La storia è quella del principe e del povero, declinata più volte al cinema, da Chaplin a Kurosawa, in chiave avventurosa o brillante, e come spesso succede in queste occasioni, l'abito FA il monaco, tanto che il buffone ignorante e rozzo riuscirà ad essere un re migliore di quello vero. Kolossal storico di ambientazione seicentesca, fastoso negli arredi e nei costumi, che diverte, coinvolge, infine commuove. Affiancato da un cast perfetto, Lee Byung-Hun convince in entrambi i ruoli, dimostrando definitivamente di non essere soltanto bello ma anche attore versatile e dotato.
MEMORABILE: Il re in rosso ed oro seduto immobile sul trono - in fuga mano nella mano, inseguiti dai dignitari di corte
Antico più del cinema e da esso ampiamente sfruttato, il tema del sosia (con tutte le derivazioni del caso) ritorna in questo bel film coreano ambientato in una corte reale seicentesca. Da apprezzare la precisa e magniloquente ricostruzione ambientale oltre alla capacità della sceneggiatura di cambiare repentinamente registro narrativo passando dal brillante al drammatico e al sentimentale. Ottima la prova del protagonista che interpreta in maniera assai credibile entrambi i ruoli principali. Da vedere.
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