(BABY VINTAGE COLLECTION) A voler giudicare dalle prime sequenze, il film di Soldi pareva incanalato verso una perfetta dimensione da cult-movie (obiettivo a cui il regista sembra tendere piuttosto smaccatamente): dinamiche inquadrature alternate a primi piani molto intensi, una fotografia stupenda, scenografie curatissime, attori dalla recitazione fuori dai soliti schemi americaneggianti, musiche (dei Mau Mau e di Guccini) originali perfettamente in tema nonché anch’esse in grado di dare al film una connotazione precisa di “novità”. Fino ancora alla fine del primo tempo la storia regge, ma già si avverte la chiara sensazione di un ritmo lentissimo, di un montaggio...Leggi tutto soporifero. Le situazioni si dilatano. Soldi punta deciso al film d’autore (coadiuvato da un Castellitto adeguato alla bisogna) ma fatica a raggiungere il risultato che si propone. Spreca immagini meravigliose per un risultato che non sembra né carne né pesce; ed è davvero un peccato, perché di talenti simili l’Italia del thriller di oggi non ne ha più (ormai anche Dario Argento…). Colpa anche della sceneggiatura di Tiziano Sclavi, l’autore del fumettistico Dylan Dog, l'indagatore dell'incubo: la storia di Federico Zardo è un incubo kafkiano poco riuscito, confuso, dal finale inspiegabile che si involve in una serie di artificiosi quanto ridicoli colpi di scena fino a ricucire capo e coda della vicenda in un maelstrom insbrogliabile.
Un noir senz'essere un noir. Atmosfere oniriche, angoscianti e claustrofobiche dell'esistenza. Le manie di persecuzione, che caratterizzano il protagonista interpretato ad arte da Castellito, trascinano in una realtà irreale ricreata negli ambienti che vediamo tutti i giorni, e sta proprio qui la bellezza del film. L'impossibile accade negli ambienti della noia quotidiana. Ogni personaggio ha una funzione come in una rappresentazone teatrale in cui si è alla ricerca di un senso sfuggente.
Sclavi è autore del più celebre fumetto di casa Bonelli (Dylan Dog), ma qua porta al cinema una sceneggiatura che, seppur di certo interesse, presenta troppi punti deboli e troppe lentezze, ripercuotendosi sul giudizio finale di un'opera curiosa e diversa dal panorama cinematografico di riferimento.
Il regista ha talento e lo dimostra utilizzando stile e particolarità di riprese (sghembe, sfocate, iconoclaste) abbinate a solide e riuscite interpretazioni (Sergio Castellitto).
Interessante il mix delitto/Non Voglio Mica la Luna (di Fiordaliso).
Le premesse per staccarsi dal cliché del giallo all'italiana ci sono; qui, si tende più al fumettistico, con inquadrature particolari e chiaro-scuri che accentuano le ambiguità dei personaggi. Ahimè, l'operazione non è riuscita appieno. Seppur si rispetti la volontà di riportare in auge un certo cinema di genere in Italia (il film è dei primi anni '90), manca quella grinta e audacia che lo ha caratterizzato per circa due decenni. Comunque, per chi sa apprezzare un discreto prodotto di (media) qualità, può vederlo.
MEMORABILE: La macabra esecuzione sulle note di "Non voglio mica la luna".
Il creatore di Dylan Dog (Tiziano Sclavi) sceneggia un pessimo film diretto dal regista Giancarlo Soldi il quale cerca in tutti i modi di fare in modo che la pellicola si imponga come cult. Il tentativo fallisce miseramente non solo per le sue scarse doti registiche ma anche perché la sceneggiatura è decisamente fasulla oltre che troppo e gratuitamente sopra le righe.
Dove si voleva andare a parare con questo film? E poi si parla male degli onesti mestieranti del "Lucio Fulci presenta"... E questo obbrobrio di film cosa sarebbe, un noir? Un pulp? Ma per piacere. Un film che potrà piacere ai radical chic alternativi.
I nomi presenti sono di tutto rispetto: Sergio Castellitto come protagonista, il grande Hugo Pratt in una comparsata ma soprattutto una sceneggiatura firmata Tiziano Sclavi. Più di un'idea è ripresa da Dylan Dog: lo stile horror-thriller surreale e a tratti persino comico, le "freddure" del ricattatore (degne di Groucho) e altri particolari, il tutto però si ingarbuglia in una trama priva di senso logico, c'è più di un momento di noia. Brillante invece la regia. Non male tutto sommato, ma visti i nomi in campo è un po' deludente.
Mah. Una specie di noir metropolitano, con un buon cast (eccettuata la pessima Chiara Caselli, che è sostenibile solo quando si spoglia) tratto da un romanzo di Tiziano Sclavi. Il risultato è davvero poca cosa: più che ambiguo, come credo volesse apparire, mi è parso confuso. Alla fine probabilmente ricorderò solo il laido investigatore interpretato dall'ottimo Luis Molteni.
Film scritto da Tiziano Sclavi, l'autore di Dylan Dog. Sembra per l'appunto un classico episodio "alla Sclavi" di Dylan Dog: sconvolgimento della trama, risvolti improvvisi e improvvisati, atmosfere molto buie che rendono ancor più faticoso seguire la storia. Il film si avvale della colonna sonora dei Mau Mau e di una canzone allora inedita di Francesco Guccini, Acque.
Film discontinuo che dal principio affascina e poi si perde via via in una sequela di situazioni ingarbugliate che perdono d'impatto. Il pregio e il limite della pellicola è costituito dalla natura fumettistica (c'è Tiziano Sclavi al soggetto da un suo romanzo) della narrazione, intenta più ad affascinare il lettore che a definire i personaggi, i quali rimangono bidimensionali. Resta un significativo documento di un periodo anomalo, quello dei primi '90, nel quale il fumetto italiano rifiorì trovando uno spazio più confortevole fra le arti.
Come noir grottesco all'italiana poteva anche funzionare, perchè la storia aveva buone potenzialità, ma la regia e i colori eccessivamente smorti in fotografia ammazzano qualsiasi buona intenzione. Il ritmo è lento, faticoso in alcuni punti, riscattato solo dalla lunga serie di scambi di persona ed equivoci, che ravvivano la messa in scena non troppo riuscita. Non male anche le interpretazioni, dove si distingue un grande Luis Molteni, troppe volte legato a semplici comparsate. Mediocre.
Giancarlo Soldi HA DIRETTO ANCHE...
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Ottimo: un film purtroppo dimenticato, meritevole di essere riscoperto.
Alla regia un famoso fumettista (poi dietro la M.d.P. anche per la serie Alex-Indagini su Mondi segreti), interprete un'allora poco noto Castellitto e l'idea tutt'altro che banale di utilizzare una colonna sonora italiana (Non Voglio Mica la Luna) lo rendono prezioso oltreché interessante.
HomevideoZender • 23/02/10 08:33 Capo scrivano - 47770 interventi
Specifiche per l'edizione dvd in uscita il 24 febbraio per la Cecchi Gori/Ripley
Lingue principali: Italiano / Audio Italiano: Dolby Digital 2.0 Surround
Sottotitoli principali: Inglese
Rapporto schermo: 1.85:1 Anamorfico
Extra: Più giallo che nero: conversazione con gli autori e gli interpreti a cura di Giancarlo Soldi + Booklet con una tavola originale di Corrado Roi per questa edizione DVD!