Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Monicelli resta fermo alle tradizioni e ripropone la formula della commedia all'italiana più tipica; quella in cui, cioè, c'è sempre un fondo di amarezza, di dramma sociale. Qui protagonista è un'intera famiglia, che si ritrova in casa dei due anziani genitori (il padre è il sempre divertente Paolo Panelli) per il periodo natalizio (da notare la somiglianza con il precedente, di due anni, BENVENUTI IN CASA GORI). Durante tutta la prima parte assistiamo ai piccoli e umani screzi tra le coppie convenute, con i prevedibili insulti tra coniugi e gli altrettanto scontati pettegolezzi femminili, ma il film decolla (finalmente!) solo nella...Leggi tutto seconda, in cui sui figli incombe la “minaccia” dei due genitori, decisi a lasciare la loro casa per andare a vivere proprio con qualcuno di loro. La scelta è lasciata ai figli, i quali ovviamente non riescono a raggiungere un accordo e finiranno per scegliere la via più drastica. Perché, ci si chiede, Monicelli ha letteralmente gettato via la prima parte del film infarcendola di particolari inutili e noiosi (c'è addirittura la messa di Natale raccontata per almeno dieci minuti) per svegliarsi sono nella seconda? Non era meglio anticipare il momento dell'annuncio dei genitori e puntare fin da subito sulle capacità, ideali per il grottesco, di un cast ben assortito? I migliori sono Haber e Cinzia Leone, ma nel complesso (se si eccettua forse una Monica Scattini troppo melodrammatica) l'insieme funziona. Discutibile la scelta di far narrare la vicenda in prima persona al piccolo Mauro, sintomo di un Monicelli fuori forma che punta su di una storia vecchia cercando vanamente di rivitalizzarla.

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B. Legnani 1/07/07 10:59 - 5523 commenti

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Sapiente commedia nera di Monicelli, che prima ci colloca in un clima familiare (un po' lo è per davvero, un po' lo è per salvifica esteriorità), fatto anche di banalità (le discussioni politiche superficiali, la sensualità della Bertè…), e poi piazza la bomba che fa scatenare pure il ricatto, fino all'amarissimo finale. Un bel film.
MEMORABILE: Panelli in alta uniforme.

Galbo 2/07/07 16:13 - 12380 commenti

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Film ingiustamente poco valutato dalla critica e dal pubblico, si inserisce bene nella filmografia del grande Monicelli; nessuno meglio di lui avrebbe potuto raccontare così bene la perfidia e le bassezze di questo gruppo familiare, ben collocato in una caratteristica cittadina provinciale, con vizi e virtù riconoscibili da tutti. Ottimo il cast con il grande Panelli, Haber e la Confalone su tutti; memorabile il finale.

Il Gobbo 3/07/07 08:55 - 3015 commenti

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Forte. Monicelli al vetriolo, con un copione degno dei bei vecchi tempi e assecondato perfettamente da un cast di seconde linee in formissima (eccezionali le donne, specie la Confalone, e Haber nel suo solito ruolo). Il maggior merito sta nel far risultare la terribile svolta finale del tutto conseguente e plausibile. Commovente Panelli, l'anziana moglie è ora la petulante suora degli spot con Alex Del Piero e la Chiabotto. Da vedere (il film, non gli spot)

Puppigallo 21/11/07 16:42 - 5258 commenti

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Si sorride amaro in questa commedia, in cui i due poveri vecchietti tentano di allettare i vari parenti, mettendo a disposizione casa e pensione, pur di farsi in qualche modo adottare, perché sempre meno in grado di badare a loro stessi (soprattutto il nonno, partito anche un po' con la brocca). Non tutti i colpi vanno a segno e ogni tanto si eccede in acidità, finendo per buttarla sulla rissa verbale e sulla facile battuta, sfruttando i numerosi difetti di questo colorito gruppo. Un po' stiracchiato, ma con il pregio di scorrere fino all'epilogo. Non male.
MEMORABILE: Le uscite del nonno (Panelli). Le foto porno della zia sulla rivista per scambisti. La zia alla figlia grassottella: "Hai un culo che fa provincia".

Gugly 28/12/07 20:41 - 1185 commenti

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Grande Monicelli: ha raccontato una storia in cui molti di noi hanno riconosciuto caratteri e umori; non si salva nessuno, nemmeno i genitori (da qualcuno avranno pur preso i quattro figli e da come giustifica Haber la sua omosessualità). Nel grande solco delle storie che graffiano, da rivalutare. La Scattini troppo melodrammatica nella sua ipocrisia.
MEMORABILE: Chiave del film: quando la mamma non vuole farsi mettere il rossetto: ma dobbiamo fare ridere la gente.

Redeyes 31/03/08 09:33 - 2443 commenti

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Commedia amara, triste ritratto di famiglia, radiografia di un Natale. Cattivissime, per non dir perfide, le umane pulsioni e i falsi sorrisi perpetrati ad hoc dai protagonisti. Nessuno si salva e, di certo, nessuno meriterebbe di farlo. Il mio personale limite a questa pellicola è da cercarsi proprio in questa complessiva condanna di un'assenza di valore alcuno. Avrei dosato un pizzico di bontà in più, un Candido fra le belve. Siamo di fronte a cani selvatici assetati ed eccitati di sangue.

