Il matrimonio che vorrei - Film (2012)

Lei è insoddisfatta e costringe lui, dopo ben 31 anni di matrimonio, ad andare da un esperto di problemi matrimoniali. Una commedia romantica davvero riuscita, lenta nello sviluppo e statica nella trama, ma splendidamente interpretata dai due protagonisti, per nulla a disagio nemmeno con le scene più "estreme", magnificamente affiatati e quasi commoventi nella seconda parte. La regia è buona ed è tutto ben confezionato, ma Jones e la Streep da soli valgono la visione.

Un film per certi versi sorprendente per come risulta ancorato alla realtà. La crisi che coinvolge la coppia protagonista è veritiera, e raccontata senza inutili fronzoli brillanti ma in maniera onesta da una sceneggiatura che prevede una buona caratterizzazione dei personaggi. Il lavoro del regista è poi agevolato dalla presenza di attori magistrali che calzano alla perfezione i panni dei loro personaggi. Forse non adeguatamente compreso dal pubblico, è un film che rimarrà.

C'è un bel pezzo di America in questa commedia sessualsentimentale. Il tranquillo tran tran del matrimonio di Arnold e Kay (che dura da 31 anni) viene scosso dalla moglie che vuole rinfrescare i sopiti appetiti sessuali del marito (ma anche di amore si parla). Il dott. Feld non fa poi tanto per aiutare i due "sposini", ma è quello che ci vuole per rimettere in moto una macchina un po' troppo arruginita. I due mostri sacri Meryl Streep e Tommy Lee Jones sono veramente all'altezza e suppliscono con classe anche ai tempi morti della sceneggiatura.

Riusciranno il burbero Lee Jones e la tenera Streep a ritrovare il filo che li lega insieme, magari tirando fuori le loro fantasie sessuali recondite davanti a un terapista di coppia (un misuratissimo Carell)? Il film sta tutto qui e il suo merito è di non allargare il discorso a improbabili figure esterne o a dissidi melodrammatici. Il peso e la qualità dei dialoghi sono buoni e la vicenda viene narrata con garbo senza ricorrere a facili espedienti tipo la zia impicciona, i nipotini sorridenti, il terapista che impazzisce a sua volta...

Film che racconta con buona verosimiglianza la situazione di tante unioni matrimoniali che si trascinano nella quotidiana e ordinaria apatia, di cui spesso l’uomo rappresenta la parte più ottusa. Coinvolgente e ben recitato da due icone del cinema, mi sembra rivolgersi più che altro a un pubblico maturo (d’età). Interessante la location, parte dell’east coast vicina, come architettura, alla vecchia Europa (e costosa...).

Sposata da oltre trentanni, lei vorrebbe ancora coccole dal marito che sembra aver raggiunto la pace dei sensi; per questo lo trascina da un sessuologo per una terapia di coppia intensiva... Considerato il soggetto e l'attore scelto per quest'ultimo ruolo, si potrebbe pensare ad una commedia ridanciana, invece il tono è realistico e malinconico, nonostante non manchi qualche occasione per sorridere, magari pensando alla propria vita matrimoniale. Carrell misurato, Streep anche troppo pacata, Jones perfetto nel ruolo del burbero a cui basta grattare la scorza per scoprire un animo romantico

Ad un'occhiata superficiale, il film dell'anonimo Frankel può sembrare una sorta di amore al tempo del geriatrico. Grattata la scorza superficiale però, ne viene fuori una garbata e mai volgare commedia agrodolce sulle problematiche di coppia che affliggono i matrimoni da che esiste il mondo. La Streep e Lee Jones sono come sempre giganteschi e incarnano alla perfezione i due teneri, goffi, immalinconiti coniugi. Con la ciliegina di un ottimo e misurato Carell. Da rivalutare.

Simpatica e garbata commedia incentrata su due maturi sposi alla ricerca della perduta passione. Senza volgarità ma con situazioni veritiere velate di malinconia e corredate da due ottimi interpreti ben amalgamati tra loro che mostrano la loro grande bravura. Menzione anche per Carell e il cameo della barista Shue. Probabilmente scontato il finale.

Dopo il buon Un anno da leoni (snobbato ingiustamente dal pubblico) Frankel dirige un'altra gradevole commedia dai risultati quasi analoghi. La sceneggiatura, pur non inventandosi nulla, sa essere leggera e al contempo riflessiva su una problematica (la routine di coppia) che colpisce molte più persone di quanto non si creda. La Streep e Tommy Lee Jones rendono ancor di più l'operazione credibile, grazie a una prestazione (attoriale) molto sentita. Più pacato del solito Carell e piccola particina per Elisabeth Shue. Consigliato soprattutto a un pubblico over 55.

Ragazzi che tris di attori fantastici e che interpretazione! Un film che poteva scivolare nella banalità più assoluta viene reso grande dal cast ottimamente miscelato e da una sceneggiatura che rimane sempre in bilico tra il leggero e il profondo. Si empatizza subito con i personaggi ed è una gran cosa. Da vedere.

Una coppia non più giovanissima è in crisi e lei le prova tutte per rivitalizzare il rapporto. Il film è riuscito sotto tutti gli aspetti: sia nell'umorismo che emerge dai frizzanti contrasti tra Meryl Streep e Tommy Lee Jones (entrambi ottimi), sia nel delineare con accuratezza i due protagonisti che nel modo equilibrato di trattare aspetti delicati come i dettagli della vita intima. Inoltre può essere definita una pellicola "di servizio", utile a tutte le coppie il cui matrimonio inizia a naufragare. ***!

Sulla carta, l'idea del film era estremamente simpatica; ne viene tuttavia fuori un film dalla narrazione pesante, che rimane a galla solo grazie all'eccezionale bravura dei due protagonisti. Riguardo alla fine di un amore, qui viene incolpata solo la mancanza di sesso (peraltro, copulare oralmente in un cinema mi sembra sia squallido che di cattivo gusto); storia di noi due ha trattato in fin dei conti lo stesso tema, ma in modo più poetico. E' un mezzo miracolo che il titolo non sia stato tradotto "Una settimana per ri-innamorarsi".

Commedia sentimentale abbastanza convenzionale che però può contare su uno script abbastanza intelligente e soprattutto su due grandissimi interpreti come Meryl Streep (splendida come sempre!) e Tommy Lee Jones (perfetto nella parte del marito burbero). Qualche lampo comico in più avrebbe dato maggior brio al film, che comunque riesce a portare a casa la sufficienza.