America oggi - Film (1993)

America oggi
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Short Cuts
Anno: 1993
Genere: drammatico (colore)
Note: Leone d'oro al miglior film alla 50ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

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Galbo 1/08/07 20:23 - 12399 commenti

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Capolavoro di uno dei più grandi registi americani contemporanei: con questo film (cui devono molto Magnolia di Anderson e Crash di Paul Haggis), Altman conferma la sua abilità nel raccontare storie; la sceneggiatura è quasi perfetta e la durata del film (pur non indifferente) non pesa sullo spettatore grazie alle ottime performance di un grande gruppo di attori (tra i migliori del cinema americano) tra i quali spiccano Jack Lemmon e Julianne Moore.

Pigro 2/07/08 11:04 - 9672 commenti

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Un capolavoro. Il graffio beffardo e amaro del grande Altman colpisce ancora con un affresco di storie meschine e disperate di una grande metropoli sull’orlo del baratro: il terremoto fisico, pronto a sancire apocalitticamente la fine di un mondo che ha perso l’orizzonte dell’etica e dell’umanità. Straordinaria la capacità di raccontare “banalmente” le micro-storie “banali” dei diversi personaggi “banali” che si intrecciano più o meno casualmente, trasformando tutto in una catastrofe antropologica. Epocale.

Tarabas 10/06/09 16:15 - 1878 commenti

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Alcuni giorni nelle vite di abitanti di LA, fatterelli, amori, liti, drammi. Ispirato ai racconti di Raymond Carver, il film è il capostipite di un filone i cui epigoni non sono riusciti ad avvicinarsi al modello, forse proprio per la mancanza di una solida base di scrittura. La cruda prosa minimal di Carver finisce sullo schermo disegnando storie comuni che ci costringono a guardare, o almeno a sbirciare anche dentro di noi. Straziante l'episodio (quasi letteralmente preso dal racconto) della torta di compleanno. Non per tutti, ma bellissimo.

Cotola 4/05/10 23:52 - 9052 commenti

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Tratto da un libro di racconti di Carver, un gran film corale griffato Altman che si conferma il regista più capace nel girare pellicole di questo tipo. Tante storie che si intrecciano molto bene tra loro con denominatore comune lo sguardo impietoso e pessimista nei confronti del popolo americano. La durata fiume (tre ore piene) non impedisce un ottimo controllo del materiale narrativo e dell’incastro tra i vari pezzi. Inoltre tutti gli attori del ricchissimo cast sono diretti, al solito, molto bene e fanno la loro parte.

Mr.geko 21/10/10 22:40 - 34 commenti

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Interessante sguardo realista dell'America (di ormai 20 anni fa), il film è l'intreccio di vite di molti personaggi a Los Angeles; più che altro si sofferma sui problemi delle giovani coppie, i tradimenti, le insicurezze e i rapporti genitore/figlio. Un film vero e drammatico che raccoglie qualche giorno di quotidiana vita intrecciata in un meccanismo perfetto di incontri/scontri.
MEMORABILE: "Stai diventando uno dei tuoi quadri".

Buiomega71 8/01/11 15:24 - 2912 commenti

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America oggi sta agli anni 90 come Nashville stava agli anni 70. Assoluto capolavoro Altmaniano, forse il suo film testamento, una summa di tutto il suo cinema. Gli elicotteri all'inizio che sovrastano Los Angeles fanno venire alla mente il Coppoliano Apocalypse now, Jennifer Jason Leigh che fa sesso telefonico mentre è affacendata in lavori domestici, un cadavere di donna che galleggia nelle fogne, Chris Penn che dà improvvisamente di matto ed esplode in una violenza feroce e inaspettata con l'arrivo del terremoto... Capolavoro.
MEMORABILE: Il suicidio nel garage, strazia l'anima e il cuore.

Luchi78 28/01/11 14:04 - 1521 commenti

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Episodi drammatici come la perdita di un figlio, ordinari come mariti e mogli con amanti vari, surreali come una madre che alleva i propri figli mentre lavora al telefono per una hot-line: è questo il quadro bizzarro che Altman riesce a cucire insieme realizzando un film di oltre 3 ore che non pesano assolutamente. Lo spettatore si diverte a riconoscere dai piccoli curatissimi particolari le peculiarità di ogni personaggio. Un cast eccezionale mantiene alto il livello recitativo.