Cotola 7/07/08 20:27 - 9009 commenti

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Pur non essendo un grandissimo film, a causa di una sceneggiatura non sempre brillante e certamente non originalissima, è indubbia la capacità di Monicelli di ritrarre in maniera abbastanza impietosa ed assolutamente verace la famiglia media italiana. Forse un po' più di coraggio ed una maggiore cattiveria (fatta eccezione per il finale "nerissimo") avrebbero reso il film un vero e proprio gioiello. Invece è un'occasione mancata, un'opera riuscita a metà che risulta comunque molto godibile.

Pigro 30/08/08 10:12 - 9635 commenti

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Quando i parenti si riuniscono per Natale... Deliziosa commedia che fa del cinismo la sua chiave di volta. Beffardo, cattivo e traditore, il bellissimo film entra ben presto nel succo della questione mettendo a nudo le ipocrisie tra i fratelli proprio nel giorno più ‘santo’. Eccellenti tutti gli attori (anche Haber, in genere troppo esagerato), così come impeccabili sono sceneggiatura e regia, senza dimenticare la bella ambientazione di Sulmona. Da vedere per scoprire come la classica commedia all’italiana abbia ancora molto da dire.

Sunchaser 1/09/08 12:53 - 127 commenti

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Cattivissima commedia all'italiana, assai acuta nel puntare il dito contro l'ipocrisia che si annida nella famiglia Italiana. Monicelli è in buona forma e dirige con la consueta professionalità, aiutato da un ottimo cast in cui emergono Alessandro Haber (nel ruolo di un omosessuale) e Cinzia Leone.

Markus 9/07/09 13:49 - 3682 commenti

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Mio piccolo grande cult. Una pellicola molto divertente e ben congegnata… forse l'ultimo grande film di Monicelli! La coralità degli attori è indovinata, ognuno sa dare un tocco del tutto personale al personaggio affibbiatogli dal Maestro, senza prevaricare (cosa rara, in questi casi)! La location (Sulmona) appare perfetta. Formidabile, seppur poco credibile, il cinismo tipico della classica commedia all'italiana del finale. Al cinema fu un flop, ma i ripetuti passaggi in tv lo hanno ampiamente sdoganato trasformandolo in cult.

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124c 14/06/10 12:29 - 2913 commenti

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I difetti più grandi di quest'opera di Mario Monicelli sono il cast senza attori italiani di grosso calibro (Paolo Panelli, con rispetto parlando, era "morto" già dal 1980, da quando, cioè si era spenta la moglie Bice Valori, Alessandro Haber era ancora un attore di seconda fascia, idem Cinzia Leone, qui ancora bella e pre-ictus) e l'idea di farla uscire in sala non a Natale ma a Pasqua '92. Per il resto, è un ottima e cinica commedia nera, ben recitata. Ogni Natale viene ripropoista in tv: è la nostra risposta all''americano Babbo bastardo.
MEMORABILE: Marina Confalone: "Sono anni che mi ciuccio i miei genitori! Ora basta, fratelli miei, ciucciateveli voi!"

Rambo90 12/09/10 14:32 - 7676 commenti

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Buono spaccato di famiglia fintamente unita (ma in realtà piena di dissapori) diretto da un Monicelli ispirato. Il film ha dei buoni dialoghi e, soprattutto, un ottimo cast in cui spicca una delle ultime interpretazioni del grande Paolo Panelli. Tra gli altri menzione d'onore per Alessandro Haber; finale amarissimo.

Capannelle 16/01/11 00:04 - 4398 commenti

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Buon film perché Monicelli dosa i tempi con sapienza e piazza un crescendo di cinismo all'interno della (presunta) allegra famiglia. Motivi e personaggi che mi fanno pensare a Verdone, qualche perdita di ritmo qua e là (le solite processioni e messe, alcuni dialoghi banali) ed esagerazione (la rivista porno, ma daai...). Ma sia l'atmosfera iniziale che il twist del racconto (la richiesta dei genitori e le conseguenti reazioni) sono gestite con semplice maestria, girando lentamente il coltello nella piaga.
MEMORABILE: Eeeh, quando ti piace la pannocchia nemmeno se hai accanto la Loren!

Multimic80 25/12/12 19:13 - 48 commenti

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Questo film rivela come anche la festa del Natale, che dovrebbe rinsaldare ancora di più la pace quotidiana e la stima tra le famiglie, possa invece trasformarsi in una giornata qualsiasi per rinfacciarsi le ipocrisie, rancori sopiti e pettegolezzi. E a farne le spese sono i due anziani protagonisti.
MEMORABILE: La Messa di Natale; I momenti di ira della Confalone; Alessandro Haber rivela di essere omosessuale.

