Vivi ma non uccidere - Film (1967)

Durante un alterco notturno col fidanzato con cui è in rotta Marie gli spara e lo fa secco. Come sbarazzarsi del cadavere? A Schlöndorff non interessa uno sviluppo poliziesco, quanto piuttosto scattare un'istantanea sull'apatia morale e la noia esistenziale dei "ggiovani" di fine anni '60. Curioso, non del tutto riuscito. La Pallenberg, volto di moda ma attrice modesta, porta però in dote il povero Brian Jones, che firma una colonna sonora tutta sitar e mossette psichedeliche che è il vero motivo di culto del film.

Crudo, ben lontano dai valori dominanti in quegli anni: curiosità, amore, voglia di scoprire sé stessi e di evolversi; piuttosto c'è codardia, qualunquismo, ebbrezza forzata pur di non pensare. Se lei non può fare a meno di difendersi e uccidere, la reazione che ha successivamente lascia sbigottiti. Come attrice la Pallenberg non recita male, ma conoscendo la sua vita ci si aspetterebbe quasi una Farmer, mentre al contrario il paragone è improponibile. Ok la musica di Brian Jones, ma una comparsa come la benzinaia ha quasi più linfa di tre protagonisti.