Il cacciatore di giganti - Film (2013)

Ennesimo filmetto fantasy su una secondaria leggenda, qui reinterpretata (non male quando, col passare dei secoli, la storia viene via via cambiata da chi la racconta). I gigantici effetti sono discreti, nonostante resti quel vago sentore di pupazzoni (non solo a causa delle dimensioni e delle fattezze). Se poi aggiungiamo, una storia piuttosto misera e poche buone idee, il risultato non può che essere mediocre. In più, gli attori sembrano adeguarsi al copione, apparendo genuini più o meno come i digitali giganti super zotici. P.S. 3D abbastanza superfluo.

Rivisitazione della storia dei fagioli magici calata in un contesto medievale e arricchita con elementi fantasy che a tratti sfociano nell'horror (in modo mai troppo evidente, visto che il target principale sono i ragazzini). Nulla di nuovo per quanto riguarda gli effetti speciali, anche se il mondo dei giganti ha alcuni elementi di minacciosa grandezza. Molto valido il cast, che riesce a rendere interessanti dei personaggi visti molte altre volte. Per quanto riguarda il ritmo, meglio la seconda parte.

Lascia un forte amaro in bocca e si dimentica subito. Ha dalla sua sicuramente una bella CGI (il castello e la caduta dell'immenso albero) che non mi sembra connaturata con il 3D invero pleonastico. Le crepe arrivano nei primi 45 minuti, che presentano il protagonista monodimensionale e la solita bella principessa che condivide lo stesso difetto. Quando si vede l'assedio del castello e qualche scena d'azione, il film intrattiene e fa il suo dovere troppo tardi non convincendo. Di film piatti così cominciano ad essercene un po' troppi.

Singer si affida alla sceneggiatura del fedele McQuarrie per creare una pellicola trita incassi ma ne esce un pasticcio che non fa felice nessuno. Le potenzialità ci sarebbero, i giganti sono resi in modo intrigante ma impiegati in ruolo di comparse in uno sterile "tiro alla fune", il tutto per lasciar spazio alla coppia di insipidi giovinastri Hoult/Tomlinson che si esibiscono in una romantica (e forzata) storiella amorosa! McGregor e Tucci sorreggono da soli le sorti del film. Ottimi gli sfavillanti scenari, pessima l'animazione iniziale!

Al filone fantasy, derivato dalla rielaborazione di favole celebri, non si sottrae Bryan Singer, che realizza la sua opera meno personale. Non che si tratti di un brutto film: curato in scenografie ed effetti speciali, ha un target evidentemente adolescenziale, è troppo simile ad altro e si dimentica in fretta, anche perché penalizzato da un protagonista maschile anonimo. Decisamente più grintosa l'interprete della principessa. Ininfluente la presenza di Ewan McGregor.

Film fantasy dove la confusione prevale sulla trama, specialmente nella seconda parte. Mediocre, nonostante gli ottimi effetti speciali e una regia buona. Cast abbastanza imbarazzante con uno Stanley Tucci e un Ewan McGregor totalmente fuori parte.

Ennesimo fumettone fantasy che riprende una vetusta leggenda. Sviluppo narrativo abbastanza convenzionale con i piccoli umani alle prese con forzuti giganti. Solite tiritere d'astuzia per gli umani contrapposte alle devastazioni dei giganteschi cattivi. Puro prodotto di evasione destinato probabilmente a un pubblico adolescenziale. Cast superfluo.

Non che Singer si sia particolarmente sprecato per questo fantasy: si limita a timbrare il cartellino con una regia nei binari cosicché il prodotto assomiglia a uno dei tanti Disney per adolescenti in circolazione. La storia è scontata, gli effetti speciali mirano a stupire ma tutti in computer grafica quindi alla fine noiosi, gli attori sono o del tutto anonimi (i protagonisti) o qui solo per l'assegno (Tucci, McGregor). A destare un po' di simpatia sono solo i giganti affamati di carne umana, un must delle fiabe. Per dodicenni...

La fiaba di Jack e il fagiolo magico incontra le saghe tolkeniane della lotta tra il bene e il male (anzi, tra il bello e il brutto, a giudicare dal look degli attori): ecco allora mostruosi giganti impegnati in feroci battaglie all’ultimo sangue. La semplificazione e la banalizzazione sono pane quotidiano per queste operazioni, che sembrano indirizzarsi verso un pubblico adulto ma infantilizzato. Tuttavia, il soggetto è piuttosto compatto e così si può seguire la storia senza troppi fronzoli e velleità. Meglio che niente.

Di pregevole confezione, forte di una regia dotta in quanto a fantasy e super-dintorni, non si può certo dire che la gigantesca favola non attiri curiosità e popcorn. Fagioli stregati che sarebbe meglio lasciarli asciutti, ragazzotto eroe (trattasi di Nicholas Hoult, già pupillo di Singer nonché Bestia alla corte di Charles Xavier) con acclusa cotta per la bella principessa puntualmente promessa sposa al cattivone di turno, cannibali formato maxi brutti quanto la peste ma con una certa cultura, compresa quella culinaria. Poderosa e classica giostra, che non merita più di un giro.