Significativo lungometraggio muto per Lang, che esplora il rapporto con l'ineluttabilità della morte, impersonata da un tetro e potente Goetzke, precursore della figura del settimo sigillo bergmaniano. Se l'inizio e la fine sono degni di nota, la raffigurazione delle tre storie raccontate dalla Morte dimostra meno vigore anche perché troppo lunga. Comunque un film moderno, con effetti speciali interessanti e scelte scenografiche in stile espressionista.
MEMORABILE: Il muro altissimo costruito dalla Morte e la stanza delle candele.
Film a episodi in cui diversamente dal solito il segmento migliore, tra l'altro anche il più lungo, è quello della cornice: affascinante ed anche coinvolgente. I tre "racconti" invece sono un po' troppo brevi, affrettati e un po' banali anche perché si sa come finiranno. A quel punto meglio godersi alcuni lampi visivi degni di nota (la stanza delle candele-vite umane), le bellissime scenografie, la fotografia a tratti espressionista e gli effetti speciali che per l'epoca dovevano essere non poca cosa. Meglio la forma che la sostanza, ma alla fine il risultato ha diversi motivi di interesse.
MEMORABILE: Il muro costruito dalla Morte e la stanza con le candele-anime.
La sfida della Morte di salvare tre vite umane in cambio della sorte dell’amato è il pretesto per realizzare tre diversi episodi d’ambiente esotico con altrettante storie d’amore fatale: un paese arabo, il carnevale veneziano e la Cina imperiale. Quattro ambienti (comprendendo la cornice teutonica) che vede un Lang a proprio agio in quattro diverse sfumature stilistiche visive e narrative. Un film che rimanda alla tradizione novellistica morale con buona consapevolezza concettuale e artistica. Interessante.
Un ragazzo (Walter Janssen) muore e la sua amata (Lil Dagover) supplica la Morte di restituirglielo vivo; questa in cambio gli propone tre vite da salvare in tre diversi frangenti: sono i tre episodi del film, nei quali vediamo ancora la Dagover interpretare la protagonista che dovrà impedire la morte di un un uomo, anche lui sempre impersonato da Janssen. Il primo segmento si svolge in un paese arabo, il secondo – forse il migliore - a Venezia e il terzo in Cina. Ottimamente raffigurata la Morte da Bernhard Goetzke e notevole la parte che fa da cornice.
Fritz Lang HA DIRETTO ANCHE...
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Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita daDNA Srl: HARAKIRI (1919) + DESTINO (1921) - (2 Film su un unico Dvd, entrambi di Fritz Lang). Film muti con accompagnamento musicale stereo Sottotitoli: Italiano (Forced) Rapporto schermo: 1.33:1 (Riadattato in formato 16/9 Pillarbox) Extra: Trailers Il film è stato rieditato con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.