A est, pranzi come mamma li ha fatti; a ovest, vie senza ritorno; grande è la confusione a nord, tra pravesementi dementi e sotto il cielo del sud niente va bene, trascinati all'Ade come si è da scocomeratissimi delinquenti: punti scardinati per una mappale del Delirio al potere, o del potere del delirio. Coscarelli supera se stesso con una muscaria di film che manda la Fantasia in licenza di uccidere il reale fino all'ultimo scampolo, e che ha nell'imprevedibilità dei folli e lisergici snodi un punto di forza che scavalca i più evidenti difetti attoriali o di script. Irrinunciabile.
Trionfo della non-logica, dell’accumulo ipertrofico di situazioni, dell’eclettismo registico arricchito da gustosissime citazioni da Carpenter a Raimi, da Cronny e Lynch (mirabilissima quella a Strade perdute). Ma l’inventiva e la passione per la materia svaniscono sistematicamente col passare dei minuti, ritrovandosi così davanti a un incubo visivamente succulento ma ridondante, disconnesso, che non stimola curiosità ma solo disinteresse. Un circolo mistico kafkiano con un protagonista fattone ben poco carismatico. Non ci siamo, proprio no.
Un ragazzo racconta ad un giornalista scettico che esiste una droga - la "salsa di soia" - in grado non solo di dare superpoteri a chi la assume (o ne è assunto) ma anche di aprire porte verso dimensioni parallele... Guazzabuglio incredibile di mostri dalla testa di tacchino, possessioni moschifere, cani al volante, arti fantasma, sfrenatamente citazionista: si va da Carpenter a Kubrick, ma il richiamo certo più pertinente è Raimi. Può irritare per l'ostentato fancazzismo, oppure conquistare per la geniale castroneria. Personalmente ho goduto.
MEMORABILE: L'essere fatto di carne congelata; L'hot-dog-phone; Il baffo volante; La messa nuda; Giamatti si rende conto che...
C'è genuina follia visiva nell'ultima opera del papà di Fantasmi, un rincorrersi di anarchiche visioni che più che seguire una trama precisa ne divengono il tessuto stesso. Donne che si tramutano in serpenti, mostri composti di bistecche e salamelle, ragni enormi e sbalzi temporali e dimensionali. A Coscarelli interessa creare un bignami del genere, dove il mondo dei B-movie horror dei tempi andati rivive sotto forma di un gioco ultra-citazionistico che strizza l'occhio al fan in ogni fotogramma. Tolta la scorza però, resta poca ciccia da masticare...
A dieci anni da Bubba-Ho-Tep Coscarelli ritorna e ci regala un altro film originalissimo, assolutamente fuori dagli schemi e fa centro, nonostante tutti i difetti. Riesce a creare un universo distopico, illogico, parallelo al nostro, portando a compimento in un certo senso la saga di Fantasmi (principale referente del film, oltreché il Genio solitario di Providence). Fantasia sfrenata all'opera e vero coraggio di uscire dai soliti schemi della fantascienza. Insomma, l'inconfondibile Coscarell's touch. Grandioso il Marconi di Clancy Brown!
MEMORABILE: Il mostro di salsicce; Il personaggio di Clancy Brown; Tutta la parte nel mondo parallelo.
Pazzo e divertente film, sullo stile del precedente lavoro, firmato da Don Coscarelli. La sceneggiatura è scoppiettante e mescola in modo riuscito e con grande disinvoltura horror, fantascienza e commedia. Così stando alle regole del gioco, il divertimento è assicurato. Avviso ai "naviganti": chi si aspetta una storia sobria e canonica, ne stia alla larga. Gli altri potrebbero anche divertirsi e non poco.
In precario equilibrio tra frullato lisergico e Hellzapoppin’ adimensionale, soffre dell’impetuosa anarchia e sconclusionatezza della storia (il libro edito da Fanucci, base del film, potrebbe essere d’aiuto) ma si bea eccome della sua follia citazionista e della rutilante inventiva visiva, con il mostro di carne surgelata come punta di un maestoso iceberg. Gli echi phantasmiani (sfere e portali cilindrici) e la mia tendenza a pluripallinare aprioristicamente Coscarelli fanno il resto. A non voler essere pragmatici, una goduria.
