La battaglia iniziata al quarto capitolo va purtroppo avanti, il che tutto è tranne che un pregio: stessa solfa, stessi terribili effetti speciali, stesse abusate location. Quasi insopportabili le presenze del demone Sutekh e delle bruttissime creature di contorno, mentre, se proprio si deve trovare un miglioramento, c’è un briciolo di sangue in più. Se mal si sopporta l’idea di vedere solamente dei pupazzetti affacciarsi e fare cucù da angoli e porte, la visione della saga si può interrompere tranquillamente prima di questo orrore.
Girato back-to-back con Il ritorno dei giocattoli assassini, con la stessa troupe e buona parte del medesimo cast, questo quinto episodio si mantiene ovviamente su simili livelli qualitativi. Il succo del plot è quasi identico (tornano i demoni cattivi e gli eroici pupazzi) e le idee nuove scarseggiano (si segnala la telepatia comatosa attraverso lo schermo di un computer). Dopo una prima mezz'ora snervante (in cui succede poco e nulla e assistiamo pure al superfluo recap di quanto è avvenuto prima), la seconda parte si vivacizza un po', tra combattimenti e omicidi. Per completisti.
MEMORABILE: La ragazza nella vasca da bagno si fa trapanare la testa da Tunneler; Ricompare Torcia (anche se nel quarto non c'era!); Decapitron con visore 3D.
In questo "secondo tempo", girato contemporaneamente al film precedente e con lo stesso cast, Burr mantiene una regia solida e finanche "crepuscolare" aumentando la dose di emoglobina pur ripercorrendo le medesime tracce lasciate in precedenza. Lo scontrone finale è pura estasi e risolleva una parte centrale finita nella classica zona di stanca. I pupazzi sono scatenati e gli effetti tengono botta. Inferiore di poco al precedente, ma sempre più che promosso. Umani ormai puro riempitivo!
Sutek contro burattini, atto secondo: l'involuzione è netta. Si comincia infatti con dieci minuti di riepilogo seguiti da almeno quaranta di prolisso nulla, non esattamente la miglior presentazione per un film di soltanto un'ora e venti. Per contrappasso lo scontro finale vero e proprio è breve, e di sangue non c'è traccia. Troppe, inoltre, le sequenze quasi identiche al numero 4. Cast modesto, Ogilvy incluso (non ha ricevuto una parte felice). Molto noioso: di buono c'è solo il sempre impeccabile lavoro di Allen (alla sua ultima presenza in questa saga) nel muovere i pupazzi.
MEMORABILE: La sequenza onirica nella vasca da bagno.
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