Cogan - Killing them softly - Film (2012)

Cogan - Killing them softly
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/10/12 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO
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Puppigallo 20/10/12 01:13 - 5258 commenti

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Quello che si dice un buon film, soprattutto grazie alle varie interpretazioni. Persino Gandolfini, il vecchio killer alcolizzato e trombarolo, logorroico all'inverosimile, ha il suo perchè. Mentre Pitt ha il dono di essere convincente senza fare quasi il minimo sforzo attorico. Non male anche il drogato. I tempi sono un po' dilatati e le parole superano di gran lunga l'azione, ma lo si segue comunque senza particolari problemi di attenzione. Sullo sfondo, i bla bla dei Presidenti, a fare da cornice a un'America cruda, violenta ed egoista. Nota di merito per Liotta, qui sacco da botte.
MEMORABILE: L'emblematica frase di Pitt, che si conclude con "E ora pagami!".

Nancy 27/10/12 17:17 - 774 commenti

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Per essere un thriller il ritmo è troppo lento, per la quantità di dialogo potrebbe somigliare a un pulp, ma anche in questo caso non conterebbe interamente il film, che in realtà appare più come un saggio-metafora: la trametta di furti-ricatti a simboleggiare la crisi economica e il buon Brad-assassino soft a simbolo della nostra politica che ci uccide dolcemente. Tale lettura giustificherebbe pure l'inserzione in numerose scene di sottofondi politici, che non servono solo a locarlo temporalmente nelle presidenziali del 2008. Non male, ma noiosetto.
MEMORABILE: Il discorso finale di Brad Pitt: non siamo una comunità, siamo solo un business; Il pestaggio.

Rullo 28/10/12 00:18 - 388 commenti

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Dominik e Pitt si riincontrano dopo l'assolutamente convincente Jesse James e dai due sfocia un altro film di alto calibro, di puro cinema stilistico e filosofico, dipinto su un'America politicizzata e controllata da multinazionali, dove l'uomo è solo e vuole i propri soldi. Si uccide con gentilezza, non si fa provare dolore: non ce ne sarebbe il senso. Perfettamente ritmato e cadenzato, tra dialoghi volgari e omicidi truculentemente artistici. La trama è quella che è, ma non importa.

Jandileida 8/12/12 20:16 - 1560 commenti

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Atmosfere, dialoghi e personaggi: meno grottesco di Killer Joe ma, per me, più convincente e coinvolgente perchè il noir classico è rivisitato con cura, classe (alcune riprese valgono davvero la visione) e attenzione per il dettaglio (qualche brano è un po' telefonato, ma la colonna sonora è ottima). Ed è nell'odierna, grigia e depressa America che si muovono i protagonisti: si muovono per non andare da nessuna parte, ovvio, ma lo fanno parlando tanto e con stile. Gli attori hanno le facce giuste e fanno valere il loro mestiere. Notevolmente tradizionale.

Daniela 31/12/12 07:45 - 12625 commenti

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Due delinquentelli svaligiano una bisca clandestina. I boss della zona assoldano un killer perché saldi i conti con loro e con chi ha organizzato il colpo... Raccontato in due righe, può sembrare un film d'azione ma questa - pur sanguinosamente presente - è relegata ai margini, come una cosa che va fatta ma senza perderci troppo tempo. Si tratta invece di un film a tesi in cui le chiacchere politiche di sottofondo (tv onnipresente) si intrecciano ai piani criminali discussi fra l'impiegatizio Jenkins e Pitt, killer più freddo di un ghiacciolo. Opera stilosa, interpretata dalle facce giuste.
MEMORABILE: Tutti i colloqui sotto il ponte - l'omicidio in macchina e il conseguente incidente stradale

Cloack 77 19/01/13 16:30 - 547 commenti

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Ormai lo stile di Dominik è riconoscibilissimo, così come è indiscutibile il talento per immagini. Infatti, nonostante la storia sia molto lineare, è proprio la "struttura" di regia a renderlo interessante e personale. Sulla scrittura, invece, sorgono i dubbi maggiori: il continuo parallelo criminalità-governo è asfissiante e inutilmente insistente, il personaggio di Cogan, ha tutto tranne che il fascino necessario e il taglio del criminale spietato, anche a causa di un Brad Pitt svogliato oltre ogni dire. Liotta viene solo pestato.

