Stendalì - Suonano ancora - Corto (1960)

È impressionante e ipnotico il canto delle prefiche del paese salentino di Martano davanti al ragazzo morto, raccolto in questo eccezionale documentario, che coniuga lo sguardo antropologico alla De Martino con l’orecchio lirico di Pasolini. Mangini si sofferma sui volti delle donne e sui loro gesti d’arcaica ritualità, affondati nel nero del lutto: una vera danza funebre che unisce la comunità. Un po’ troppo recitata la voce fuori campo di Lilla Brignone, ma insieme alla musica di Macchi contribuisce a confezionare 10 minuti stupefacenti.

Oggetto di una recente sonorizzazione rumoristica a opera di Mai Mai Mai (Toni Cutrone), il corto documentaristico di Cecilia Mangini si inserisce - unica donna tra un De Seta e un Di Gianni - nel fiorente alveo delle ricerche antropologiche demartiniane, qui esplicitamente richiamato anche dalla peculiare scelta del tema (le prefiche, figure centrali nella ritualizzazione del pianto). Ancora oggi piuttosto interessante, sebbene aleggi sempre lo spettro della ricostruzione posticcia. Aulico il testo pasoliniano. Magnifica l'O.S.T. di Macchi.