Guerra fra tribù nemiche nella steppa dopo Gengis Khan. Corretta compilazione delle griglie del film avventuroso di Cinecittà in cui questa volta Amerigo Anton alias Tanio Boccia ha mano felice nel dettare un ritmo scorrevole. Scarsa la prova fisica e recitativa del predone dal cuor tenero Kirk Morris alias Adriano Bellini (ha poco spazio e il suo incontro con i due lottatori è penoso); regolari gli altri ruoli, tra i quali risalta Giulio Donnini con look da Mandrake e impagabile sguardo da bieco consigliere del tartaro Daniele Vargas. Due pallini pieni.
MEMORABILE: L’esecuzione a colpi di frecce della vile traditrice Moira Orfei; il duello con il basto.
Film d'avventura ambientato nella steppa tra i discendenti di Gengis Khan. Il buon Sandarkhan leale e innamorato della figlia della tribù dei buoni sistema le cose con il cattivo di turno. Adriano Bellini (Kirk Morris) ci azzecca poco con la razza mongola sembrando più un cowboy "bisteccone" che altro. Moira Orfei procace e cattiva ha una particina breve e Ombretta Colli scivola via senza incidere. Si salvano gli interni curati e alcune ambientazioni.
Una steppa completamente di fantasia, un eroe che è molto meno simpatico del cattivissimo Daniele Vargas, un numero contatissimo di comparse e una trama demenziale. Tanio Boccia è così, prendere o lasciare. Ha un suo fascino, soprattutto nel demente duello finale con i tronchi legati sulle spalle che evita la battaglia (e quindi maschera il numero limitato di comparse)
MEMORABILE: L'arciere che pone fine alla fuga del traditore, mentre tutti festeggiano.
Lotte fra le tribù dei discendenti di Gengis Khan in un immaginario medioevo mongolo in cui si affrontano buoni, cattivi così così e cattivissimi tout court. Ovvio che il prezzo del biglietto comprendesse il trionfo dei primi e la sconfitta degli ultimi con la bella principessa che può coronare il suo sogno d'amore. Altrettanto ovvio che non è stato girato sui monti Altai ma nelle consuete location casalinghe che la ristrettezza dei mezzi non riesce a mascherare. Onesto filmetto dall'andamento elementare ma funzionale ai gusti di quel pubblico cui si rivolgeva l'infaticabile Boccia.
MEMORABILE: La lotta finale con i pali di legno fra i due antagonisti.
Amerigo Anton (Tanio Boccia) HA DIRETTO ANCHE...
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Incredibile a dirsi, il produttore del film è Luigi Rovere, quello di Lo sceicco bianco! Chissà cosa avrà pensato guardando la scena finale, con le truppe alleate che se ne vanno: passano una decina di cavalieri, sull'ultimo la cinepresa alza verso il cielo ed esce la parola fine. Evidentemente, l'undicesimo cavaliere non c'era...