29/08/13 01:22 - 3706 commenti

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La partenza, da Cube in salsa boschiva, intriga parecchio, con le cose che non vanno (confezione così così e momenti possibilmente interessanti - i flashback - rovinati dalla regia) colmate dal buon clima di mistero. Poi si inizia a dare risposte e il film si sfalda pezzo per pezzo, abbandonando ogni possibile sfumatura psicologica in favore dell'horror-action più scontato (scopiazzature a Romero annesse). L'inquadratura finale avrebbe qualche ambizione, ma arriva a tempo scaduto (in tutti i sensi: Fulci ebbe la stessa idea 35 anni fa). Mediocre.

Daniela 8/12/13 11:26 - 12660 commenti

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Un uomo si sveglia in una fossa piena di cadaveri, senza ricordare nulla di sé. Poco dopo raggiunge una casa nel bosco in cui si trovano altre persone, anche loro prive di memoria... Inizio non molto originale ma intrigante. Il resto del film però è troppo confuso, costellato di assurdità (la più grave: la radio), romero/citazionista ai confini del plagio. Con una sceneggiatura simile, poco possono la confezione discreta e la prova del bravo Copley, che mi ha conquistato il cuore come gamberone e la cui presenza motiva la mia visione di quest'ennesimo horrorino non indegno ma poco significativo

Hackett 11/01/14 20:01 - 1867 commenti

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Tra il thriller e l'horror senza una precisa destinazione, il film si presta come puro intrattenimento per la sua durata, senza troppe pretese e senza emozioni. Tra Cube e My little eye all'inizio, cerca poi le suggestioni romeriane per poi lasciarsi andare a un finale apocalittico. Troppa carne al fuoco per mascherare la mancanza di idee. Molto fumo.

Cotola 18/02/14 23:17 - 9043 commenti

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Buono l'inizio così come la prima parte che riesce ad intrigare poiché tante sono le tessere del puzzle a mancare. Ben presto però l'interesse inizia a scemare a causa dei troppi spunti messi insieme che per giunta alla fine giungono ad una soluzione poco originale e molto derivativa. D'altronde è tutta la pellicola a spizzicare, in maniera più o meno sostanziosa, da altri film di genere. Finale semi apocalittico che lascia il tempo che trova. Si può vedere: mediocre, ma con un suo perché.

Pumpkh75 24/06/14 12:36 - 1749 commenti

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La fossa a cielo aperto di locandina e titolo porta lo spettatore fuori strada: chi si aspetta corpi mutilati o nefandezze varie rimarrà sicuramente deluso. Trattasi infatti di tutt’altra materia, celata dall’espediente della perdita di memoria di tutti i protagonisti e che, svelato l’arcano e digerite le boschive location, si dipana in un plot spelacchiato e senza acuti, nonostante la quasi epicità del twist finale. Regia e attori nella (mediocre) norma, utilità complessiva da matita rossa. Lo salvo per i ruffiani intrighi della prima parte.

Galbo 15/11/14 07:08 - 12392 commenti

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Intrigante e visivamente "forte" nelle prime sequenze, Open grave è un film che non mantiene ciò che promette. Il regista è incapace di mantenere la tensione creata e "diluisce" progressivamente il racconto anche per colpa di personaggi la cui psicologia è solo accennata e che sono interpretati (con l'eccezione di Copley) da attori poco carismatici. Così la storia si avvita su sé stessa in maniera ripetitiva e il finale arriva salvifico e largamente prevedibile, benché le scene terminali abbiano qualche suggestione.

Gonzalo López-Gallego HA DIRETTO ANCHE...

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Buiomega71 3/06/16 00:47 - 2910 commenti

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Inizio al fulmicotone, che ti mozza il respiro, con disorientamento e angoscia che viaggiano a mille. Poi qualcosa si sfalda con l'apparizione della folle legata nel capanno. Ecco, la solita trippa romeriana con innesti alla Io sono leggenda. Però Gallego sa il fatto suo: i cadaveri marciscenti legati agli alberi, le mosche, la puzza, il terrifico make up (e la ferocia, vedi quello che grida "aiuto") degli infetti, le casupole alla Cabin fever (e non solo), la desolante location boschiva, la diffidenza e la rabbia lasciano il segno. Notevole il finale apocalittico.
MEMORABILE: La rabbiosa (che si masturba?) e l'uomo che batte la testa contro l'armadietto nell'accampamento; La dolcezza remissiva della ragazza muta coreana.

Gabigol 23/04/17 11:45 - 579 commenti

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Va detto che l'esperimento narrativo è ambizioso: l'inquietante inizio e le premesse alla base del dramma incanalano l'attenzione dello spettatore. Qualcosa scricchiola nel momento in cui si scoprono le carte in tavola, giacché il mosaico da ricostruire soffre di alcuni tasselli mancanti e non tutto torna. In ogni caso la tensione regge per 3/4 di film e lo stesso tema - non originale, solo visto da una prospettiva "interna" - trova il suo habitat naturale in una manciata di sequenze spaventose (panoramica finale in particolare).

