Panico nella metropoli - Film (1987)

Misconosciuto e non disprezzabile psycho-thriller urbano, che se non fosse per il diamante nero friedkiano (a cui paga pegno) avrebbe anche l'originalità dalla sua parte (giovani ganzi massacrati dal serial killer invece delle solite pupattole sgallettate). Notturno, a volte sporco e sgradevole, nonchè sordido. Il sangue scorre abbastanza e gli omicidi sono piuttosto feroci e ben realizzati. Citazioni palesi al M langhiano e tracce di certo cinema ferrariano/lustighiano. Bouvier, comunque, il talento lo aveva. Pessimo, quasi da film porno il doppiaggio italico.

Discreto slasher metropolitano che tratta in maniera curiosa l'allora allarmante tema dell'AIDS, suggerendo come la paura e l'ignoranza nei confronti della malattia generino mostri. Morale buona, non appoggiata tuttavia da dialoghi all'altezza, superficialmente focalizzati su vaghe "responsabilità" da parte dei media e della società tutta. Le scene orrorifiche sono invece riuscitissime, fra tesi inseguimenti (il finale è da brividi) e delitti splatter. Graditi i tocchi cinefili (l'omicidio sotto la doccia à la Psyco e i rimandi a M di Lang).

Interessante slasher/giallo con whodunit e un assassino guantato che fa strage di omosessuali. Nonostante alcuni errori tecnici (in vari punti della versione originale i dialoghi quasi non si riescono ad ascoltare) risulta molto interessante e riuscito, in primis grazie a un'atmosfera malsana e senza speranza e a omicidi veramente ben fatti e sanguinosi (in palestra e ai bagni ad esempio). Finale baviano tra i manichini. Il cast se la cava più che dignitosamente, ottimi anche il movente dei delitti e la psicologia dei personaggi. Merita di essere riscoperto. Low budget di qualità.

A Toronto si aggira un serial killer omofobo sulle cui tracce, oltre alla polizia, si mette anche un conduttore radiofonico... Thriller urbano che ha il suo modello di riferimento in Cruising, cui aggiunge lo spauracchio per eccellenza degli anni '80, ovvero l'AIDS. Messa in scena e interpreti non sono esattamente di prima fascia, ma gli omicidi sono girati con la giusta ferocia, il movente è tristemente realistico, i personaggi discretamente approfonditi e ovviamente non mancano i moniti sociologici. A conti fatti un film efficace, anche nel suo essere citazionista.