Motorship 28/12/12 17:29 - 585 commenti

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Bello, ma cattivo fino in fondo: ecco qual'è il giudizio che merita questo sottovalutato film del maestro Mario Monicelli. Un film in verità ottimamente congegnato, in cui tutti i difetti, le ipocrisie, nonchè le frustrazioni ma sopratutto la cattiveria (vera protagonista del film...) vengono fuori come un uragano durante un periodo dell'anno in cui bisognerebbe accantonarle, ossia durante il Natale. La regia di Monicelli si sente alla grande e il cast è davvero ottimo, in particolare Haber e la Leone. Un gioiello da rivalutare assolutamente.
MEMORABILE: La Leone alla nipote grassoccia: "Hai un culo che fa provincia"; Haber che balla il "Da da um pa" come un pazzo; Foto della Leone col cognato.

Hearty76 25/01/13 02:03 - 258 commenti

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Questo film, insieme a pochi altri del genere, è sempre capace in qualsiasi momento della mia vita di rievocarmi le stesse sensazioni esilaranti e gli stessi ricordi in dolcemaro. Lo preferisco senza dubbio ai tanti cinepanettoni degli ultimi tempi. E' uno spaccato molto verosimile di quell'aspetto tipico italiano della famiglia media, surrealmente sospeso tra ipocrisie e rassicurazioni. Si ride e si sorride tra tenerezza e rammarico. Perfetto il cast, sia da cinema che da televisione. Da vedere!

Gabrius79 15/08/13 01:54 - 1420 commenti

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Piacevole commedia amara e ironica diretta dal grande Mario Monicelli, che raduna al suo cospetto un cast decisamente all'altezza. Il film si divide in due parti nette: nella prima piccoli screzi, gossip, schermaglie e nella seconda avvengono fatti ed eventi che rendono il film ancor più interessante fino ad arrivare a un finale decisamente nero. Ottimi Haber, Leone e Confalone. Sottovalutato.

Furetto60 27/12/13 12:39 - 1193 commenti

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Nella cornice della bella città di Sulmona Monicelli presenta un affresco della classica famiglia piccolo borghese italiana con i suoi commenti stereotipati, squallidi intrighi amorosi, pettegolezzi e chiacchiere da bar. Purtroppo si deve superare il Capo di Buona Speranza del primo tempo, spesso più che noioso, per arrivare a un epilogo drammatico e spettacolare insieme. Il fatto che la vicenda sia narrata, con cronaca candida, da un bimbo, aggiunge una forte dose di cinismo. Haber una spanna superiore.

Mutaforme 29/12/13 23:38 - 415 commenti

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Commedia graffiante che racconta uno spaccato di vita dei primi anni Novanta. L'iniziale ironia cela temi che emergono soprattutto nella parte finale, in particolare la gestione degli anziani non autosufficienti, ma anche la difficoltà ad accettare i diversi (il fratello che sta con un gay). Non mancano ovviamente ripicche, gelosie e tutto il contorno caciarone tipico italiano. Da vedere.
MEMORABILE: In tv gioca la Nazionale (a Natale?): viene citato ed esaltato Walter Zenga.

Piero68 30/06/14 08:42 - 2955 commenti

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Che Monicelli abbia sempre cercato di raccontare il cinismo in ogni sua sfaccettatura non è una novità. Ma quello che rende il film uno dei suoi peggiori è l'essere andato molto oltre il semplice cinismo. Qui ci troviamo di fronte a un becero egoismo esistenziale unito a una sferzata di male puro nel finale; qualcosa su cui è impossibile sorridere e passare oltre. Ma non è solo la sceneggiatura a essere irritante. Anche la regia, alle prese solo con uno stuolo di caratteristi, non ha la solita verve cui ci ha abituato Monicelli. Esecrabile.

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Paulaster 26/11/14 10:48 - 4389 commenti

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Se la sceneggiatura riguarda il più classico ritrovo familiare italiano, il senso del ritmo fa filare liscio il film in una chiassosa coralità. L'inizio faticoso e il finale prevedibile in perfetto stile Monicelli appaiono i momenti meno riusciti; le chiacchere mai accavallate e i siparietti (specie con protagoniste le donne) divertono e danno importanza a ogni ruolo. Riempitivi televisivi, la festa del veglione, immagini non riuscitissime per gli esterni pongono un limite estetico, ma il messaggio dell'ambiente cinico rimane a monito.

Delpiero89 10/02/15 12:12 - 263 commenti

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Celebre commedia del maestro Monicelli. L'inizio segue le linee guida del classico film familiare natalizio tra pranzi, cene, regali, parenti e messa di mezzanotte, ma il finale è cinico e drammatico. Obiettivamente qualcosa di già visto c'è, ma il film funziona tra momenti leggeri e frammenti di vita reale. Buon cast e ottime location.

