Charlot pensionante - Corto (1914)

Il pensionante Charlie gode dei favori della padrona di casa, fin quando i due finiscono nell’indiscreto obiettivo della macchina fotografica del di lei figlioletto. Siamo ancora nell’apprendistato chapliniano alla Keystone, con il nostro eroe tenuto piuttosto a briglia corta da Nichols (uno dei fidi di Sennett), tanto che i fuochi d’artificio della bobina li detona il mocciosetto infingardo con la fissa delle diapositive. Per il resto Chaplin roda uno dei suoi cavalli di battaglia (l’ubriacone), ma a parte una certa progressione logica la comica stinge.

Nella pensione è il cocco della padrona di casa, ma il figlio di questa rivela tutto con foto compromettenti, causando una sommossa generale. L’idea iniziale sarebbe stata carina: i favoritismi di una e le moine da cicisbeo dell’altro potevano generare situazioni divertenti. Ma qui tutto si impaluda in una sostanziale piattezza che sfocia presto nella noia. L’unico elemento di simpatia è proprio il monello che con la sua proto-polaroid va in giro ghignando per ogni scenetta da immortalare.

L'idillio tra Charlot e la proprietaria della pensione in cui alloggia, viene guastato dal figlio di lei con foto compromettenti. Comica dalle buone potenzialità (il tema del tradimento, il marito geloso, il bimbo fotografo), in parte sprecate da una messa in scena noiosa e priva di "guizzi" narrativi e stilistici. Del cast, il migliore è il bambino.