El mariachi - Film (1992)

El mariachi
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: El Mariachi
Anno: 1992
Genere: gangster/noir (colore)
Note: Aka "El Mariachi, Suonatore di chitarra". Rifatto come "Desperado".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Passato alla storia come uno dei film più economici della storia del cinema (7000 dollari!), l'esordio di Robert Rodriguez è di quelli col botto: non tanto per le capacità reali di raccontare una storia (invero piuttosto insulsa) quanto per quelle tecniche: EL MARIACHI è un continuo, estenuante volteggiare della macchina da presa da un altezza all'altra, un asfissiante gioco di primi piani, di inquadrature sghembe, di obiettivi assurdi e grandangoli ovunque. Una cosa simile l'aveva fatto un altro indipendente una dozzina d'anni prima (ma con ancor più talento): il Sam Raimi de LA CASA. Qui non ci sono gli stessi effettacci sanguinolenti, ma l'intenzione...Leggi tutto è la medesima: stupire con la forza di un montaggio serratissimo, di un accumulo cieco di effetti su effetti. Se una volta di moda era l’horror, oggi va il gangster alla Tarantino e i più “poveri” si adeguano (non per niente Tarantino chiamerà proprio Rodriguez a dirigere lo stupefacente DAL TRAMONTO ALL’ALBA). Un po' pretestuoso è il voler inserire sprazzi di poesia, stille autoriali in un'opera tanto palesemente "commerciale". Rodriguez voleva creare un personaggio "forte" e l'ha caricato di molte sfumature, tanto che la Columbia si convincerà a produrne il remake pochi anni dopo, lanciando Antonio Banderas a Hollywood con lo stesso personaggio qui interpretato dal simpatico Carlos Gallardo. EL MARIACHI inizialmente diverte, esalta, ma col passare dei minuti tende a esaurire la carica e portare alla luce i suoi limiti: è in fondo un vuoto, senz’anima, per quanto assai divertente.

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Il Gobbo 2/10/07 08:50 - 3015 commenti

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Clamoroso esordio di Rodriguez, davvero al fulmicotone. Con un budget di ormai leggendaria (e infatti si nutre qualche dubbio) ristrettezza e un cast di parenti, il superdotato messicano reinventa il western tex-mex, in un fuoco di fila di trovate di regia e montaggio (Rodriguez fa tutto da solo, e diverrà infatti il bersaglio dei sindacati). Manca un protagonista carismatico, ma tanto il vero divo è il Regista/Demiurgo. Vari omaggi, fra cui quello ineluttabile a Django. Travolgente.

Galbo 2/10/07 14:50 - 12392 commenti

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Probabilmente il migliore (ad oggi) film di Rodriguez, regista forse celebrato oltre i suoi meriti ma indubbiamente dotato di un certo talento visivo. È il grande senso del ritmo la dote principale di questo piccolo (nel senso che è costato poco) film che rilegge il western in salsa messicana compiendo un'operazione analoga a quella dello spaghetti western ma con sensibilità odierna. Attori simpatici e gusto delle intelligenti citazioni completano il menu dell'opera. Da vedere.

Caesars 5/10/07 10:50 - 3790 commenti

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Realizzato con quattro soldi, parte da un'idea simpatica ma non certo travolgente e si fa apprezzare soprattutto per lo stile con cui viene girato. Forse le mie aspettative erano esagerate ma il risultato finale non mi ha soddisfatto del tutto, anche se non si possono negare le doti "visive" di Rodriguez. Considerando le condizioni produttive ristrettissime (che però non è detto che portino solo limitazioni: talvolta meglio lavorare con pochi soldi che con le imposizioni delle majors) comunque si può considerare un esordio discreto.

Patrick78 23/05/09 10:40 - 357 commenti

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Primo appuntamento di una trilogia (almeno fino ad ora) poco apprezzabile e sempre più derivativa in cui Robert Rodriguez tenta di omaggiare Sergio Leone ed i suoi attori si credono divi senza però averne le reali capacità. Le leggende narrano di settemila $ investiti per girare una pellicola che mostra qualche ideuccia ma che evidentemente resta tale visto il budget ultra limitato a disposizione del regista texano. Vedibile e nulla più, anche se in confronto ai milionari sequel mantiene perlomeno quel pizzico di originalità che non guasta affatto.

Puppigallo 11/06/09 22:35 - 5274 commenti

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Film fatto con quattro pesos, che dimostra che può bastare anche una semplice idea (lo scambio di persona e di ferri del mestiere), ma ben sfruttata, per ottenere una buona pellicola. Il protagonista se la cava più che dignitosamente, il boss, vestito rigorosamente di bianco, fa il suo dovere, mandando gli uomini a caccia del suo nemico, che vorrebbe solo la sua metà, mentre la bella si divide tra il giovane e il boss, ignara delle conseguenze. Peccato per una parte centrale un po' lenta (gli scambi mariachi-ragazza), che però non dura molto. Nota di merito per il pitt bull ultramansueto.
MEMORABILE: La velocità (da comiche) del locandiere spifferone nell'avvertire telefonicamente il boss; La palla che si trasforma in una testa; La resa dei conti.

Pigro 7/11/09 11:45 - 9666 commenti

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Mariachi che non trova lavoro è scambiato per un criminale che i suoi ex vogliono far fuori. La storia, semplice ma ricca di dettagli sfiziosi, fa da supporto a un film di genere (un po' Tarantino e un po' Sergio Leone) girato con pochi mezzi ma molta arguzia e gran gusto dell'ironia. Il tono ruspante è garanzia di una freschezza convincente e contagiosa, un'ingenuità che riecheggia quella del musicista al centro degli equivoci e che d'altra parte si diverte a costruire il domino cruento di cui la bella Domino è una pedina. Piacevole.

Fabbiu 18/11/09 10:43 - 2145 commenti

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Davvero curioso l'effetto avuto nel guardare prima Desperado e poi questo. La prima impressione è che Desperado, oltre ad essere un remake, è anche una versione più divertente di questo film, un film che come esordio di Rodriguez si presenta quasi del tutto serioso, come volesse raccontarci storie di mafia messicana con una notevolissima consapevolezza tecnica ma non ancora una elaborata concezione visiva attinente alle confezioni che Rodriguez come Tarantino sapranno personalizzare. Evidenti i limiti del budget, ma il film prende abbastanza.
MEMORABILE: A che mi serve un Mariachi quando posso avere a disposizione una intera orchestrina?

Redeyes 7/04/10 07:45 - 2449 commenti

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Robert è, qui, ancora immaturo e si vede, ma la sue caratteristiche già escon fuori. Certo l’idea dello scambio di persona non innova, va da sé, ma il giovane Mariachi non è il solito tonto buono solo a prenderle ed a i colpi di fortuna. Belli i personaggi, che escon proprio dall’immaginario collettivo messicano, così come lo presumiamo noi. Sangue a go-go, sparatorie e corruzione, ma sembra quasi la storia sia uscita da Pennac, tanto è comunque leggera e fiabesca. Piacevole, breve, visione low cost.

Saintgifts 3/05/11 21:16 - 4098 commenti

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Credo che la trovata di Rodriguez sia stata quella di far dire al giovane mariachi (come voce fuori campo mentre si avvicina a piedi alla città) di non sapere che gli sarebbe rimasto poco da vivere. Questo accresce la tensione durante la caccia di cui viene fatto oggetto mentre noi aspettiamo che da un momento all'altro venga ucciso. Poi ci sono il colore, le riprese particolari, il montaggio, la musica, gli occhi di Domino, a completare un film imperfetto, sotto certi punti di vista, ma con quel sapore che attrae e fa perdonare i pochi momenti di stanca.
MEMORABILE: Azul che usa il carcere come ufficio, con telefono, armi e scagnozzi.

Belfagor 13/09/12 22:32 - 2690 commenti

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Girato con un budget leggendariamente basso e un cast pressoché conosciuto, l'esordio di Rodriguez è una storia di vendetta tutto sommato semplice, ma già declinata con quella tecnica interessante che il regista farà poi maturare nei suoi film successivi. L'immagine sgranata, le riprese movimentate e i personaggi classici (con tanto di femme fatale e boss dall'elegante completo bianco) rendono questo western alla messicana una pellicola sicuramente imperfetta, ma dotata degli elementi giusti per rendere la visione avvincente.
MEMORABILE: La testa-pallone; Il mariachi costretto a suonare nella vasca da bagno.

Robert Rodriguez HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina DesperadoSpazio vuotoLocandina Four roomsSpazio vuotoLocandina Dal tramonto all'albaSpazio vuotoLocandina The faculty

Vito 10/01/13 01:10 - 695 commenti

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Rodriguez, l'amicho di Tarantino, esordisce con questo film indipendente e dal piccolo budget. Anche se si nota molto la povertà dei mezzi la pellicola è girata benissimo ed è ricca di invenzioni visive. Un ritmo indiavolato, numerose citazioni e ottime scene d'azione, sparatorie, inseguimenti. Impossibile non divertirsi.

Nando 12/01/13 12:39 - 3814 commenti

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L'esordio di Rodriguez avviene con questo film che s'ispira a Leone. I bassi costi sono evidenti nelle riprese rarefatte e in un audio lievemente carente, tuttavia la narrazione, con scambio di persona, è abbastanza avvincente e coinvolge lo spettatore. Certo il cast non brilla per freschezza...

Didda23 31/01/13 11:43 - 2426 commenti

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E' incredibile notare come il Rodriguez dell'esordio sia un regista capace di tocchi molto leggeri e onirici, lontani anni luce dalla "deriva" tamarra e ipermachista degli ultimi tempi. Il mezzo è mosso con straordinaria intensità, attingendo dal florido panoroma di genere americano degli anni '80 (certe scene sono molto carpenteriane). Disponenedo di pochi fondi, bisogna dare atto al regista di aver scelto attori che per quanto riguarda la mimica facciale non hanno niente da invidiare a quelli professionisti. Notevole!

Mickes2 24/04/13 09:06 - 1670 commenti

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Pioggia di virtuosismi per uno tra i più personali e convincenti esordi degli ultimi anni. Soggetto e script ridotti all’osso, ma quello che conta è il tappeto formale-narrativo che monta di addizioni costruendo un western in salsa messicana in una splendida alternanza di registri che restuituiscono appieno lo smarrimento del Mariachi e che riecheggiano le atmosfere Leoniane e Tarantiniane trasformando la città del sogno in quella dell’incubo. Gli unici squarci onirici che il protagonista incontra sono quelli dell’oscuro presagio. Ardimentoso.
MEMORABILE: L'irruzione iniziale degli scagnozzi di Moco.

Il ferrini 22/02/16 00:25 - 2358 commenti

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Prototipo di Desperado, questo primo, povero, lavoro di Rodriguez si distingue per un uso sapiente della telecamera, un montaggio frenetico e una storia semplice ma divertente. Certo, esteticamente Gallardo non è Banderas e la Gomez non è la Hayek, ma le loro prove sono comunque convincenti, considerando che oltretutto non c'era un solo centimetro di pellicola da sprecare con un budget di appena 7000$ e quindi ogni scena fu girata una sola volta. Buone anche le musiche. Un piccolo gioiello che dimostra quanto contino più le idee dei soldi.

Ryo 9/06/16 12:55 - 2169 commenti

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Garnde esempio di come fare un film disponendo di un basso budget. La recitazione non sarà curatissima, ma alcuni volti sono impagabili proprio per la loro espressività assente. Le invenzioni registiche rimangono comunque degne di nota: inquadrature che spaziano da grandangoli a primi piani e dettagli. Una trama piuttosto forzata ma per nulla scontata. Incuriosisce e diverte. Purtroppo la versione con doppiaggio italiano è penalizzata da un lavoro scadente.
MEMORABILE: La frenesia dell'albergatore nel telefonare al boss; Tutte le sparatorie.

Magi94 17/01/21 14:57 - 952 commenti

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Spassosa pellicola il cui unico tratto non amatoriale è la regia, che sprizza già pulp demenziale con una tecnica notevole. Per il resto i difetti non si contano: attori alle prime armi, dialoghi scritti male tendenti al ridicolo, illuminazione pessima (forse l'aspetto peggiore) e qualche ingenuità qua e là. Eppure l'insieme funziona abbastanza grazie proprio alla premessa di non prendersi affatto sul serio, che allo stesso tempo fa divertire e fa capire che il genere non potrà spingersi molto più avanti... Amalgamando tutti gli elementi, si può in effetti dire "Non male, dopotutto".

Daniela 1/10/21 17:55 - 12662 commenti

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Una volta giunto in un paese nel deserto, un cantante ambulante in cerca di una taverna dove esibersi si trova al centro di una caccia all'uomo da parte degli scherri di un malavitoso locale ... Trama basilare basata sul meccanismo classico dello scambio di persona per questo esordio simil-western di Rodriguez in veste di tuttofare, girato con due soldi e attori non professionisti: niente di particolarmente memorabile ma rustico, ben ritmato, senza manierismi o pretese autoriali. Vien da definirlo promettente anche sapendo che in seguito non tutte le promesse verranno mantenute. 
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  • Curiosità Schramm • 27/11/17 16:14
    Scrivano - 7694 interventi
    * La prigione dell’incipit è una vera prigione sita fuori Acuna, come di essa veri sono la guardiana e il sergente. Con questa escamotage Rodriguez ha risparmiato su costumi, scenografia e attori.

    Per la scena introduttiva servivano due celle vuote; a tal pro, tutti i prigionieri sono stati spostati in un’unica cella. Nello smistamento uno di loro riuscì a evadere. Venne riacciuffato dopo un’ora, e pestato davanti alla troupe.

    * Per ottenere l’effetto-dolly Rodriguez si servì di una sedia a rotelle prestata dall’ospedale della città.

    * Per raggiungere i 90’ di durata standard richiesti dalla distribuzione, Rodriguez è ricorso il più che ha potuto al ralenty per stretchare le scene. (ma il dvd columbia dura 77’ circa, n.d.S.)

    * Le lampade usate per curare la fotografia sono due comuni faretti da 250 watt, il che ha permesso l’utilizzo di una pellicola a 320 asa. Nessuna scena è stata ripresa di notte.

    * La maggior parte del budget di appena 7000 dollari servì per lo sviluppo dei negativi. Solo 600 servirono a coprire costi vivi. Il budget, una volta sforato, è stato parzialmente ottenuto con una colletta-prestito degli attori.

    * Per risparmiare su catering e diarie, Rodriguez ha riciclato parte degli attori facendoli resuscitare nel film fino a tre volte nelle scene action o servendosene come autisti (dei furgoni, del bus) e comparse.
    Nelle scene a due o di gruppo gli attori non erano mai assieme: ciascuno ha come riferimento un tappo di bottiglia. Ciò spiega perché spesso gli sguardi nei controcampo siano sbagliati.

    Dopo aver pronunciato le poche battute della giornata in un solo ciak (il montaggio è praticamente inesistente, ottenuto spegnendo e riaccendendo la cinepresa da diverse angolazioni, e limando le sporcizie come riprese a schiaffo, zoom, sfocature etc), venivano lasciati liberi di andare a studiare o lavorare, il che ha scongiurato cestini e paghe giornaliere.

    I vari campo-controcampo sono stati assemblati al montaggio, occultando i fuori sincrono (il film è stato girato senza audio) con dettagli insignificanti.

    * Anche la quasi totalità delle armi che vediamo usate nel film sono reali armi da fuoco prestate dalla polizia e caricate a salve, il che ha da una parte creato problemi durante le riprese perché nel 90% dei casi una vera pistola caricata a salve si inceppa dopo il primo sparo (è per questo che non vediamo quasi mai i mitra sventagliare o sparare a ripetizione; quando accade, è perché Rodriguez ha mandato in loop il dettaglio di singoli spari), dall’altro ha evitato di avere problemi/equivoci con le forze dell’ordine. Le restanti armi sono invece pistole ad acqua.