Ultimo 26/02/15 11:10 - 1653 commenti

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Commedia amara di Monicelli in cui i vari fratelli e sorelle (con rispettive famiglie) si riuniscono nel periodo natalizio per decidere chi si prenderà cura dei genitori, ormai anziani. Non c'è sempre un gran ritmo, ma la pellicola ha il pregio di mostrare intensi dialoghi tra i familiari (specie quando i due genitori anziani escono...) in cui usciranno i vari altarini dei personaggi. Bravi su tutti Haber e Cinzia Leone. Finale crudo, all'insegna del cinismo.

Vitgar 30/03/15 12:07 - 586 commenti

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Gradevole commedia di Monicelli incentrata sull'ipocrisia che spesso si cela nel ritrovarsi di un'eterogenea famiglia italiana. Finale amarissimo che non lascia proprio speranze. Ritmo narrativo agile e buona fotografia ne fanno un film piacevole e ricco di spunti. Cast valido, a cominciare da Paolo Panelli per arrivare ai più giovani protagonisti.

Pinhead80 13/06/15 13:19 - 4719 commenti

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Una numerosa e ben assortita famiglia abruzzese si appresta a passare le feste natalizie assieme ai vecchi genitori. Monicelli ci mostra il lato grottesco della famiglia moderna, ovvero quella che mira a salvaguardare l'apparenza e che è pronta a ripudiare le proprie origini per poter continuare a vivere serenamente senza vedere intaccata la propria libertà. Si salva solo il bambino che assiste in maniera ingenua al degrado della propria famiglia e in generale di un'intera società.

Liv 19/09/15 10:57 - 237 commenti

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La prima volta che lo vidi mi riuscì più interessante. Forse perché è basato più sulle sorprese che su una buona sceneggiatura, come dovrebbe essere per una buona commedia all'italiana quale il film vuole essere, con tutta la sua cattiveria e le situazioni grottesche. Il ritmo va a strattoni ma c'è il mestiere di Monicelli e il film non si affloscia, anzi prende quota e viene al dunque. Bella Sulmona.
MEMORABILE: I "numeri" di Haber e il suo "outing", reso inevitabile dalla necessità di spiegare il suo rifiuto a ospitare i genitori molto anziani.

Il ferrini 11/01/16 23:48 - 2345 commenti

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Opera senz'altro minore di Monicelli ma non per questo esecrabile. Per molti aspetti ricorda il noto - e precedente - film di Benvenuti ma alla ricetta aggiunge una spietata dose di cinismo. Gli interpreti sono all'altezza, in ispecie Haber e il sempre divertente Panelli, ma anche Cinzia Leone nei panni della modenese non è male. La forza del film sta sicuramente nel continuo crescendo che porta all'esplosivo (è proprio il caso di dirlo) finale. Si sorride amaramente, come sempre con Monicelli.

Parsifal68 30/05/16 13:39 - 607 commenti

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Un Monicelli più cinico che mai in uno dei suoi ultimi film di una lunga e rispettabilissima carriera. Il regista calca la mano della perfidia disegnando un quadro di famiglia solo superficialmente "politically correct" ma che tra le pieghe nasconde un corollario di cattiverie e di egoismo che fa da contraltare al buonismo natalizio. C'è di tutto: tradimenti, rinfacciamenti, mogli insoddisfatte e due poveri vecchietti ignari del pericolo che hanno in casa. Deplorevole nel contenuto, amarissimo ma ben diretto e interpretato.

Ryo 18/04/17 00:19 - 2169 commenti

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Adattamento cinematografico grandioso di Monicelli di un'opera pensata per il teatro. Notevole come il regista sia riuscito a ricreare una tipica atmosfera di famiglia in periodo natalizio, con i dialoghi, le situazioni normali e quotidiane, una recitazione molto naturale e spontanea che dà ai personaggi enorme credibilità. Grottesco e carico di cinismo il finale, bella e malinconica la colonna sonora.
MEMORABILE: Il ballo di capodanno.

Jurgen77 4/08/17 15:07 - 629 commenti

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Grande commedia realistica e politicamente scorretta su ciò che può diventare (ed è vero) un ritorno a casa - sotto lo stesso tetto - del parentame per "festeggiare" il Natale. Ottimi tutti gli attori, i dialoghi e il finale scoppiettante, insieme alle constatazioni finali dei poveri genitori. Chi ha vissuto nella realtà tali eventi.. non può che ritrovarsi in questa escalation di perfidia, invidia, gelosia e innata tragedia...

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Fedeerra 24/01/18 05:18 - 770 commenti

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Non è solo il ritratto al vetriolo di una famiglia in guerra con se stessa, ma è un minuzioso manifesto di uno dei decenni italiani più importanti: gli Anni 90. Dai famosi programmi televisivi, agli sfrontati addobbi natalizi fino ad arrivare ai terribili maglionici lana misto acrilico. Monicelli poi spinge sull'acceleratore del cinismo e del disincanto, ha fra le mani dialoghi splendidi e attori straordinari e dirige un film da cui emergono quadretti grotteschi e momenti nostalgici. Spiccano i personaggi femminili.