Paulaster 18/01/13 10:02 - 4391 commenti

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Un thriller che fatica ad essere accattivante, che viene spalmato senza lasciare il segno. Un insieme che difetta nell’amalgama: attori di nome sviliti da doppiaggi incolore, colonna sonora con pezzi "cattivi" ma che danno l’impressione di essere usati solo furbescamente, una regia che sforna qualche ideuzza in mezzo le banalità (la politica in tv e troppi ralenti). Gandolfini il migliore. Nel dialogo tra Pitt e Gandolfini il livello della birra sale e scende coi tempi sbagliati.

Didda23 15/02/13 18:48 - 2426 commenti

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Sorprende la prevalenza del dialogo sull'azione e sotto un certo punta di vista è una scelta oppurtuna. L'ombra di Tarantino aleggia in ogni fotogramma e in ogni frase, ma il bravo Dominik sa dare, comunque, il proprio tocco personale. La sequenza in macchina che vede protagonista quel bravo ragazzo di Liotta è girata magnificamente. I discorsi politici che fanno da contorno alla vicenda hanno un effetto "disturbante" (non in negativo). Pitt ricalca il personaggio di Snatch e Jenkis è sempre un piacere da vedere all'opera. Notevole.

Piero68 25/10/13 09:01 - 2955 commenti

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Che faccia il verso a Tarantino e ai Coen Bros. è innegabile. D'altra parte il pulp lo hanno inventato loro. Il fatto è che anche se a volte Dominik raggiunge buone vette, nel complesso il film finisce con l'annoiare. Discreti i dialoghi anche se non lasciano trasparire nulla sulle caratterizzazioni e storia che viaggia su un binario unico. Sequenze inutilmente allungate senza motivo (la rapina a esempio) per una sceneggiatura che alla fine è citazionista e piena di plot-hole. Pitt bravo a metà mentre il compianto Gandolfini è inguardabile.

Rambo90 29/05/13 23:31 - 7679 commenti

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Un film che si regge soprattutto sulle interpretazioni del cast e sui vari personaggi che affollano la trama, a dir la verità non troppo nuova né velocissima: Brad Pitt e Gandolfini sono i migliori, i loro duetti brillano per intensità e per carisma; Liotta batte il record di pestaggi in un solo film e Jenkins regala una prestazione di routine. Ottima la regia di Dominik, soprattutto quando eccede in stile come nelle scene degli omicidi. Buono.

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Galbo 14/06/13 15:41 - 12380 commenti

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La coppia Dominik (regista) Pitt (interprete) dopo il buon L'assassinio di Jesse James, ritorna con un altro film dall'ambientazione totalmente diversa ma non altrettanto riuscito. Realizzato con perizia tecnica, che tende però a nascondere la mancanza di sostanza, popolato da personaggi inutilmente verbosi. Questi difetti sono parzialmente nascosti dal buon mestiere del regista e dalla bravura degli interpreti (Pitt e Gandolfini su tutti), ma il film è alla lunga uno sterile esercizio di stile abbastanza tedioso.

Saintgifts 10/07/13 18:18 - 4098 commenti

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Due differenti facce dell'America, quella televisiva politica e quella del business malavitoso. Magari è un'unica faccia, un unico business, solo che usa diversi strumenti. All'azione violenta, tra sbruffi di sangue ed esecuzioni professionali, si preferisce quasi il dialogo, l'approfondimento di figure che possono rappresentare una parte del popolo americano, figure non nobili ma concrete. Vista la pochezza e la banalità della storia, è chiaro che il film vuole mettere in discussione il sistema, l'economia e un governo di soli buoni propositi.
MEMORABILE: ...perché deve beccarsi un pestaggio quel povero Cristo, si perde tempo... diamogli subito il colpo di grazia.

