Supersexy '64 - Documentario (1963)

Stanchissimo mondo movie confezionato dal prolifico Mino Loy con i più rancidi ingredienti del filone: strip da oratorio in fasulli night di Pigalle o di Broadway, paradisiaci esterni esotici con le tette al vento delle indigene (le sole a cui era razzisticamente consentito di mostrarle senza veli), penosi intermezzi pseudo-umoristici e il micidiale commento firmato dalla coppia Castaldo & Rienzi. Ancora un annetto e i mondo scompariranno quasi completamente dagli schermi italici, per rinascere con vesti rinnovate solo alla fine del decennio.

Insostenibile pseudo-mondo che dovrebbe illustrare usi e costumi sexy di diversi paesi. I siparietti con spogliarello sono palesemente ricostruiti in qualche studio locale, sono castissimi e spesso associati a balletti o spettacolini di quarta categoria, mortalmente noiosi e tirati per le lunghe; il commento audio vorrebbe esser sagace ma inanella alcune battute che non si possono sentire, pur rimanendo l'unica cosa passabile del film, se non altro a livello folkloristico. Ottimo come sonnifero, quando il Tavor non basta più; datatissimo.

Tediosa carrellata di balletti e castissimi spogliarelli (il più delle volte ricostruiti in studio) estrapolati - secondo il film - dai più bizzarri locali sparsi nei quattro continenti. Questa pellicola spiega appieno perché i mondo-movie "sexy", a differenza di quelli "antropologici" e "violenti", non hanno retto il peso degli anni. Il film è solamente accettabile nella scorrevolezza del commento fuoricampo (nel più tipico stile irriverente dei cinegiornali) ma, evidentemente, è troppo poco.