Robykeys82 5/02/19 21:29 - 2 commenti

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Rivisto dopo anni lo si ama ancora di più, per via di certi dettagli che inevitabilmente quando si è giovanissimi non si riescono a cogliere e capire. La prima parte, in apparenza troppo lunga, serve a preparare magnificamente per la seconda parte, in cui tutte le meschinità umane vengono a galla prepotentemente. Finale "esplosivo" e cinico ai massimi livelli. Cinzia Leone, Marina Confalone e Haber sublimi!
MEMORABILE: "Ciao! Come stai? Bene? Son contenta!" "Hai esaudito un sogno!"

Belfagor 3/01/20 00:04 - 2689 commenti

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Inizia come una cronaca familiare per finire bruscamente nella commedia nera: proprio questo affrettarsi nel passare da un genere all'altro è il limite del film. In fin dei conti non ce n'era bisogno, perché la perfidia di Monicelli si avverte già dall'inizio, con un riso che si fa sempre più amaro e le affettazioni che mal celano le reciproche pugnalate alle spalle, in una scala di grigi che ritrae con impietosa intimità l'Italia dell'epoca (e non solo). Attori straordinari, in particolare il trio Confalone-Scattini-Leone.
MEMORABILE: "Un culo che fa provincia"; "Hai esaudito un sogno"; La rivista e il conseguente sfogo.

Jdelarge 2/01/20 11:37 - 1000 commenti

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Pregevole commedia nera diretta da Monicelli, il quale riesce nell'impresa di mostrare sia in maniera realistica che, al tempo stesso, caricaturale, le tipiche dinamiche interne a una famiglia italiana, qui enfatizzate dal contesto delle festività natalizie. Il film propone anche una riflessione sul tema dell'età, in cui sembra emergere una chiara vicinanza, in quanto a purezza, tra bambini e anziani. Molto suggestivi gli ambienti in cui si svolge la vicenda. Cinema di alto livello.

Daniela 3/01/20 15:02 - 12622 commenti

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Una coppia anziana, i loro quattro figli con le rispettive famiglie, tutti attorno al desco in occasione delle festività natalizie: quale occasione migliore per rinsaldare i legami e scambiarsi affettuosità più o meno sincere? Ma basta un annuncio dei due anziani per aprire un vaso di pandora di rancori, invidie, recriminazioni... Film grottesco di chiaro impianto teatrale, non esente da difetti ed interpretato da un cast variegato non tutto all'altezza, ma sanamente "cattivo" come sapevano esserlo alcune delle migliori commedie all'italiana, come dimostra anche l'epilogo "esplosivo".

Il Dandi 5/10/20 00:39 - 1917 commenti

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La reunion natalizia di una famiglia numerosa farà esplodere la bolla di ipocrisie fra coppie di fratelli e cognati. Commedia nera, di impianto fortemente teatrale, non immune da qualche scivolata ma in definitiva amaramente godibilissima, anche perché se il nodo vero e proprio della la vicenda viene al pettine solo nel secondo tempo, tutta la prima parte preparatoria (l'arrivo dei parenti, la cena di vigilia, la processione, i sottofondi televisivi) è propedeuticamente necessaria e non meno grottesca. Cast perfetto per l'occasione.
MEMORABILE: La notizia dell'esplosione al telegiornale, ascoltata da tutti in silenzio.

Keyser3 24/12/20 17:41 - 444 commenti

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L'ultimo grande film di Monicelli rappresenta probabilmente anche l'ultimo grande colpo di coda della commedia all'italiana, ormai in crisi da anni, un sigillo su oltre un trentennio di grandi pellicole. Non ci sono mostri sacri nel cast, ma un pugno di buoni attori che fanno ognuno la propria parte: il campionario di ipocrisia, cattiveria, miseria umane è reso con grande efficacia, con lo sguardo del regista sulla realtà che si fa ormai sempre più pessimista e cinico.
MEMORABILE: Il coming out di Alfredo: "Cosa vuoi che ti dica, a un certo punto ho scoperto che mi piaceva il c...".

Bubobubo 2/01/21 15:20 - 1847 commenti

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Per intravedere i contorni dell'ascia da guerra malamente seppellita basterebbe la sola evocazione del setting, il cenone natalizio a famiglia allargata a casa degli anziani genitori, concetto che qui viene teatralmente stirato per almeno 40' con il susseguirsi di piccoli sgarbi, malelingue, irritate reazioni epidermiche. Poi il conflitto vero e proprio, in cui rialza la testa la propaggine più nera e caustica della tarda commedia all'italiana, esacerbata nell'inevitabile finale. Rimane ugualmente un film diseguale e disegualmente interpretato, ancorato alla sua epoca di gestazione.
MEMORABILE: Gli annoiati saluti in serie di Gina (Leone); Il cavatappi a forma di delfino; Il segreto di Pulcinella di Alfredo (Haber); Il finale.