Mickes2 8/03/11 10:53 - 1670 commenti

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Uno splendido manifesto core. Le storie di nove o più famiglie si intrecciano, si collegano tra loro in un modo o nell’altro, anche solo per uno sguardo o una situazione. Uno scontro continuo che scivola in un vortice di tensione, culminante con un avvenimento/metafora finale. Ed è in questo modo che possiamo seguire le vite e le vicissitudini di alcuni personaggi dell'America anni '90 allo sbando. Altman si “limita”, in maniera eccellente, a raccontare gli avvenimenti con grande lucidità e partecipazione, lasciando a noi la libertà di giudicare.

Rullo 7/08/11 00:11 - 388 commenti

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America oggi è un'appropriata traduzione italiana di ciò che il film vuole mostrare: una nazione quanto più malata e disastrata anche nei ceti medi (-alti). Le tre ore di durata certo non facilitano la gestione del ritmo ed infatti si notano alcuni cali sopratutto nella parte centrale, che pur non essendo gravi si fanno sentire. Comunque bilanciato è il cast, composto da molti volti noti. Ottima la regia di Altman.

Homesick 26/11/11 17:52 - 5737 commenti

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Ritagli di diverso colore (adultèri, gelosie, hot line, incidenti del destino, raptus di follia omicida e suicida, segreti domestici...) si combinano per formare un puzzle invero tutt’altro che inedito: miserie umane di un’America malata – il film si apre simbolicamente proprio con una disinfestazione – di nevrosi e cinismo. Il peso delle tre ore non si avverte neppure: Altman è al solito un ipparco eccellente e sa come governare le singole storie e un cast all-stars in cui pari merito ottengono vecchie glorie (Lemmon), nuove promesse (Moore) e persino cantanti (Waits, Lovett, Ross).
MEMORABILE: Le telefonate persecutorie di Lovett; la Jason Leigh moglie-mamma-telefonista erotica.

Robert Altman HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Conto alla rovesciaSpazio vuotoLocandina M.A.S.H.Spazio vuotoLocandina Il lungo addioSpazio vuotoLocandina Nashville

Capannelle 16/04/12 08:42 - 4412 commenti

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Un ritratto corale, quello di Altman, che farà scuola ma che verrà superato quanto a incisività da Anderson e forse anche da Haggis. Perchè il suo intrecciarsi di storie funziona, non ti fa troppo sentire le tre ore di lunghezza... però non riesce a far vivere tutti i personaggi e in diversi punti appare prevedibile, di maniera. Anche se sopravvalutato rimane comunque un buon film, in cui la mano del regista lascia traccia.

Rocchiola 24/02/16 12:42 - 968 commenti

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Torrenziale saggio dal sapore antropologico sull'odierna società americana che prende ispirazione dal alcuni racconti di Raymond Carver. Altman cuce insieme una miriade di personaggi tornando al mosaico di Nashville, ma con un stile più compatto e coinvolgente che culmina nel terremoto finale catarsi di tutte le bugie, nevrosi e meschinità esternate dai personaggi nel corso del film. Un affresco dell'orrido quotidiano che potrebbe essere la versione seria e made in Usa dei Mostri di Risi. Superlativo il cast, da premiare con un oscar collettivo.
MEMORABILE: Gallagher che distrugge la casa dell'ex moglie; Lemmon che non ricorda mai il nome del nipote; Leigh telefonista erotica; La pesca con cadavere.

Lou 2/03/16 19:05 - 1121 commenti

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Splendido e desolante al tempo stesso questo collage di storie ordinarie di vita americana di Altman, ispirato ai racconti minimalisti di Carver. Si intrecciano i destini di persone diverse ma accomunate per debolezza, smarrimento, disagio. Il quadro complessivo proposto è di grande realismo, ma con approccio cinico e disperante: l'umanità sembra incapace di andare oltre le proprie meschinità, solo un evento naturale catastrofico e catartico può fare giustizia. Cast ricchissimo e di alto livello.

Daniela 24/07/16 01:29 - 12670 commenti

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A Los Angeles, in attesa che si verifichi "quello grosso" destinato a fare piazza pulita, si vive, ama, sogna, tradisce, soffre, mente, muore. Ispirato ai racconti di Raymond Carver, una polifonia di storie intrecciate impregnate da un senso di disfacimento, inutilità, caos. Se "quello "grosso" alla fine non ci sarà, le esistenze dei personaggi nel frattempo saranno state tutte più o meno terremotate. Segnato dalla morte, non solo per l'esito di alcune vicende, il film corale più cupo e pessimista di A., a differenza di altri suoi capolavori alleggeriti dalla vena ironica e beffarda.
MEMORABILE: I genitori del bambino si recano nella pasticceria per parlare col fornaio che li tormenta con le sue telefonate

