Sangue all'alba - Film (1946)

Sangue all'alba
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Titolo originale: Whistle Stop
Anno: 1946
Genere: drammatico (bianco e nero)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/01/13 DAL BENEMERITO GIACOMOVIE
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Giacomovie 16/01/13 00:23 - 1397 commenti

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Film minore ma imperdibile per gli ammiratori della div(in)a Ava Gardner, girato lo stesso anno del grande film che l'ha lanciata (I gangsters), con la differenza che qui Ava ha un ruolo da vera protagonista. Il suo fulgore diviene il perno della trama, in quanto esercita su due uomini il fascino della femme fatale e in questi casi succede sempre qualcosa di fatale. L'esposizione assume da subito un carattere fosco, che poi diventa progressivamente torbido. Tratto da un romanzo di Maritta M. Wolff, è un bel film ridotto all'essenziale.

Belfagor 23/04/13 09:30 - 2689 commenti

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Realizzato durante la trasferta di Moguy negli Stati Uniti, è un noir torbido e formulaico, nobilitato dalla presenza di Ava Gardner protagonista. Ammaliante e ambigua, questa perfetta femme fatale farà breccia nel cuore di due uomini mettendoli l'uno contro l'altro. Buona l'atmosfera torbida, tipica del genere, adatta al clima di tensione creato dalle interazioni fra i protagonisti, soprattutto i rivali Raft-McLaglen.

Homesick 27/04/13 17:06 - 5737 commenti

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I grigiori del noir si schiariscono nel rosa di un melodramma passionale ove due uomini si contendono la maliarda di turno. Di origine letteraria (un romanzo di Maritta M. Wolff), la diegesi è compatta ed avvincente sia quando affronta le dinamiche fra i personaggi, sia quando rientra nell’alveo dell’azione tipica del noir con tranelli, fughe e vendette. Ottimo il “bogartiano” Raft nel dare volto e pensieri ad un uomo in lotta con se stesso per mettersi sulla retta via, marcato da una Gardner dapprima femme fatale e poi via via più rassicurante, dal predace Conway e dal sodale McLaglen.
MEMORABILE: Raft punta per gioco la pistola verso una lampadina, quando all’improvviso compare sotto di essa l’odiato rivale; l’eroica fine di McLaglen.

Saintgifts 24/12/13 00:24 - 4098 commenti

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Asciutto, diretto, privo di fronzoli. Colpisce anche la noncuranza di come avvengono i repentini cambi di umore, senza apparenti strascichi (incredibile l'incidente di ballo). Tutto è legato al ritorno al paese di una donna splendida (Ava Gardner), femme fatale molto particolare, dall'aspetto sofisticato ma con sentimenti ancora genuini. Noir con molte luci e poche ombre. Le psicologie dei personaggi sono scoperte senza bisogno di approfondimenti, sono esattamente quello che fanno. George Raft poco adatto al fianco della Gardner.
MEMORABILE: L'interpretazione di Victor Mclaglen.

Myvincent 31/12/20 09:03 - 3727 commenti

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La leggendaria Ava Gardner in un noir d'altri tempi che ha ancora la sua attrattiva, l'attrattiva del bianco e nero e del tempo che fu. Due uomini antagonisti vogliono la stessa donna, ma l'ultima parola spetterà a quest'ultima; di mezzo ci sono inganni e un piano denigratorio studiato per bene. Il racconto ha uno sviluppo complesso, a più capitoli e l'attenzione viene tenuta alta fino in fondo. Un'opera minore da vedere senz'altro.

Pessoa 6/04/22 05:27 - 2476 commenti

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Noir minore di Moguy che fa del ritmo uno dei suoi punti di forza e che presenta la Gardner, che sfoggia bellezza e personalità, in uno dei suoi primi ruoli da protagonista. La storia, sebbene non riesca a distinguersi molto dalle tante pellicole simili del periodo, è sceneggiata con una certa cura e tutto sommato si segue piuttosto agevolmente, anche se alcuno snodi narrativi sono messi li quasi a casaccio senza troppa plausibilità. Meglio la parte noir, con un buon inseguimento in auto, che quella sentimentale, che viaggia sullo scontato andante. Niente di che, ma si può guardare.

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