Lupus73 10/01/21 00:13 - 1487 commenti

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Monicelli crea un'affresco di vita familiare durante il periodo natalizio in cui i parenti si ritrovano a casa dei vecchi genitori per i vari cenoni, tombole, liti, pettegolezzi, discorsi comuni e quant'altro. La differenza da altri film del genere sta proprio nel realismo "folkloristico" che il regista riesce a restituire, tanto che potrebbe trattarsi di una qualsiasi famiglia italiana fino alla virata dell'ultima mezz'ora, in cui escono scheletri dall'armadio e un cinismo talmente caricaturale da non risultare nemmeno amaro nello humor noir del finale. Tra i migliori sul Natale.
MEMORABILE: Il tema del bambino alla fine; L'atmosfera marcatamente ottantiana (nonostante siano i primi '90) e i vari riferimenti culturali (e televisivi).

Alexcinema 24/06/21 10:53 - 116 commenti

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La Family Black Comedy italiana per eccellenza, si direbbe quasi per autonomasia. Sceneggiatura sapientemente calibrata, trasuda di realismo nostrano da ogni minuto di montaggio e tira fuori la migliore grinta da tutti gli attori (Marina Confaloni su tutti, qui autentica mattatrice). Soprattutto parla alla parte inconscia e oscura dell'uomo moderno originario di famiglie tradizionaliste e proletarie: le "maschere" dei finti affetti stereotipati prima o poi vanno tolte. Nel film Monicelli si concentra su questa transizione. Inimitabile.
MEMORABILE: L'outing-confessione di Alfredo (Haber) come atto difensivo per scaricare la responsabilità dei genitori anziani gettata loro addosso dalla famiglia.

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Katullo 2/01/22 19:23 - 327 commenti

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Commedia?...Tutto l'impianto introduttivo è miratamente tipico, l'arrivo presso la casa dei nonni e i saluti, molti di circostanza, dei familiari che giungono alla spicciolata, condotte e modi riconoscibili in certa medio-bassa borghesia, specie quella di qualche decennio fa. Il fuori campo è affidato al più giovane tra gli ospiti: si usa la sua innocente voce per descrivere anche il torbido, il dramma, ma non è tanto l'ingenuità a dettare l'agenda quanto il progressivo sviluppo dell'aridità, feroce, da parte di chi non ti aspetti. Scarpe strette, strettissime, che fanno malissimo.
MEMORABILE: "Stai bene?... Son contenta".

Smoker85 3/01/22 10:54 - 487 commenti

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Divenuto ormai uno dei classici della programmazione televisiva durante le festività natalizie, in realtà è di una commedia feroce e amara nel perfetto stile di Monicelli. Nel cast emergono la sempre brava Confalone, uno spassoso Haber e un grande Panelli, che riesce a dare al suo personaggio la giusta malinconia senza essere patetico. Qualche scena di transizione della trama appare forse troppo caotica e pasticciata, ma nel complesso resta un film sicuramente da vedere per ricordare che la cattiveria umana non conosce calendario.
MEMORABILE: La rivelazione di Haber sulla sua vita sentimentale; La rivelazione del tradimento del marito della Confalone; L'amarissimo e cattivissimo finale.

Pessoa 7/01/22 22:43 - 2476 commenti

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Celebre commedia nera di uno degli ultimi grandi maestri del nostro cinema, cui il tempo ha saputo conferire la dignità di un classico. Il cast molto in ruolo è formato da attori di talento che si fanno plasmare da Monicelli donando ulteriore luce a uno script raffinato capace di passare dall'ipocrisia iniziale al venenum in cauda con una progressione impercettibile quanto micidiale. Ancora una volta ci si ritrova a indentificarsi in una terribile normalità, in cui tutto ci sembra familiare fino quasi al disagio. Un titolo imprescindibile, fra gli esempi più alti del suo genere.
MEMORABILE: Il Dadaunpa di Haber, forse assieme alla Leone il migliore del cast; La rivelazione della rivista porno.

Viccrowley 8/01/22 22:12 - 814 commenti

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A inizio anni 90 il Maestro Monicelli prende un "gruppo di famiglia in interno" e distrugge l'impalcatura profondamente retorica e finto buonista della famiglia italiana. Sorelle e fratelli si ritrovano dagli anziani genitori a festeggiare il Natale e in un parossismo velenoso che non risparmia nessuno, disgrega e fa a pezzi un intero periodo storico del Belpaese. Meschinità, invidie, vecchi rancori e verità mai svelate porteranno i mediocri membri della famiglia ad un finale grottesco ma proprio per questo memorabile. Eccellente la claustrofobica messa in scena.
MEMORABILE: Haber che canta la Carrà.

Teddy 24/04/23 22:13 - 811 commenti

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Nel bianco, tenue spirito natalizio, Monicelli trascende il genere per farsi portavoce di un intero trapasso socio-culturale. “Parenti serpenti” non è solo una black comedy dai lineamenti marcati e l’animo caotico, ma è anche - e soprattutto - una parabola familiare dalle ombrosità livide da dramma vissuto. Sceneggiatura e caratterizzazione dei personaggi ai massimi livelli; impagabile la perfezione del cast.