Almicione 20/03/17 02:12 - 764 commenti

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Altman amareggiato da quello che sono diventati gli statunitensi (e quindi gli Usa), ne dipinge un ritratto perlopiù meschino, moralmente sbagliato ma anche assurdo. Sbalorditivo come si riescano a seguire tutte e tre le ore del film senza mai distrarsi dalle molteplici (nove?) storie che scorrono parallele per poi intrecciarsi in questo immenso romanzo corale americano; ciò testimonia ovviamente della maestria del regista, ma anche di una solida prova del cast. Gli aspetti tecnici contano poco: tutta sceneggiatura, straordinaria. Inaspettato.
MEMORABILE: La sequenza del terremoto e l'atto che, sembra, ne è la causa.

Paulaster 21/11/17 09:59 - 4425 commenti

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Partendo da elicotteri che spruzzano insetticida (simbologia uomo/insetto) si descrivono nove sottotrame di bieca quotidianità. Lo scibile umano in mano ad Altman è ben amalgamato: si segue l’intreccio e poi ci si dedica alle sue piccole risoluzioni. La coppia migliore è Tomlin/Waits, la Jason-Leigh è spregevole, Robbins incarna il vero malessere, la Singer è delicata. Varie nudità del reparto femminile a dare il tocco di realismo affiancato al lato umano.
MEMORABILE: La Stowe in posa; Lo scambio delle foto; Le chiacchere erotiche con la bambina in braccio; La Singer che imbratta la cucina di sangue.

Rambo90 10/03/20 17:55 - 7701 commenti

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Fluviale serie di piccole storielle americane, spaccati sulla morte e sul tradimento in cui c'è poco da stare allegri e tanto da compatire. Ben diretto e ottimamente interpretato dal cast all star (con Lemmon una spanna sopra gli altri, protagonista di un bellissimo e patetico racconto di corna), anche se effettivamente difficile da affrontare a causa della lunghissima durata. Si poteva sicuramente limare qui e là, ma rimane un buon film.

Noodles 15/06/20 16:39 - 2233 commenti

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Robert Altman in una delle sue prove migliori fa a pezzi la società americana, e lo fa con un film straordinario per cinismo e continuità, che inizia e termina in maniera spettacolare e simbolica. Nonostante la lunga durata è un lavoro che si vede tutto d'un fiato, perché le varie vicende sono collegate sempre alla perfezione e nonostante siano numerose risultano tutte perfettamente funzionali. Ottimo anche il cast in tutti i suoi nomi. Quasi un capolavoro, se non ci fossero alcuni momenti di eccessiva verbosità.

Rigoletto 22/06/22 10:16 - 1787 commenti

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Complicato e lunghissimo, non di rado noioso; la sensazione è che Altman abbia messo sul fuoco davvero troppa carne. I continui salti, su un numero così variegato di situazioni, obbligano lo spettatore ad essere sempre col fiatone, rincorrendo ora qui ora là e cercando di mantenere insieme pezzi che continuamente scappano in tutte le direzioni. Altman è un gran regista, il cast è formidabile e in palla, ma il disequilibrio narrativo-qualitativo penalizza il film, rendendolo inadatto a tutti i palati e ostico per chi cerca un po' di relax cinematografico.
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  • Curiosità Tarabas • 10/06/09 16:20
    Segretario - 2069 interventi
    Il film è ispirato, sia nelle storie che nello spirito della narrazione, ad alcuni racconti del grande scrittore americano Raymond Carver, contenuti nelle raccolte "Cattedrale" e "Di cosa parliamo quando parliamo d'amore".
  • Curiosità Columbo • 12/07/11 13:04
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Lori Singer, che nel film interpreta una violoncellista con impulsi suicidi, è ottima strumentista anche nella vita e suona veramente i pezzi classici che esegue nel film.
  • Musiche Columbo • 12/07/11 13:08
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    I pezzi classici (frammenti) suonati da Lori Singer sono i seguenti:

    "Cello Concerto in D Minor"
    Composed by Antonín Dvorák

    "Cello Concerto No. 2, Opus 30 (First Movement)"
    Composed by Victor Herbert

    "Cello Suite No. 5 in C Minor (BWV 1011)"
    Composed by Johann Sebastian Bach

    "Berceuse, from The Firebird Suite"
    Composed by Igor Stravinsky

    "Cello Concerto No. 2, Opus 30 (Second Movement)"
    Composed by Victor Herbert

    "Schelomo"
    Composed by Ernest Bloch
  • Curiosità Columbo • 12/07/11 13:11
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Leone d'Oro 1993, ex aequo con Tre colori-Film Blu di Kieslowski e una Coppa Volpi straordinaria al complesso degli interpreti.
  • Discussione Deepred89 • 13/11/14 15:21
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Rassegna THICK AS A BRICK – Livello 12
    America oggi di Robert Altman (3 ore 8 minuti)

