Blind - Film (2011)

Le pellicole su ragazze-vittima in balìa del buio cronico della cecità e in quello temporaneo della crudeltà altrui non mancano, ma qui la nostra protagonista, diventata cieca in seguito a un incidente, fa di tutto per non essere compatita, nemmeno da chi guarda il film. Si muove per identificare chi non può vedere ma che la vede, in un turbine di coinvolgente passione e ritmo, ricerche e fughe, chiaroscuri opprimenti che celebrano un finale dagli echi horror alquanto sonanti. Cinema sudcoreano di quello tosto. Al Far East Festival nel 2012.

Una cieca e un ragazzo testimoni contraddittori di un incidente d’auto dietro a cui si cela un serial killer. Il punto di partenza è intrigante e il regista mostra mano ferma soprattutto nelle scene più thrilling (notevole l’inseguimento in metropolitana). Ma la sceneggiatura si disperde in momenti che sciolgono la tensione e soprattutto è piena di lacune logiche, presentandosi solo come esile filo su cui piazzare le sequenze-madre. Come l’ultima, abbondantemente debitrice del classico Gli occhi della notte.

Giovane cieca, perseguitata da un maniaco omicida, per sopravvivere deve affidarsi agli altri sensi, più sensibili del consueto... E'uno spunto già varie volte sfruttato sul grande schermo, come pure poco originale è lo sviluppo della trama, infarcito da alcune incongruenze e sfociante in un epilogo assai debitore verso altre pellicole. A rendere però meritevole la visione sono un paio di lunghe sequenze ansiogene assai ben condotte: l'inseguimento fra i vicoli e soprattutto quello ambientato in metropolitana. Solita figura barbina della polizia sudcoreana: luogo comune o dato di fatto?

Thriller coreano che ha per protagonista una ragazza non vedente, poliziotta mancata, alle prese con un serial killer. La trama non è originale visto che il cinema occidentale si è più volte cimentato sul tema. Il regista dimostra tuttavia una buona padronanza del mezzo e non mancano scene ben fatte, come un serratissimo inseguimento in metropolitana fino ed un finale ad effetto. Peccato che alcuni momenti di eccessivo sentimentalismo e siparietti comici forzati (la figura del poliziotto) limitino la riuscita di un'opera comunque godibile.

Notevole thriller coreano, con un plot non certo innovativo (una testimone priva di vista) ma molto ben sviluppato in sceneggiatura e con una regia avvincente e coinvolgente. Ottime pure le prestazioni degli interpreti, tutti calati con padronanza di mestiere nel ruolo. Paradossalmente il meno intrigante è il serial killer, mentre ci si affeziona (soffrendone per le sorti) ai protagonisti, dai destini tragicamente intrecciati. Poco gore, fortunatamente, per un prodotto che rapisce l'attenzione con grazia e con calibrata tensione...

Thriller ben costruito con protagonista un'ex poliziotta divenuta cieca a seguito di un drammatico incidente sul lavoro. Grazie all'acuirsi degli altri sensi darà un fondamentale contributo per la cattura di un serial killer. Al suo fianco un ragazzino (affatto simpatico), un investigatore che (scettico all'inizio) crede in lei e soprattutto un meraviglioso labrador. La storia scorre veloce, senza nessuno scossone, e forse è proprio questo il suo limite. Comunque un discreto film.