Mattatore 7/06/23 21:36 - 79 commenti

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Monicelli propone una scottante commedia al vetriolo mettendo lentamente a nudo invidie, rancori, incomprensioni e amarissimi quadretti di disumanità familiare, essendo sempre efficace nel dimostrare quanto anche le malvagità più intime e "a circuito chiuso" non siano altro che lo specchio di una società in cui queste sembrano essere sempre maggiormente tollerate e costanti. Dimenticabile la narrazione iniziale ad opera del piccolo Mauro, significativi i costanti stacchetti musicali e pubblicitari, impeccabili le interpretazioni femminili. Haber represso e misurato. Finale geniale.
MEMORABILE: I pettegolezzi poco prima della messa della vigilia; La ritmica pulizia del Bambinello in chiesa dopo il bacio; L'organizzazione del colpo finale.

Alex75 5/08/23 12:10 - 878 commenti

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Monicelli mette forse troppo impietosamente a nudo, a contrasto con l’atmosfera natalizia, tutte le meschinità nascoste dietro l’unità di facciata di una famiglia: il film va a segno perché non è difficile riconoscersi con orrore nella famiglia protagonista. L’avvio, appesantito da prolisse notazioni ambientali, è riscattato da una seconda parte letteralmente esplosiva, soprattutto grazie al trio Confalone-Leone-Scattini. Panelli e Haber sono una spanna sopra il resto del cast maschile, fatto di onesti caratteristi penalizzati dal dover interpretare personaggi un po’ amorfi.
MEMORABILE: L’avvocato Colacioppo; “Si chiama Mario e fa il vigilantes”; Il sempre più squallido consiglio di famiglia sul futuro dei nonni.

Thedude94 26/12/23 00:59 - 1089 commenti

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Monicelli, si sa, è sempre stato uno dei più grandi registi di commedia all'italiana e anche in questo film degli anni '90 dimostra di non essersi dimenticato come si gira un'opera che sa divertire ma allo stesso tempo inquietare per via di alcuni risvolti di trama a dir poco drammatici. Il cast è azzeccatissimo, ogni personaggio ha i suoi vizi e sembra non avere virtù (esclusa la mamma anziana e il bimbo più piccolo, voce narrante); la sceneggiatura non perdona nessuno e traccia per bene ogni difetto. Un cult del cinema, che andrebbe rivisto ogni Natale.

Deepred89 9/01/24 12:59 - 3704 commenti

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Commedia sorprendentemente piatta, che per due terzi illustra le vicissitudini natalizie tra cenoni, pettegolezzi e mezzanotte in chiesa, di una famiglia senza alcun appeal a livello cinematografico, con personaggi privi di qualsivoglia interesse o tantomeno carisma, resi ancora più opachi da una messinscena dal sapore televisivo. La sterzata nell'ultima mezz'ora verso un cinismo stile I nuovi mostri dà un senso all'operazione ma non sblocca il film, del quale si apprezza soltanto un sarcasmo che affiora in alcuni dettagli marginali (le tv o la musica rap in sottofondo).
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  • Discussione Robykeys82 • 5/02/19 21:36
    Galoppino - 29 interventi
    SPOILER
    A proposito del finale, voglio qui riportare un'interpretazione curiosa e quantomento originale su di esso, che ho letto su un sito in cui si recensiva il film.
    In pratica, secondo questa interpretazione, il finale del film in realtà non è accaduto veramente, ma è solo quello che i figli avrebbero voluto, ma non osano mettere in atto per paura "di cosa direbbe la gente" (paura questa, esplicitata quando si discute di mettere i genitori nell'ospizio, dalla Scattini).
    Secondo la commentatrice, in realtà alla fine verosimilmente sarà Lina ad accollarsi i vecchi, in quanto quella più vicina e col legame più stretto.
    Lo so che probabilmente è un'interpretazione molto fantasiosa, ma mi faceva piacere riportarla e discuterla con Voi.
    Ultima modifica: 6/02/19 07:34 da Zender
  • Discussione Neapolis • 5/02/19 21:59
    Call center Davinotti - 3054 interventi
    Robykeys82 ebbe a dire:
    SPOILER
    A proposito del finale, voglio qui riportare un'interpretazione curiosa e quantomento originale su di esso, che ho letto su un sito in cui si recensiva il film.
    In pratica, secondo questa interpretazione, il finale del film in realtà non è accaduto veramente, ma è solo quello che i figli avrebbero voluto, ma non osano mettere in atto per paura "di cosa direbbe la gente" (paura questa, esplicitata quando si discute di mettere i genitori nell'ospizio, dalla Scattini).
    Secondo la commentatrice, in realtà alla fine verosimilmente sarà Lina ad accollarsi i vecchi, in quanto quella più vicina e col legame più stretto.
    Lo so che probabilmente è un'interpretazione molto fantasiosa, ma mi faceva piacere riportarla e discuterla con Voi.