Herrkinski 18/11/17 18:23 - 8107 commenti

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Se l'inizio e qualche scena brutale giustificano perlomeno la visione, nel complesso il film è tutto fuorché riuscito; confusionario, con dialoghi ripetitivi e interminabili, personaggi che fanno scelte di dubbia credibilità ed elementi da horror zombesco buttati lì un tanto al chilo. López-Gallego punta sull'atmosfera maleodorante e in parte azzecca il mood ricercato ma si dimentica per strada la coerenza dello script e il ritmo, stancando lo spettatore già a meno di metà film e facendo scemare l'interesse verso un finale incolore.
MEMORABILE: Il tipo intrappolato nel filo spinato che chiede aiuto.

Pesten 25/11/17 19:07 - 790 commenti

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Interessante esperimento spagnolo, che di base cerca di sfruttare una idea un minimo innovativa e di rivestirla di citazioni per creare qualcosa che possa piacere a molti. Il risultato è nel mezzo: l'idea è sicuramente buona e soprattutto la prima parte ne risente in maniera positiva, con questo suo correre a ritroso dei protagonisti; andando avanti nella visione però, la tensione e la trama sembrano annacquarsi e rallentarsi e nonostante ottime scelte visive e scenografiche, si tende a perdere l'attenzione e ad annoiarsi leggermente.

Il ferrini 5/05/20 23:59 - 2357 commenti

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Derivativo ma non per questo spiacevole. Molto buono l'inizio, con il gruppo dei protagonisti ignari di chi siano e del perché si trovino là. Le spiegazioni giungono poi col contagocce, mantenendo la curiosità fino alla fine. Le caratterizzazioni sono grossolane, un po' come i dialoghi, ma il film ha il pregio di non porsi come prodotto ambizioso e le scene d'azione sono ben girate. Attori discreti Intrattiene.
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  • Homevideo Buiomega71 • 23/12/13 13:10
    Consigliere - 25998 interventi
    In dvd (e BR) per Eagle Pictures, disponibile dal 12/02/2014

    http://www.amazon.it/Open-Grave-Sharlto-Copley/dp/B00H8WOOFK/ref=sr_1_423?s=dvd&ie=UTF8&qid=1387800568&sr=1-423
  • Discussione Buiomega71 • 3/06/16 10:01
    Consigliere - 25998 interventi
    La prima parte di Open Grave (risveglio nella maleodorante fossa comune, liberazione con la corda, solo nel bosco sotto la pioggia torrenziale, la casa sperduta nel bosco, l'incontro con gli altri sopravvissuti smemorati, il sospetto, la diffidenza, il senso di smarrimento e l'angoscia galoppante) è sicuramente un pezzo di cinema da tramandare ai posteri, che non molla la presa nemmeno per tirare un sospiro

    Poi, però (con la scoperta di una donna senza un occhio, legata e rabbiosa, nel capanno) il film vira verso i soliti lidi romeriani degli assedi zombeschi (più La città verrà distrutta all'alba che La notte dei morti viventi-anche se citato nelle scene d'assedio nel prefinale-), e il fitto mistero che si rivelava pian piano in puzzle a suon di flashback mnemonici, si trasforma nel solito "pandemic movie" con i repentini attacchi dei rabbiosi e antidoti che fanno tanto I Am Legend con atmosfere che rimandano alla serie tv settantiana I Sopravvissuti.

    Ma Gallego la stoffa c'è l'ha e , inizio al fulmicotone a parte, indovina momenti che difficilmente si scordano: i marciscenti cadaveri legati-o appesi- agli alberi (geniale la loro presenza e a cosa realmente servono) le mosche, la puzza, la ferocia belluina degli infetti ("quello che grida aiuto", la donna con la figlia morta tra le capanne, i boschaioli, l'infetta-che si masturba? E assomiglia alla Carla Gravina in possessed ne L'Anticristo-e ingoia le chiavi dell'auto di Copley, il tizio che sbatte continuamente la testa contro un armadietto, la sorella infetta legata in auto, il secchio con le feci, la dolcezza remissiva della ragazza muta coreana-vero e proprio baricentro del film-, le casupole alla Cabin Fever-altro referente filmico di Gallego-, sino alla splendida e apocalittica chiusa finale, omaggio fulciano di rara potenza visionaria)

    Non ultime le desolanti e angosciose location boschive che danno un continuo senso di oppressione e smarrimento (un pò come l'isola de L'occhio nel Triangolo)

    L'arrivo dell'esercito romeriano fà calare di molto la genuinità del film, così come il solito assedio.

    Con i suoi difetti e svolte narrative discutibili (il bambino e il rottweiler, l'esercito) ha comunque una sua identità, una diversa rappresentazione del "pandemic movie" ambientato in un eden (sperduto in un non luogo) fatto di follia, morte e sangue.

    Quando My Little Eye muta in 28 Giorni dopo

    Gradevole il Dies Irae composto da Juan Navazo sui titoli di coda.
    Ultima modifica: 3/06/16 18:57 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 3/06/16 10:04
    Consigliere - 25998 interventi
    Buono il dvd edito dalla Eagle (a parte alcune pixelature nella scena in cui Copley e la Richards si avventurano nell'edificio abbandonato)

    Formato: 2.35:1

    Audio: italiano 5.1, inglese 5.1

    Sottotitoli: italiano

    Nessun extra

    Durata effettiva: 1h, 38m e 09s