Un caleidoscopio di follia e caos riempiono lo schermo, simbolo di una libertà espressiva non sempre facilmente riscontrabile in pellicole di qualsiasi fascia. La trama è abbastanza esile e allo stesso tempo districabile con difficoltà per le continue divagazioni, alcune delle quali dei veri e proprio vicoli ciechi. Ciò nonostante, tra le mani ci si ritrova un’opera sfiziosa, capace di rubare l’attenzione e saziare l’appetito grazie anche alle molteplici citazioni e agli sconfinamenti in più generi, commedia compresa.
Don Coscarelli HA DIRETTO ANCHE...
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Coscarelli non mi è mai sconfinferato, eccezion fatta per la sua rivisitazione lansdaliana, non proprio centratissima. ma qui è al suo over-the-top. un bastimento di follia che centrifuga raimi, carpenter, lynch e crony. non mancatelo, di rado riassisterete a un tale sprigionarsi di sguaiata fantasia.
A Coscarelli andrebbe fatto un monumento solo per il primo Fantasmi. Punto.
DiscussioneZender • 31/01/13 13:05 Capo scrivano - 47770 interventi
Schramm ebbe a dire: Coscarelli non mi è mai sconfinferato, eccezion fatta per la sua rivisitazione lansdaliana, non proprio centratissima. ma qui è al suo over-the-top. un bastimento di follia che centrifuga raimi, carpenter, lynch e crony. non mancatelo, di rado riassisterete a un tale sprigionarsi di sguaiata fantasia. Non ho capito, Schrammy. Non ti è mai piaciuto tranne per Bubba, che però dici che non è centratissimo. Quindi manco quello t'è piaciuto, mi par di capire. Non essendoci il tuo commento non son sicuro di aver ben capito...
...vero est, Zen dalle mille pazienze, va fatto ordine perché non mi riferivo a bubba, che trovo così sciocco e insignificante da averlo financo rimosso, ma all'episodio incident on and off a mountain road di masters of horror: colà il cosca svolse un più che discreto compito (toppando ahimé sul finale forzatissimo), che però non scampa allo schiacciante raffronto col racconto.
qui siamo comunque da tutt'altre parti, in zona Superarsestessi. per quanto anche in questo caso Don ha distillato un libro, e bisognerebbe valutare come lo ha fatto, cosa ne è rimasto fuori, cosa è stato aggiunto o modificato etc. per se, ad ogni modo, il film è goduriosissimo.
Schramm ebbe a dire: ma all'episodio incident on and off a mountain road di masters of horror
Tra l'altro uno degli episodi migliori della prima stagione dei Masters, con reminiscenze jeepercreepers salviane non indifferenti...
DiscussioneZender • 31/01/13 15:06 Capo scrivano - 47770 interventi
Schramm ebbe a dire: ...vero est, Zen dalle mille pazienze, va fatto ordine perché non mi riferivo a bubba, che trovo così sciocco e insignificante da averlo financo rimosso, ma all'episodio incident on and off a mountain road di masters of horror: colà il cosca svolse un più che discreto compito (toppando ahimé sul finale forzatissimo), che però non scampa allo schiacciante raffronto col racconto.
qui siamo comunque da tutt'altre parti, in zona Superarsestessi. per quanto anche in questo caso Don ha distillato un libro, e bisognerebbe valutare come lo ha fatto, cosa ne è rimasto fuori, cosa è stato aggiunto o modificato etc. per se, ad ogni modo, il film è goduriosissimo.
Beh, diciamo che quando hai tirato in ballo Lansdale mi sembrava ovvio che ti riferissi a Bubba, visto che piaccia o meno è il film che ha rilanciato in pieno Coscarelli e il suo film ormai più "famoso" (se stiamo ai criteri di ricerca di Imdb) o comunque tra i suoi più celebrati. L'episodio dei Masters a me ha detto poco, anche se non è certo tra i peggiori, ma certo citare Lansdale e immaginarsi che uno lo colleghi al Masters è un po' azzardato :)
quoto Schramm, non un capolavoro ma di certo un gran bel film, pieno di trovate interessanti godibilissimo e con una sceneggiatura per nulla scontata, tutto condito da ettolitri di ironia.
consigliato, da recuperare!