    È il finale che la commentatrice si è immaginato. Non c'è niente che lo faccia presupporre. In effetti è l'unica nota stonata del film.
    Ultima modifica: 6/02/19 07:34 da Zender
  • Discussione Robykeys82 • 6/02/19 10:56
    Galoppino - 29 interventi
    Neapolis ebbe a dire:


    È il finale che la commentatrice si è immaginato. Non c'è niente che lo faccia presupporre. In effetti è l'unica nota stonata del film.


    Si, credo anch'io che sia così.

    Vedo che in tanti dite che il finale è brutto e rovina tutto, forse perchè "esagerato". Ma nella realtà, quanti omicidi hanno moventi ben più risibili di questo? Io non lo trovo poi così tanto "esagerato". :)

    Un'altra cosa curiosa: fu scelta Vivere di Jannacci per i titoli di coda (e devo dire che il contrasto tra la tragedia appena vista e l'atmosfera scanzonata è qualcosa di sublime), ma non ho potuto fare a meno di chiedermi: perchè non "Quello che canta Onliù", che di fatto tratta di un padre che sta invecchiando ed è di peso al figlio? :D Possibile che nessuno nell'entourage ci abbia pensato?
    Ultima modifica: 6/02/19 10:58 da Robykeys82
  • Discussione Neapolis • 6/02/19 11:41
    Call center Davinotti - 3054 interventi
    in effetti Monicelli non sapendo come uscirne ideò quel finale che dalle vicende delle famiglie nulla lasciava presagire.In effetti bastava solo un'unico fotogramma aggiuntivo in cui Panelli si risvegliava dall'incubo nel letto a casa da soli e si voltava ad abbracciare la moglie
  • Discussione Lupus73 • 10/01/21 14:51
    Call center Davinotti - 55 interventi
    Piero68 ebbe a dire:
    Francamente trovo il film, da un punto di vista artistico, non male e che avrebbe meritato anche i 2/3 pallini. Quello che mi ha fatto propendere per il pallino e mezzo è il finale ed il suo messaggio triste. Non può passare come soluzione al problema la scelta dei tre fratelli. E mi meraviglio molto di Monicelli, regista che sì, ha raccontato il cinismo e l'amarezza come pochi, ma mai arrivando a questi livelli beceri. Segno di un Monicelli ormai sul viale del tramonto e che, come tutti i grandi vecchi, sfodera un egoismo fuori dal comune sentendo ormai vicino il Grande Passo.

    Trovo che la svolta finale sia di un humor noir (alla inglese tra l'altro, per non dire Monty Python-Il senso della vita) talmente caricaturale e grottesco da non risultare nemmeno amara, ma roba da barzelletta cattiva e quindi divertente. Avrei dato i quattro pallini se Haber non si fosse risparmiato la sua consueta formidabile "sclerata" (che qui è solo accennata).
    Ultima modifica: 10/01/21 14:53 da Lupus73
  • Discussione Raremirko • 10/01/21 21:03
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Però c'è un'atmosfera malaticcia (cinismo, menefreghismo, ecc.) ben espressa, come solo Monicelli sa fare.
  • Discussione Galbo • 11/01/21 08:45
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Ribadisco che per me il finale è magnifico anche se stona in questi tempi di buonismo imperante anche cinematografico 
  • Discussione Roger • 11/01/21 12:40
    Fotocopista - 2919 interventi
    Rivisto in un recente passaggio tv dopo tanti anni, l'ho trovato strepitoso nella sua cattiveria senza sconti (la colpevolizzazione dell'unica figlia che si sacrifica di più per i genitori è il massimo del ribaltamento di qualsiasi moralità perbenista). Il famigerato finale è si esagerato e inverosimile sotto diversi aspetti: una improvvisa virata delinquenziale che non ti aspetti, non credi arrivino a tanto. Oltretutto c'è il dopo: sperano sul serio di passarla liscia, nessuno che tema le conseguenze di una indagine? Eppure proprio l'inverosimiglianza (almeno per me) rafforza l'accettazione del fatto come puro simbolo, e non fatto reale: esplode la casa/famiglia, il simulacro genitoriale che è l'unica cosa che accomuna quelli che sono a tutti gli effetti "perfetti sconosciuti". Insomma per me va bene così, ogni altra soluzione sarebbe stata annacquata
  • Discussione Lupus73 • 12/01/21 01:08
    Call center Davinotti - 55 interventi
    Sono d'accordo, penso che sia invecchiato molto bene e anzi a distanza di anni è anche migliore, un po' come certo vino pregiato d'annata.
  • Curiosità Fedemelis • 12/01/21 06:22
    Fotocopista - 2137 interventi
    La partita che viene trasmessa in televisione e vista dai componenti maschili della famiglia in attesa che sia pronto il cenone è URSS Italia 0-0 del 12 ottobre 1991 e valevole per le qualificazioni degli Europei 1992. Il fotogramma d'epoca non mostra la stessa azione, ma un altro momento dell'incontro, è tuttavia possibile riconoscere la maglia dei giocatori e la stessa inquadratura della porta rispetto agli sponsor.

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