Un uomo semisepolto si risveglia in una foresta, non ricorda chi è né perché si trovi in quel luogo. Poco distante, in una villetta isolata, scopre il cadavere di una donna incinta... Horror indonesiano che mette in scena un serial killer stermina-famiglie, ma, se il personaggio non è certo insolito, lo è sicuramente il suo "modus operanti", bizzarramente sadomasochistico. L'ambientazione naturale suggestiva ed una trama che semina dubbi destinati a trovare soluzione nel finale, logico anche se contorto, rendono avvincente la visione.
Si segue con un po' di fatica, almeno nella prima parte, per via di un'insistente ripetitività dell'azione, con piani lunghi e lenti che accompagnano un ritmo non certo incalzante. Però, la tensione immanente nella vicenda, l'imprevedibilità di situazioni e soluzioni, il clima a tratti surreale e foriero di macabre rivelazioni, tengono sempre sveglia l'attenzione per questo thriller che fa - una volta tanto - dell'originalità il proprio punto di forza. Perdonabili alcuni buchi in una sceneggiatura non semplice.
Il titolo è sicuramente presago: il modus operandi di questo serial killer è tra i più anomali che si siano mai visti. Per capirlo però bisogna attendere non poco: all’inizio sembra di assistere alla solita pellicola di genere, abbastanza ben girata, con belle ambientazioni e con qualche momento azzeccato ma senza troppe pretese. Anzi sembrano anche esserci alcune goffaggini in fase di sceneggiatura che invece poi assumeranno un senso pieno e compiuto grazie al colpo di scena finale che è riuscito e ben assestato.
Se indiscutibilmente anomalo è il modus operandi del bracconiere di corpi, un po' meno lo è, ormai, costruire un intero film in funzione di un twist che ribalta carte in tavola, giochi, tavola e giocatori. Indubbiamente interessante resta però che questo twist fa del film una quasi perfetta palindromia, un ouroboros, una Polistil dove i motori di dolore e piacere, vittime e carnefici, paura e desiderio, realtà e sua manipolazione collidono dando vita a spettacolari incidenti. Su una logica narrativa che si vorrebbe ferrea, permane un po' di ruggine. Consoliamoci pensando che è tutto tetano.
Viaggio ombroso e malsano nella mente di un uomo. Martire e carnefice – anomali - sono la stessa persona. Soggetto potentissimo e originale ma sviluppo sotto le aspettative (invero molto alte), a ogni modo disattese quanta basta da una vertigine comportamentale che trova agghiacciante e coerente compimento nella seconda parte, febbrile, deviata e feroce. Il finale è un’altra grossa zampata nonché un valore aggiunto per quella che è una delle opere più intelligenti e pensate degli ultimi tempi.
MEMORABILE: "Questa volta con più paranoia, grazie. Dammi qualche cazzo di mostro".
Dall'Indonesia un thriller di ambientazione boschiva indubbiamente singolare ma forzato e contorto. Trama e mdp girano spesso a vuoto mentre lo spettatore, pur appagato da qualche ottima scena di suspense, fatica troppo ad aggrapparsi alle basi del (già nel primo tempo) non chiarissimo soggetto per riuscire a rimanere stupito dai ribaltamenti dell'ultima parte. Troppi pochi depistaggi e troppi momenti di stasi narrativa portano a un risultato che lascia perplessi, nonostante la bella fotografia e una certa originalità di fondo. Curioso però.
Horror indonesiano che vorrebbe essere originale a tutti i costi, ma per raggiungere un minimo di apprezzabilità bisogna attendere il finale che, a ritroso, in parte giustifica gli eventi ma non può ricostituirne la suspense emotiva. L'ambientazione moderatamente boschereccia serve da esca per il susseguirsi di quel poco che accade, cosicché, specie all'inizio, si ha l'impressione di un girare a vuoto, forse dovuto al tentativo di non bruciare con indizi la svolta finale. La tensione perciò si disperde nell'artificio di un meccanismo cervellotico e sostanzialmente freddo.
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DiscussioneDaniela • 10/03/14 13:31 Gran Burattinaio - 5926 interventi
Schramm ebbe a dire: il titolo internazionale del film, a dire il vero recante un po' di spoiler, è ritual
dany, visto che hai tanto apprezzato questo ti suggerisco di cercare i suoi precedenti due thriller: dead time e the forbidden door
già al tempo cercai ma... i sub ita non trovai :o( ora riprovo, sperando di aver miglior fortuna
DiscussioneDaniela • 11/03/14 20:54 Gran Burattinaio - 5926 interventi
Schramm scrive nel suo commento:
Su una logica narrativa che si vorrebbe ferrea, permane un po' di ruggine. Consoliamoci pensando che è tutto tetano.
Questa la definirei una perla, se non temessi di passare per porcella... ma comunque godo. ;o)
Daniela ebbe a dire: Schramm scrive nel suo commento:
Su una logica narrativa che si vorrebbe ferrea, permane un po' di ruggine. Consoliamoci pensando che è tutto tetano.
Questa la definirei una perla, se non temessi di passare per porcella... ma comunque godo. ;o)
questa merita approfondimenti. the forbidden door si trova sub ita in due tronconi, sempre lì dove sai tu...
DiscussioneGreymouser • 13/03/14 09:50 Call center Davinotti - 561 interventi
Volevo segnalare (mi perdonerà l'interessato) che il commento testè apparso di Mickes2, proprio nel suo incipit, rischia di essere un involontario spoiler.
Rompo le scatole solo perchè si tratta di un film la cui ragion d'essere si regge quasi interamente sul colpo di scena finale, e se lo si svela a priori, la visione non ha più molto senso.
DiscussioneDaniela • 13/03/14 12:14 Gran Burattinaio - 5926 interventi
Greymouser ebbe a dire: Volevo segnalare (mi perdonerà l'interessato) che il commento testè apparso di Mickes2, proprio nel suo incipit, rischia di essere un involontario spoiler.
Rompo le scatole solo perchè si tratta di un film la cui ragion d'essere si regge quasi interamente sul colpo di scena finale, e se lo si svela a priori, la visione non ha più molto senso.
si associo allo scrupolo... questo è uno di quei film che, per essere gustato, andrebbe affrontato al "buio" o quasi :o)