Note: I fatti raccontati nel film si ispirano a vicende realmente avvenute nella cittadina di Phenix in Alabama durante gli anni '50. In particolare, i personaggi interpretati da John McIntire e Richard Kiley corrispondono a quelli dell'avvocato Albert L.Patterson e suo figlio John.
Coinvolgente gangster movie anni 50 nel quale l'attenta regia di Karlson descrive con stile semidocumentaristico la dura realtà di Phenix City, cittadina dell'Alabama in cui spadroneggiano corruzione e gioco d'azzardo. Alla visione disincantata/cinica tipica del noir, il film aggiunge alcune componenti decisamente in netto anticipo sui tempi. Infatti, l'esplicita rappresentazione della violenza e l'analisi della struttura malavitosa sembrano essere precorritrici di quel filone gangsteristico anni 70 inauguarato dal Mean streets di Scorsese. Notevole.
Noir, ispirato ad eventi reali, dallo stile realistico-documentaristico, si veda ad esempio tutta la parte iniziale, che si segnala, a tratti, per la sua crudezza: per quei tempi alcune situazioni narrative, non dovevano essere affatto leggere per il pubblico. Un plauso va quindi fatto alla sceneggiatura che sa anche creare un buon grado di coinvolgimento nello spettatore. Il finale è un po' affrettato, ma all'epoca i film non "eccedevano" in durata: qui si va dritti al sodo (un po' troppo), senza fronzoli. Ottima la prova di John McIntire.
La città del titolo è Phenix in Alabama, dominata negli Anni Cinquanta dalla malavita organizzata, che controllava sale da gioco e prostituzione con la complicità della polizia corrotta e la compiacenza di politici interessati. Ispirandosi a fatti reali, Karlson racconta con uno stile semi-documentario, talora secco e brutale, la storia di come i cittadini onesti riuscirono a liberarsi dal gioco, nell'ambito di un film corale, in cui spicca l'umanità di un avvocato che vorrebbe farsi i fatti propri, ma non può tirarsi indietro di fronte al crimine, interpretato finemebte da McIntire.
MEMORABILE: L'omicidio fuori campo della bambina nera, il cui corpo è gettato nel giardino del reduce come "ammonimento" su quel che potrebbe accadere ai figli.
Sembra incredibile che in un paese che ha sempre preteso di impartire lezioni di democrazia al mondo intero esistessero autentiche zone franche in cui a dettare legge era la criminalità. Lontano dal buonismo tipico di certo cinema americano (la violenza non risparmia nemmeno i bambini e anche il finale, per quanto ottimista, è tutt'altro che trionfalistico), Karlson realizza uno dei suoi film migliori, coniugando il rigore dell'inchiesta con le atmosfere del gangster movie e la tensione del thriller. Adeguati gli interpreti.
Una cittadina dell'Alabama è dominata dal crimine organizzato ma un gruppo di onesti cittadini si oppone a rischio della propria incolumità. Un poliziesco che fece scalpore grazie ad alcune scene di violenza inusuali per l'epoca. Ma rivisto oggi mostra il peso degli anni con dieci minuti iniziali d'inutili interviste in stile finto reportage e un ritmo piuttosto blando. Anche le scene più crude sono penalizzate da una messinscena non sempre all'altezza, vedasi l'omicidio della bimba di colore in cui è troppo evidente l'uso di un bambolotto. Di Karlson è meglio Il quarto uomo.
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CuriositàDaniela • 8/02/20 10:41 Gran Burattinaio - 5927 interventi
I fatti raccontati nel film si ispirano a vicende realmente avvenute nella cittadina di Phenix in Alabama durante gli anni '50.
In particolare, i personaggi interpretati da John McIntire e Richard Kiley corrispondono a quelli dell'avvocato Albert L.Patterson e suo figlio John.
A seguito dell'assassinio del primo, avvenuto nel giugno 1954 mentre era in corsa per essere eletto come procuratore generale, le autorità fino ad allora reticenti ed omissive furono costrette ad intraprendere misure drastiche contro le attività dei criminali che gestivano sale da gioco, prostituzione, spaccio di stupefacenti.
Questa politica di rigore venne poi continuata da John Patterson una volta che questi venne eletto Procuratore generale.
CuriositàDaniela • 8/02/20 10:48 Gran Burattinaio - 5927 interventi
I titoli di testa del film sono preceduti da un prologo (non doppiato in italiano) di circa 14 minuti a carattere strettamente documentario che inquadra storicamente la vicenda e contiene alcune interviste ai reali protagonisti e a cittadini comuni.
HomevideoRocchiola • 1/03/22 11:10 Call center Davinotti - 1255 interventi
Il DVD della A&R è rimasterizzato in HD risultando pertanto meglio della precedente edizione Golem. Video panoramico 1.85 piuttosto pulito ma un po’ altalenante a livello di definizione con sequenze più nitide ed altre più sgranate. Audio italiano piuttosto potente e discretamente chiaro.