Edge of the axe - Film (1988)

Un maniaco mascherato ammazza a colpi d'ascia gli abitanti di una cittadina del sud degli USA. Produzione spagnola/americana diretta da Larraz sul finire della carriera, quando si diede allo slasher dirigendo una manciata di titoli negli USA (ricordiamo l'interessante La danza del diavolo). Il regista ha sempre avuto un buon mestiere e si nota anche qui, specialmente nel bel prologo e in qualche altra scena; splatter contenuto (ma presente), cast piuttosto valido, sceneggiatura nemmeno troppo scontata. Qualche momento di stanca, ma non male.

Uno psicopatico terrorizza la cittadina di Patterson armato di ascia e maschera. Larraz dirige il gioco con capacità, aiutato da una fotografia satura e diurna che contribuisce insieme alle musiche ad un generale clima scanzonato, in attrito con cambi di tono drammatici che ne acuiscono l'ambiguità. L'intreccio psicologico però si apprezza con sforzo e porta ad un finale sbrigativo che manca il colpo di scena e porta a chiedersi a cosa servisse introdurre tanti elementi e personaggi inutili allo sviluppo. A tratti atipico, perlopiù difettoso, comunque interessante.

Difficle trovare qualcosa di buono: forse l’atmosfera  finto country e distaccata? Lo svelamento del killer che dovrebbe essere un colpo di scena e invece è un colpo di sonno? Gli omicidi sì sanguinosi ma perpetrati con una accetta di plastica? In uno slasher così privo di tensione (e pure di topless, nonostante il cast femminile nutrito), emerge solo la figura dello sceriffo, così stoltamente cinico e inetto da risultare postivamente irritante. Regia palesemente alimentare. C’è di peggio, ma sul momento non viene in mente nulla.