    Meno male che ho visto prima questo di Nashville (che proprio non mi è piaciuto, meglio che non scriva quanti T gli darei), altrimenti difficilmente avrei trovato il coraggio di imbarcarmi nell'impresa. La prima cosa da dire è che ho rintracciato, al cospetto di tale pellicola, il prototipo di tutti i film corali (versante amaro) americani futuri, da Solondz a Paul Thomas Anderson, forse con un cinismo ancora maggiore.
    I personaggi sembrano fare a gara nel loro squallore così candidamente americano, con episodi di un senso grottesco sorprendente come quello della pesca con cadavere. Il poco di buono che momentaneamente sopravvive viene risucchiato dal vortice e inevitabilmente soccombe, con in quella scena del garage che Altman riesce nel miracolo di non far cadere nella stucchevolezza. Ottima poi l'idea di inserire in un film dall'estetica completamente accomodante e nineties alcune schegge insolite e perturbanti, con porno-telefonate, pisciate frontali verso le mdp, mani sanguinanti, delitti e, questa se la segnino i fan, oltre un minuto del pelo di Julianne Moore in bella vista.
    Manca forse quel colpo di grazia finale che coronerà film come Magnolia e Happiness (o meglio, un tentativo c'è ma non scombussola troppo), ma si comprende come esso sia un modo per evitare volutamente la catarsi o il sorriso liberatorio. Cast con alcuni dei più grandi nomi della Hollywood anni novanta che recitano in ruoli volutamente vuoti e sgradevoli, uscendone sempre a testa alta. Infine, elemento non da poco (che avrei sperato di trovare anche in Nashville), le tre ore scorrono che è un piacere e dopo un'oretta di film ci si rende conto di non pensare più ai propri problemi personali, bensì a quelli dei personaggi del film. Direi che come effetto non è male...

    voto:***
    peso specifico: piuma
    Ultima modifica: 13/11/14 15:21 da Deepred89
  • Discussione Tarabas • 13/11/14 16:32
    Segretario - 2069 interventi
    Qui la catarsi non poteva proprio esserci, anche considerata la fonte letteraria.

    L'unico momento - struggente - di pacificazione è nell'episodio della torta di compleanno (che riflette accuratamente il racconto da cui è tratto).
  • Discussione Buiomega71 • 13/11/14 17:07
    Consigliere - 26006 interventi
    Capolavoro assoluto altmaniano degli anni '90, ovvero, il miglior Altman graffiante come negli anni '70, meno allegorico che Anche Gli Uccelli Uccidono, ma sanguigno e intenso, forse, più di Nashville e Un Matrimonio, feroce ben più di Quintet e del Lungo Addio . Immenso e monumentale

    Non e un segreto che Anderson e Solondz (e non solo loro) abbiano attinto a piene mani dai lavori di Altman (e non solo da America Oggi). Il Fellini americano, come amo descriverlo, a volte, ha pure suggestionato Stanley Kubrick con I Compari (per Shining), ma molti tendono a dimenticarselo

    Basta leggere le interviste ad alcuni registi "di punta" (come i due sopra citati) per rendersene conto
    Ultima modifica: 13/11/14 17:16 da Buiomega71
  • Discussione Rebis • 13/11/14 17:44
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Anche per me, immenso. Visto al cinema e mai più rivisto ma ho intere sequenze fotografate nel cervello. Altman è il maestro di tutto il cinema corale americano e non solo (anche Inarritu e Bellocchio) e i suoi film una delle più definite messe in quadro della società americana.
  • Homevideo Rocchiola • 24/02/16 12:48
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Mi risulta sia disponibile solo il vecchio DVD della Cecchi Gori ormai fuori catalogo da anni ma reperibile nell'usato o su Internet.
    Qualità comunque medio-bassa per un DVD datato ma di un film non vecchissimo. Definizione scarsa e colori slavati, audio passabile.
    In bluray non è ancora uscito nemmeno all'estero. Considerato che è uno dei migliori Altman di sempre ci si augura qualche riedizione restaurata a dovere.
  • Curiosità Buiomega71 • 11/10/17 19:31
    Consigliere - 26006 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Da non perdere", venerdì 21 febbraio 1997) di America oggi: