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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Così ci vedono all'estero, ed è forse per questo che il film ha vinto l'Oscar come miglior film straniero: il contingente italiano di Salvatores non sembra proprio uscire dagli Anni Quaranta, però dà del nostro paese quell'immagine folkloristica "superficiale" che piace tanto. Siamo brava gente, non facciamo male a nessuno, ci integriamo con tutti e se ci danno una bella donna dimentichiamo ogni cosa. Salvatores è stato bravo a scegliere una location insolita (l'isola egea di Castellorizzo) e a infilarci dentro un gruppo di attor giovani che regge bene la sceneggiatura, lasciando ad Abatantuono il compito di aggiungere quel tocco umoristico...Leggi tutto che dà un senso al film. Impagabile la scena con la prostituta Vassilissa (Vanna Barba) al presidio militare o quella della parola d'ordine, mentre un bello scossone a una storia che tende troppo spesso ad assopirsi (come i personaggi che la abitano) la dà l'arrivo in aereo di Antonio Catania, finalmente in grado di aggiornare il gruppo sulla situazione politica internazionale. Confezione di classe, con musiche azzeccate che a colpi di “bouzouki” ricreano, assieme a immagini baciate costantemente dal sole, un clima greco quasi autentico. Il lento processo di integrazione in una realtà nuova e distante è condotto da Salvatores con grazia, con uno stile raffinato che in parte cozza con le asperità di dialoghi piuttosto rozzi. MEDITERRANEO funziona a tratti, ma centra un'atmosfera rilassata generale che è proprio quella che voleva trasmettere: tra splendidi scorci di mare, chiesette e piccole piazze, tanto verde e spiagge dove poter giocare le immancabili partite a calcio, l'Italia si specchia inevitabilmente in questo gruppo di soldati da quattro soldi. L'edizione americana (che vinse l'Oscar) è più breve rispetto alla nostra di una decina di minuti, ma non perde nulla.

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Magnetti 25/03/07 19:53 - 1103 commenti

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Il furbetto Salvatores riclica gli attori e le idee alla base di Marrakesh Express e di Turnè trasportandole sul magnifico isolotto greco di Castellorizo: mare blu cobalto e natura incontaminata (mediterranea appunto). Attori tutti in forma. Chi non si è sentito orgoglioso della nostra "italianità" quando Salvatores è salito sul palco della Academy Awards per l'Oscar al miglior film straniero? Peccato che poi lì abbia deciso di aprire bocca per uno scontato messaggio antimilitarista.

G.Godardi 2/05/07 19:08 - 950 commenti

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Terzo capitolo della trilogia sull'amicizia, è una metafora sul '68 e sulle disillusione di una generazione che credeva di cambiare il mondo e invece è finita con l'adattarsi o col fuggire. Infatti il film è un vero e proprio elogio alla fuga. Ambientazione furbesca in odor di neorealismo con esaltazione dei soldati americani: tematiche che piacciono tanto a Hollywood (non a caso vinse l'Oscar). Abbastanza divertente con un cast salvatoresiano al cento per cento. Abatantuono vuol fare troppo il simpatico e risulta stucchevole, molto meglio Bigagli o Cederna.
MEMORABILE: Il baccanale col turco a base di cibo e droghe.

B. Legnani 24/07/07 01:24 - 5532 commenti

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Molto gradevole. Non inventa nulla di nuovo, ma il risaputo che utilizza (italiani brava gente, un occhio alle donne, l'arte d'arrangiarsi, il calcio che affratella, la notoria "fuga" del regista e mille altre cose) lo impasta bene, con dolce maestrìa, facendoci volare fin là. Un po' tirato per i capelli il finale, ma va bene lo stesso.
MEMORABILE: Finalmente si vedono gli abitanti dell'isola.

Galbo 1/09/07 05:39 - 12392 commenti

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Nel film di Salvatores la guerra è solo un pretesto e sta sullo sfondo (infatti i protagonisti ne perdono subito i contatti); il tema centrale è la fuga dalla società contemporanea per la ricerca del proprio io. Come in molti film del regista è anche centrale il tema dell'amicizia virile: il gruppo di uomini protagonista del film è (quasi) indipendente da passioni amorose che comunque non diventano mai invadenti rispetto al tema del gruppo con l'eccezione di un personaggio. Peccato per il finale, un po' stucchevole e furbo.

Caesars 17/10/07 13:31 - 3790 commenti

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Niente di nuovo sotto il sole ma bisogna dire che Salvadores riesce a costruire un prodotto molto gradevole. Certo non si respira aria di anni '40 nella storia raccontata quanto piuttosto quella di una generazione che ha vissuto il '68. Gli attori sono bravi e la trama, pur un po' ruffiana, si lascia seguire con interesse e divertimento. Non un grandissimo capolavoro ma un buon film.

Capannelle 13/05/08 13:13 - 4411 commenti

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Non è un film memorabile, ma è fatto bene e con equilibrio, perché mantiene un buon ritmo, mescola con efficacia comicità e riflessione (riflessione non profonda, ma meglio così) e varietà dei personaggi, tutti funzionali e senza strafare. Location notevoli, alcune scene da ricordare e una colonna sonora particolarmente indovinata.
MEMORABILE: Il lento avanzare sull'isola, la comparsa dei locali, Vassilissa e i turni, la partita...

Matalo! 15/08/08 12:17 - 1378 commenti

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Insopportabile, con un cast da corte marziale (a parte Bigagli e Cederna) non per incapacità ma per eccesso di gigioneria, con la furba illustrazione delle bellezze del panorama greco, una prostituta buona, soldati simili a sballoni Anni Settanta. Una favoletta dal cuore molle, come lo stracchino Nonno Nanni, che vinse l'Oscar (e questo fa capire come ci vedono all'estero) e fu adocchiata dalla Disney.

Cangaceiro 18/08/08 12:26 - 982 commenti

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L'ambientazione ellenica e l'idea dell'esilio "obtorto collo" di questa simpatica truppa di militari italiani sono le migliori cose di un film sopravvalutato. Il tanto sbandierato tema della fuga non regge più di tanto, visto che i nostri si ritrovano contro la loro volontà sull'isola dove, tra l'altro, dopo la comparsa degli indigeni non succede quasi più niente, fino al brevissimo finale posticcio, molto rabberciato. Belle le musiche, ma troppa grazia l'Oscar al miglior film straniero.

Renato 9/09/08 00:36 - 1648 commenti

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Bel film, girato con la giusta dose di ruffianeria da esportazione; e come sappiamo la ricetta è stata vincente. Salvatores non spreca una buona sceneggiatura e racconta con mano felice la storia di un gruppo di emarginati allo sbando durante la seconda guerra mondiale... senza dire nulla di nuovo, ma questo non è un difetto. È anche un film molto divertente, soprattutto grazie al Sergente Nicola Lo Russo di Abatantuono... ma anche Cederna funziona benissimo in un ruolo brillante. Il finale, però, è decisamente stonato.
MEMORABILE: "Controparola d'ordine" "Pizza Margherita!" "Sì, quattro stagioni..."

Pigro 8/10/08 10:25 - 9666 commenti

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Soldati italiani in un'isola greca durante l'ultima guerra: amicizie e amori in una surreale bolla felice isolata dagli eventi mondiali. E' un film sull'amicizia e sui sentimenti, non certo sulla guerra (l'impostazione da "italiani brava gente" è decisamente stereotipata). Dunque un'opera sul senso del viaggio (o, meglio, dell'altrove) inteso come spazio di riscoperta dell'umanità. Sopportabile perché ben girato, anche se la retorica spinge a ogni passo e su tutto si addensa una stucchevole patina di buonismo.

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Tarabas 20/01/09 19:08 - 1878 commenti

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"Vacanze in Grecia" di un contingente di soldati italiani nel '43: nostalgia canaglia del Ventennio? Macchè, un astuto e detestabile campionario dei cliché sugli italiani, soldati vigliacchi, maschi puttanieri (che però poi si innamorano), furbi intrallazzatori e ovviamente traditori, infine partigiani (e ci mancherebbe altro, la redenzione finale ci voleva). Premio Oscar che getta un'ombra sull'Academy. Come italiano, mi indignerei (se il termine non fosse abusato). Come spettatore, ho riso alle tre scenette divertenti. Il resto è noia.

Rickblaine 16/07/09 15:10 - 635 commenti

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Non fa né caldo né freddo. Non si può detestare e neanche amare troppo, dato che ha pochi interessanti sviluppi. Il gruppo è tenuto sveglio da Abatantuono, bravo nell'animare certe situazioni noiose. Non ci sono messaggi precisi da parte del regista, che poco lascia di suo nella pellicola.
MEMORABILE: L'aereoplano che arriva dietro Lo Russo durante l'esecuzione di un calcio di rigore.

Enzus79 16/07/09 11:09 - 2896 commenti

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Gabriele Salvatores attraverso le vicissitudini di un gruppo di soldati italiani su un'isola greca ci fa capire come siamo noi del bel paese: pasticcioni, amanti della bella vita e delle donne, romantici ed ingenui. Il regista si doveva rivolgere ad altro tipo di attori, dato che i vari Bisio, Abatantuono e compagnia sono al limite del sopportabile. Troppo mielose le scene da "love story" con la prostituta. Bella la musica. Sopravvalutato.

Giuliam 19/10/09 11:02 - 178 commenti

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Film fra i più sopravvalutati del cinema italiano. Ipocrisia un po' evidente ed invadente in questa sceneggiatura povera (con molti dialoghi inutili e nessuno degno di memoria). Salvatores qui contribuisce solo alla regia. Diego Abatantuono è l'unico da salvare.

Ariel 2/01/10 12:21 - 40 commenti

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Nell'estate del 1941 un gruppo di soldati italiani sbarca in un'isola dell'arcipelago greco. Mentre il mondo e la guerra vanno avanti, i protagonisti, lontani dalla storia e sospesi in una dimesione idilliaca e ovattata, compiono un percorso individuale e introspettivo che condurrà ad esiti diversi per ciascuno di loro. Ognuno a suo modo si dimentica progressivamente (ma mai del tutto) del ruolo che gli è stato assegnato nella vita reale e "dispiega le ali" del proprio io (autentico?). Un sogno, che è sempre piacevole ma un po' semplicistico.

Undying 3/01/10 23:48 - 3807 commenti

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Abatantuono abbandona i panni del trash per solcare set autoriali e, ad onor del vero, pure noiosi. Tralasciando le mitiche location naturali la storia appare mielosa e stucchevole e argomenti centrali (la guerra) vengono lasciati a margine, in favore di una legnosità narrativa piuttosto accentuata. I rapporti tra i protagonisti, pur se caratterizzati da benevoli intenti, appaiono evidente frutto di una realtà falsata e manipolata appositamente dalle intenzioni di una regia che punta verso l'alto.

Vanadio 2/05/10 14:54 - 105 commenti

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Interessante lavoro di Salvatores, con Diego Abatantuono che mostra le sue capacità nel portare avanti un ruolo serio. Peccato per i continui riferimenti sessantottini (i soldati che, collettivamente, si fanno una "canna"), alcuni personaggi/macchietta (un Claudio Bisio malsfruttato) e il finale insistentemente malinconico. Globalmente discreto, comunque.

Rambo90 9/08/10 15:07 - 7697 commenti

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Ottimo film di Salvatores, che chiude la trilogia iniziata da Marrakech Express e Turnè, che si fa inno alla libertà ed è dedicato alle persone che vogliono scappare dalla loro vita. I paesaggi sono magnifici, le musiche azzeccate ma ancora di più il cast splendido, composto da grandi attori ognuno dei quali tratteggia personaggi irresistibili e indimenticabili. Su tutti l'eccezionale performance di Diego Abatantuono. Da vedere.

Mdmaster 1/10/10 07:22 - 802 commenti

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Inutile filmetto che unisce il peggio dei film anni 50 con una stereotipata visione dell'italiano in terra straniera; direi che non poteva non vincere l'oscar. Il cast è prettamente indecedente e non sono certo quelle poche scene divertenti che lo salvano dal dimostrarsi, a vent'anni di distanza, di un'irrilevanza quasi leggendaria. In compenso fu un'ottima occasione per Abatantuono per abbandonare il trash e darsi ai film "d'autore", mentre Salvatores ebbe le chiavi per continuare, fortunatamente a volte con titoli più azzeccati.

Pinhead80 21/11/11 15:54 - 4759 commenti

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Un piccolo contingente italiano sbarca in una sperduta isoletta greca durante la seconda guerra mondiale e molto presto si troverà isolato dal resto del mondo. Convincente commedia sulla fuga/evasione che utilizza gli stereotipi sugli italiani tanto cari agli stranieri, rendendoli efficaci e funzionali al narrato, senza cadute di stile. La musica e i paesaggi davvero suggestivi completano l'opera. Ben resa la parte che mostra gli uomini soli a scavare dentro se stessi per cercare qualcosa in cui sperare.

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Nando 22/02/11 01:50 - 3814 commenti

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Ambientato durante la II Guerra Mondiale, il film non mostra battaglie e scontri a fuoco ma centra la sua attenzione sulle personalità di un manipolo di soldati italiani a presidio di un avamposto insulare. Salvatores opera un tratteggio efficace e malinconico che si avvale di validissimi interpreti. Poetico e generazionale.

Cotola 15/02/11 00:11 - 9043 commenti

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Incredibile quanto inspiegabile successo mondiale di inizio Anni Novanta da parte di un film appena appena accettabile e poco godibile. Temi, situazioni ed attori sono quelli di tanti altri film del regista, anche se qui sullo sfondo c'è la guerra, che c'entra però come il cavolo a merenda. Qualche paesaggio cartolinesco, attori così così e ben poco di meritorio da segnalare. I vent'anni sul groppone poi si sentono tutti. Di rara pochezza. La vittoria agli Oscar su Lanterne rosse fu una vera vergogna: potere dei soldi e della pubblicità.

Piero68 28/02/11 17:43 - 2957 commenti

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Ancora oggi, dopo averlo visto e rivisto, non mi spiego dove sia il successo di questo film lento, noioso e a tratti anche stupido. Così come non mi spiego questa necessità di Salvatores di rappresentare gli italiani come gli americani vorrebbero (vedi Il mandolino del Capitano Corelli). Non solo non lo apprezzo come film ma trovo finanche che infanghi la memoria di migliaia di soldati italiani che morirono in Grecia combattendo eroicamente, come ad esempio la divisione Acqui, sterminata dai tedeschi a Cefalonia dopo l'armistizio. Da evitare.

Saintgifts 16/08/11 23:54 - 4098 commenti

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Non c'è una cosa sbagliata in questo film, tutto va come lo spettatore vuole (o vorrebbe) che andasse. Salvatores è stato bravo in ciò: location azzeccata (la guerra c'è ma non si vede), personaggi variegati danno sempre nuovi impulsi alla storia, Abatantuono è così anche nella vita (quindi nessuna fatica per lui), ci sono pure belle donne e qualche seno e il consiglio di scappare, se è la cosa migliore da fare in quel momento. Solo l'Italia sembra non sia possibile cambiarla, così si diventa vecchi (troppo) e non rimane che pelare melanzane.

Jandileida 31/03/12 23:14 - 1565 commenti

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Il tono generale è quello di un buonismo spiccio, con l'italiano soldato non troppo bellicoso e anzi ben pettinato e pronto, più che alla pugna, all'amore. Però, nonostante questa impostazione sostanzialmente piagnucolosa e la visione "americana" della nostra, dolorosissima, seconda guerra mondiale, il film risulta ogni volta gradevole perché è girato con buona mano e perché la storia, costruita con intelligente ruffianeria, riesce a regalare sorrisi soprattutto grazie ad un Abatantuono molto in forma. Distensivo senza pretese di aderenza con la realtà.

Paulaster 18/03/13 09:56 - 4419 commenti

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Sorta di Armata Brancaleone in missione alla periferia della guerra. Apprezzabile aver saputo virare la sceneggiatura da una sorta di commedia militaresca all'introspezione temporale. Gli anni passano e l'amalgama con la terra straniera rende partecipi di un adattamento a costumi diversi dai propri. Niente di nuovo con Salvatores, ma il suo schema vincente arriva ancora a bersaglio. Certamente il finale è risibile, ma mantiene il fascino ad ogni visione.

Mutaforme 2/08/13 11:59 - 417 commenti

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Ispirato a mio avviso da "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati (vedi anche la scena della parola d'ordine), il film vira abbastanza celermente in direzione del romantico, con l'innamoramento tra gli italiani "brava gente" e gli abitanti del posto. Buon film, ma ritmo un po' troppo lento.

Lythops 20/06/14 10:12 - 1019 commenti

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Un film che sembra scritto a misura di ogni attore che lì si trova perfettamente a suo agio. Molto meno la storia, quella vera degli italiani in Grecia che ne combinarono di tutti i colori e che qui vengono dipinti come una massa di gigioni che, in quanto tali, gigioneggiano. Originale, dinamico, alimenta il mito degli "italiani brava gente" e il peggio è che qualcuno ci crede pure. Le esplosioni notturne al largo credo che siano il peggior effetto speciale mai realizzato per il cinema. Gradevole, nonostante tutto.

Stelio 7/07/14 19:12 - 384 commenti

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Ottima fotografia, regia asciutta ma efficace, protagonisti d'eccezione: questo è Mediterraneo, un film fatto di personaggi prima che di storia. Il profumo che si respira è indubbiamente suggestivo, il messaggio mandato banale ma condivisibile. Il finale, frutto del vizio "salvatoriano" di dare contenuti assolutistici a posizoni politiche, è comunque apprezzabile.

Vitgar 8/08/14 12:22 - 586 commenti

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La guerra viene vista sottoforma di lontani bagliori al di là del mare e il piccolo contigente di soldati italiani su un'isola greca vive del tutto sganciato dagli eventi bellici e dai loro sviluppi. Ogni personaggio vive secondo le sue inclinazioni e i suoi sogni e questa assenza di costrizioni da convivenza porta a una vera amicizia. La fine della guerra e il ritorno in patria pone fine a questo stato di grazia. Fotografia eccellente, ambientazione superlativa nel mediterraneo orientale. Cast valido. Bella colonna sonora di Bigazzi.
MEMORABILE: Abatantuono che affetta le melanzane con lo sfondo del mare.

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Ultimo 14/09/14 11:49 - 1655 commenti

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Il tema della fuga tanto caro a Salvatores raggiunge qui la sua realizzazione migliore: la guerra in atto in Europa è solo il pretesto per descrivere un gruppo di soldati italiani lontani dalla madrepatria, desiderosi di libertà, di solitudine, di cambiamento. La scelta dell'isola greca di Megisti non fa che realizzare al meglio quanto detto. Il tutto è accompagnato da un gran cast (i soliti Abatantuono, Alberti, Bisio e Cederna tanto cari al regista). Grande esempio di cinema!

Furetto60 9/03/15 09:07 - 1194 commenti

I gusti di Furetto60

Pur ambientata nel periodo bellico, è un’opera senza tempo sul tema della fuga di cui la stupenda isoletta sperduta nell’immenso bagliore mediterraneo rappresenta la meta ideale per abbandonare il quotidiano opprimente. Anche nel dopoguerra, con l’avvento debordante e fastidioso del turismo di massa, le sue qualità resistono. Film ironico, aggraziato, sonnacchioso, drammatico, onirico e, soprattutto, intriso di azzurro lirismo.

Gabrius79 30/03/15 21:42 - 1427 commenti

I gusti di Gabrius79

Nonostante un Oscar vinto e i tanti elogi, assistiamo a un film con una trama debole dove gli eventi che mano a mano si svolgono sono privi di spessore e creano non pochi sbadigli. Il cast è decisamente buono (Abatantuono è il migliore) e l'ambientazione è sicuramente azzeccata, ma la storia latita.

Tersilli 25/07/15 16:51 - 61 commenti

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Capolavoro assoluto del cinema italiano. Il maestro Gabriele Salvatores dirige un variegato cast, su tutti un immenso Abatantuono, un bravissimo Cederna e un grande Bigagli. Regia e fotografia eccellenti, musiche splendide e suggestive. Magnifiche le ambientazioni greche, Kastelloritzo è un vero paradiso. Un film unico, che diverte molto ma fa anche riflettere. Commoventi i sottotitoli finali. Lo avrò visto una ventina di volte, ma ogni volta lo adoro! Capolavoro.

Almicione 6/11/15 01:35 - 764 commenti

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La condizione del soldato in guerra e quindi fuori casa e a disagio, nel 1991 era un tema già trattato ampiamente e in modo migliore da molti altri. Il manipolo è qui composto da personaggi che non sarebbero mai potuti appartenere all'Italia fascista, quanto piuttosto ai volgari anni '90. Si percepisce affettazione nella ricerca di una coscienza non propria del film, di una fallita assimilazione tragicomica della vicenda. Male il cast, male la regia e in generale una gran delusione, considerando la vastità di premi e candidature.

Lou 15/12/15 00:42 - 1121 commenti

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Il successo internazionale corona i meriti già dimostrati nei due ottimi film precedenti (Marrakech express e Turné) e conferma l'attenzione di Salvatores per il tema dell'amicizia. La situazione qui descritta è quella di una bolla, in cui il gruppo di militari italiani si ritrova sospeso, dimenticato su un'isola greca ai margini del conflitto. Ben delineato lo spirito del gruppo, in cui convivono smarrimento e spensieratezza, amarezza ed euforia. Stonata invece la scena finale, con il ritorno dopo tanti anni sull'isola troppo denso di retorica.

Alex75 18/12/15 12:11 - 880 commenti

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Salvatores lascia la guerra e i relativi drammi sullo sfondo per mostrare la fuga di alcuni personaggi che ritrovano, in qualche modo, se stessi. Ciò che più rimane impresso è la bellezza dello scenario greco nel quale si dipana la vicenda, che non ha particolari guizzi ma nemmeno grosse cadute di stile (salvo certi evitabili e ruffiani stereotipi e l’inutile e retorico finale). Più che discreta la prova corale degli attori, tra i quali spicca Abatantuono, ormai nel gotha degli attori “seri”.
MEMORABILE: La partita di pallone.

Mco 27/12/16 19:40 - 2327 commenti

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L'incanto greco inghiotte un gruppo di soldati facendo dimenticare la guerra che lontano da quei luoghi incombe. Il tempo scorre ma lì sembra avere una velocità minore, quasi impercettibile. Si gioca, si beve, si riflette e si spera di non dover più imbracciare un fucile contro il nemico. Tutti gli interpreti sono eccellenti ma è la figura del Farina, impersonata da un ottimo Cederna, a rimanere impressa: si vive dove esiste l'amore. Divertente il cammeo di un giovane Antonio Catania. Poesia messa al servizio del cinema.
MEMORABILE: "Comunque, da lassù ho visto... non era rigore!".

Xamini 7/08/17 10:53 - 1252 commenti

I gusti di Xamini

Gran bella location per un film leggero, a dispetto dal periodo e del dramma che attraversa. La guerra rimane di sfondo, rappresentata giusto attraverso l'unico (brutto) effetto speciale, quei bagliori in lontananza. La tensione delle armi scivola via in fretta attraverso i mesi e si perde nei colori e nella vivacità dell'isola che i nostri avrebbero "conquistato". Un film che parla di altro, in realtà, di una dimensione da sogno, di un luogo di pace a cui avrebbero diritto tutti. Un film che è un sorriso estivo.

Minitina80 23/09/19 15:41 - 2984 commenti

I gusti di Minitina80

Un racconto che non vuole e non può avere alcuna pretesa storica sugli eventi politici e bellici della Seconda Guerra Mondiale, trovandosi più a suo agio nel trasmettere un’idea di pensiero che possa stimolare nello spettatore una ricerca interiore libera dalle catene. Sembra volerci ricordare che un senso all’esistenza può essere trovato anche nei posti più lontani dove nessuno mai oserebbe cercare. La bellezza dei paesaggi aridi e soleggiati dell’isola greca e le melodie di Bigazzi e Falangiani danno una mano, in questo senso.

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Gordon 31/12/19 15:07 - 261 commenti

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Film ormai divenuto un classico che, giocando in modo scontato su alcuni luoghi comuni che accompagnano noi italiani, riesce a far sorridere senza sfociare nel ridicolo. Il merito va a un gruppo di attori di livello ben assortiti (con Abatantuono mattatore) e alla regia sapiente di Salvatores, bravo dall'ambientazione fino al ritmo impresso alla storia, la quale a dire il vero non sarebbe elettrizzante. Buone sceneggiatura e fotografia, peccato invece per alcune inesattezze storiche marchiane.
MEMORABILE: L'arrivo della "putta" al distretto; L'asina spacciata per pericoloso milite britannico.

Redeyes 18/06/20 13:35 - 2449 commenti

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Affascinanti i suggestivi paesaggi per una pellicola che storicamente parlando contiene qualche cialtronata di troppo. Piace però l'atmosfera corale, quel sentirsi italiani, così pronti a dimenticare il passato ma anche citarlo quando comoda, così opportunisti ma anche brava gente, così "mediocri"... Ecco, forse questa pellicola, in parte mediocre come la sua storia, ci coinvolge e ci catapulta nella bella isola della Grecia a fare ciò che meglio ci riesce: gli italiani!

Daniela 6/05/22 21:29 - 12662 commenti

I gusti di Daniela

Nel 1941 durante la campagna di Grecia otto militari italiani sbarcano su un'isoletta dell'Egeo per installarvi un presidio, rimanendo ben presto isolati e senza alcuna possibilità di contatto con l'esterno... Salvatores declina temi a lui cari come la fuga dal mondo e il valore dell'amicizia virile all'insegna del mito "italiani brava gente": maldestri e lazzaroni, ma pacifici e di buon cuore. Una visione  che ha certo facilitato il successo internazionale del film ma troppo ruffiana e stereotipata per risultare convincente, al di là di una superficiale gradevolezza.

Pessoa 8/06/22 23:34 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Commedia di Salvatores che torna sul consueto tema della fuga verso l'altrove, stigmatizzato dalla dedica nella chiusa. Siamo in Grecia durante la Seconda guerra mondiale, ma anche in questo caso il contesto è secondario e ciò che emerge di più sono i rapporti fra i protagonisti nelle loro vicende quotidiane, in un ambiente ristretto (l'isola) in cui le normali logiche non hanno più valore. Notevole la prova corale del cast, segno di una regia solida, La sceneggiatura è a tratti poco incisiva, ma Bigazzi, Petriccione e Baragli nel cast tecnico ne elevano di parecchio il livello.

Il ferrini 25/08/22 01:43 - 2358 commenti

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Terzo dei quattro film di Salvatores dedicati alla fuga, dal Marocco al Messico. Stavolta siamo in Grecia, anno 1941, dove uno sparuto gruppo di soldati italiani - lontani dal fronte - finisce per ambientarsi e cambiare vita. Personaggi ben scritti e un cast in ottima forma (Bigagli e Abatantuono su tutti) ne fanno uno dei migliori titoli italiani del periodo. Anche stavolta la colonna sonora è efficace così come l'equilibrio fra le scene divertenti ("Nonzo") e i momenti poetici (l'asina). Ottimo.

Alexcinema 17/11/22 22:21 - 116 commenti

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Affresco corale e malinconico sulle sensazioni di abbandono di un gruppo di militari italiani nel periodo della Liberazione. Salvatores dirige con mano disillusa, la sceneggiatura non risparmia notevoli tocchi di cinismo nei dialoghi, l'amarezza complessiva della vicenda conferisce valore all'intera opera. Abatantuono è al suo meglio, essendo Salvatores il suo regista ideale, Cederna e Bisio in ruoli simpatici e tristi allo stesso tempo. Premiato in America per l'immancabile richiamo romantico ma stereotipato sull'italianità.
MEMORABILE: I patetici tentativi di Noventa (Bisio) di fuggire dall'isola, che servono da parentesi comiche.

Giufox 18/01/23 09:39 - 324 commenti

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Con il dovuto distacco uno dei rari film italiani riusciti di fine secolo scorso; capace di scindersi tra equilibrio formale e splendore visivo, veicolando quel compiaciuto sentimento di bonaria "italianità" - e c'è chiedersi perché negli States amino premiarci quando rientriamo in certi ranghi. La guerra è lontana, come una vera ricerca narrativa: si ripropongono gli schemi vincenti precedenti trasferendo l'allegra combriccola in un'incantevole cornice greca. Godibile se lo si sgancia da ogni forzata analogia. Abatantuono sempre cardine imprescindibile.

Noodles 21/03/24 07:25 - 2227 commenti

I gusti di Noodles

Anche se bisogna passare attraverso tantissimi e stantii stereotipi sui classici italiani-brava-gente con tanta bontà, inclinazione artistica e l'immancabile partita di calcio, il film funziona perché narra una bella storia di amicizia che travalica i gradi e le gerarchie militari e, pur ogni tanto buttandosi su noiosi momenti di folklore a tutti i costi, non dimentica mai che davanti allo schermo c'è uno spettatore a cui non basta vedere un sirtaki, ma vuole anche una bella storia. E Salvatores gliela offre, girando bene il suo film e dotandolo di cuore e anima. Buono.
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  • Curiosità Samuel1979 • 2/09/12 22:03
    Addetto riparazione hardware - 4188 interventi
    L'attendente Farina (Cederna) legge la poesia "Il Notturno" di Alcmane.
  • Discussione Ruber • 3/09/12 00:52
    Formatore stagisti - 9247 interventi
    Bellissima puntata della Valigia, con location magnifiche immerse in una natura stupenda.

