Il nord di ghiaccio - Corto (1922)

Considerato scomparso per decenni e presumibilmente mancante ancora di alcune sequenze (privazione che ne accentua ulteriormente il surreale carattere onirico) Il nord ghiacciato può considerarsi tra gli apogei della comicità metaflmica di Buster. Il corto è infatti una diretta presa in giro dei melò western del divo William S. Hart (moralista pubblico accusatore di Arbuckle), articolandosi in gag senza soluzione logica (la stazione metro al polo) né di continuità (i travestimenti di Buster e l'uso "improprio" degli oggetti: le chitarre ad esempio).

Un’irrefrenabile successione di gag, tra l’assurdo e il demenziale, in una non-storia al polo nord (che sta un po’ più a sud, come si legge in un segnale stradale), che sembrano shakerare i topoi dei film d’avventura: con buffo finale illuminante. Keaton è davvero sorprendente nella costruzione di una girandola inventiva senza fine con innumerevoli chicche comiche, dai due pescatori che si pescano a vicenda all’uccisione della moglie sbagliata, dalla rapina con sagoma di cartone alle chitarre ai piedi al posto delle racchette. Godimento puro.

Ambientazione al Polo (o quasi) per avventure senza una logica narrativa (e nel finale se ne può capire il motivo) e che inventano una serie di gag o accadimenti fuori dalla normalità comica. L’igloo, la pesca nel buco, rapine e sparatorie vengono utilizzate per creare situazioni irreali e la neve serve allo scopo. Spunti efferati che portano a una chiusura stavolta non col solito matrimonio felice.