    * Il nome della casa di produzione “Los Hooligans” viene da un omonimo fumetto che Rodriguez creò da adolescente per il giornale della scuola.

    * La tartaruga che attraversa la strada al mariachi venne trovata dal protagonista durante una pausa tra le riprese. La scena, non prevista dallo storyboard, venne improvvisata lì per lì. Per le riprese “aeree” Rodriguez ha filmato tutto angolarmente dalla cima di una scala per imbianchini.

    * La scena del primo bar dove il mariachi cerca assunzione ha preso appena 10 ore effettive di lavoro. Le finestre non avevano filtri. L’alternanza di ralenty e accelerati venne in questo caso sfruttata per ammortizzare i sobbalzi della sedia a rotelle sulle mattonelle. La musica del (vero) tastierista col sombrero è in realtà un noto intro delle produzioni home video spagnole. Il suo “concerto” dimostrativo è stato girato a 16 fotogrammi al secondo perché il rullo stava per finire. La pellicola si esaurì fortuitamente nell’esatto momento in cui il musicista siede nell’angolo.

    Il barista è in realtà un conduttore del tg locale mentre gli avventori al tavolo sono i veri baristi/gestori del bar.

    * Il braccio destro di Moco è invero un politico locale. Il portiere da lui ingaggiato come spia è un altro conduttore di tg locali. Rodriguez non li ha fatti morire nel film per far sì che nei servizi televisivi parlassero bene del film.

    * L’esterno del secondo bar ove si reca il mariachi è in realtà l’esterno di un noto bordello locale.

    * La vasca del salone dove il mariachi viene nascosto da Domino viene in prestito dal set di Come l’acqua per il cioccolato. Venne ribattezzata Fortunata perché entrambi i film ebbero inatteso successo. Per risparmiare sul bagnoschiuma Rodriguez sopperì col sapone per i piatti, col risultato che l’attore, rimasto a mollo due ore e mezzo per esigenze tecniche, ne fuoriuscì con la pelle malamente raggrinzita.

    * Il Boss è stato reclutato in un laboratorio farmaceutico dove Rodriguez era solito prestarsi da cavia testando farmaci sperimentali dietro lauto compenso. Guadagnò così 3000 dei 7000 dollari usati come budget.

    * Il Boss indossa quasi sempre occhiali da sole per “nascondere” la lettura in tempo reale delle battute che non riusciva a memorizzare.

    * La testa mozzata ricorrente nel sogno premonitore è una riproduzione di quella dello stesso Rodriguez.

    * Per evitare di sobbarcarsi uno sfiancante tour de force di sync, le scene sono state girate il più possibile senza dialoghi.

    * Tutte le scene dei sogni premonitori hanno preso un totale di 90’ di lavoro.

    * Il poliziotto che dorme sul furgone giallo nella scena del ranch del boss è un vero agente preposto al controllo delle armi usate, e sta realmente dormendo per via di una sbronza presa la sera prima delle riprese. al momento di girare era nel pieno dell’hangover.

    * Per risparmiare sulla stampa in 35 mm Rodriguez ha montato il film servendosi di due videoregistratori dopo aver trasferito il negativo direttamente su nastro magnetico, ottenendo dal primo montaggio tutte le copie promo. Fu la Columbia, una volta acquistato il film, a sobbarcarsi le spese di rigonfiamento a 35 mm necessario alla distribuzione del film. Così muovendosi Rodriguez ha risparmiato almeno 20mila dollari.

    * La luce del tramonto della scena finale è stata ottenuta girando a otto fotogrammi al secondo al crepuscolo dopo una giornata di pioggia.

    (Fonte: lo stesso Robert Rodriguez, commento audio del dvd Columbia)
  • Homevideo Zender • 25/01/22 15:23
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Uscita in questo giorni una edizione bluray per la Eagle Pictures un cofanetto della trilogia contenente El mariachi, Desperado e C'era una volta in Messico. In realtà una scatoletta di cartone con due buste buttate dentro, ognuna con un bluray. Due perché nonostante non sia scritto sulla serigrafia del bluray (si noti la cura), il bluray di Desperado contiene anche El mariachi.