    Si vede chiaramente che le puntate della Valigia sono tutte state girate questa estate e ora le stanno mandando in onda.

    Un applauso al programma sia per questa puntata sia per quella di Puerto Escondido che ho trovato veramente ben realizzate con estrema cura emolti annedoti sui film, e anche quella del Pesce innamorato non mi è dispiaciuta affatto sopratutto per la location della casetta nel bosco molto suggestiva.
  • Discussione Zender • 3/09/12 07:54
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Ops, l'avevo dimenticato. La recupero sul sito.
  • Discussione Mauro • 3/09/12 09:41
    Disoccupato - 11983 interventi
    Erano tutte location greche?
  • Discussione Ruber • 3/09/12 15:47
    Formatore stagisti - 9247 interventi
    Mauro ebbe a dire:
    Erano tutte location greche?

    Mi sembra di si.
  • Discussione Caminano • 2/08/19 09:45
    Disoccupato - 1 interventi
    Nelle prime fasi del film si vede la truppa con a capo Lorusso, intonare l'Inno di Mameli. Questo è poco probabile perché all'epoca non era l'inno ufficiale italiano(lo diventerà nel 1946) ma anzi mal sopportato dal regime e un fanatico come Lorusso non lo avrebbe fatto cantare, soprattutto con quella enfasi
  • Curiosità Buiomega71 • 20/01/20 19:08
    Consigliere - 25998 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ( "Italiani", martedì 29 dicembre 1992) di Mediterraneo:

  • Curiosità Fauno • 28/03/20 00:10
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:

  • Discussione Mauro • 10/02/21 08:29
    Disoccupato - 11983 interventi
    Sul numero di TV Sorrisi e Canzoni uscito ieri è stato pubblicato un servizio speciale su questo film, con diversi aneddoti sulla produzione raccontato dagli attori protagonisti.

    Qui ne trovate alcuni stralci

    https://www.noidegli8090.com/mediterraneo-abatantuono-e-il-mignolo-rotto-sul-set-alle-premiazioni-stringevo-mani-ma-sentivo-un-gran-dolore/

  • Discussione Michdasv • 1/01/22 20:06
    Galoppino - 285 interventi
    Memorabili sono parecchi istanti, ma vorrei condividere questo che mi capitò al cinema alla prima proiezione.
    Proprio all'inizio, la truppa si avvicina alla costa, e vedono una scritta in caratteri greci. Immagino che la scena sia stata pensata sia per evidenziare che il tenente è persona di cultura (e Farina invece no) sia che Abatantuono/Lorusso gradisce poco la cultura del tenente con poca pazienza.
    Il dialogo è eccezionale.
    Farina: "Signor tenente, cosa c'è scritto là?"
    Tenente Montini: "è éllas... einài... o tafòs... La Grecia è la tomba... [pausa]... tonitalòn." [detto tutto attaccato e senza traduzione]
    Lorusso: "Scusi... [smorfia]...  tonitalon cosa vuol dire?"
    Tenente Montini (cambiando discorso): “Ragazzi allora, ora tutti uniti avanziamo piano piano verso il paese. Occhi aperti, mi raccomando! Strazza chiude la fila, Colasanti nel mezzo perché non voglio che succeda qualcosa alla radio, appena arrivati sopra troviamo un posto per fare la base; tutto chiaro?”
    Lorusso: “Sì, tutto chiaro ma tonitalon cosa vuol dire?”
    Tenente Montini: “Degli Italiani.”
    Lorusso: “Cioè come viene?”
    Farina: “La Grecia è la tomba degli italiani.”

    Beh. appena vista la scritta, io e un altra persona nella sala siamo esplosi  mentre tutti gli altri facevano la stessa faccia di Farina (o di Lorusso). Unica occasione in tutta la vita in cui cinque anni di liceo classico mi sono serviti a qualcosa al cinema.

    PS. einai sarebbe infinito nel greco antico, ma nel greco moderno è la forma della terza persona singolare (antico: estì)