Harrys 30/07/13 17:36 - 687 commenti

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Zio Sam alle strette: è Dominik, stavolta, a puntare minaccioso e perentorio l'indice verso di lui, attraverso un personaggio (quello di Brad Pitt) che funge da metafora totalizzante. Lo scenario è volutamente apocalittico e asettico e i frequenti e stridenti interventi in voice-over di un pomposo Obama fungono da satira ai limiti del ridicolizzante. Lo storytelling ricorda in toto lo stile dei fratelli Coen, con personaggi eterei e siparietti ammiccanti; peccato per l'abuso, in taluni frangenti, di tale forma, che porta a una prolissità di fondo. ***!

Nando 25/10/13 15:07 - 3810 commenti

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Thriller verboso e parlato in cui i dialoghi, poco scontati, prevalgono sull'azione. Con il sottofondo di politica e te televisivo si assiste alle performance di un convincente Pitt affiancato dal compianto Gandolfini e dal solito laido Liotta. Nel complesso non male ma probabilmente solo un puro esercizio stiloso con valida rarefazione e colonna sonora apprezzabile.

Viccrowley 25/10/13 16:30 - 814 commenti

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Dominik è regista e scrittore di ottimo talento, specie nella costruzione delle scene e dei dialoghi e nell'eleganza della messa in scena. Qui a corollario abbiamo un ottimo cast che ben si presta a una vicenda drammatica e disperata, sullo sfondo dell'attuale crisi economica Usa. Pitt e Gandolfini eccellono nei rispettivi ruoli, sia che organizzino omicidi o che dissertino di prostitute. L'azione è scarsa, più psicologica che fisica e si respirano a pieni polmoni violenza e amarezza a ogni angolo.
MEMORABILE: "Hai mai ucciso un uomo? Rischia di essere stucchevole..." "In tre giorni, tutto quello che non si è scopato se l'è bevuto".

Pumpkh75 2/12/13 09:50 - 1740 commenti

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Ci si alza da tavola troppo appesantiti (il film si regge quasi esclusivamente sull’ottima regia e sulle interpretazioni, tutte positive, da Brad Pitt fino ai comprimari), ma qualcosa di gustoso c’è: ad esempio lo show iniziale dei due sbandati, molto Lansdale, è di quelli da ricordare. Lo spunto fragile però regge poco, lo sviluppo ne è diretta conseguenza e sprofonda spesso in un potenzialmente soporifero oceano di parole. Nel complesso sufficiente e nulla più.

Mickes2 30/12/13 14:19 - 1670 commenti

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In un'America già precipitata, in crisi, che "appare" ma non riesce a "essere", che predica, una nazione che non esiste più; qua si addensa il gangster-movie di Dominik che asciuga dinamiche e arricchisce personaggi di spessa veridicità per una radiografia, con venature allegoriche, tesa come una spada di un paese plumbeo e decaduto dove lo Zio Sam è prossimo alla fucilata, spodestato da un Dio denaro sempre più imponente e dittatoriale. Un film che molto amaramente, ironizzando, parodizzando, riflette l'impossibilità di un vero cambiamento.

Giùan 2/06/14 14:26 - 4539 commenti

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Di nuovo sotto il sole (e il piombo) roventi del crime movie c'è ben poco: tanto la rilettura "ironica" del genere "iconico" per eccellenza (col western) è ormai un acquisito dato di fatto. Eppure, nonostante gli nuocciano non poco certe sottolineature politiche (i discorsi di Obama, "alternativi" al cinico climax del film; l'apologo finale di Pitt), Dominik mixa con fredda competenza l'empatica distanza capace di donare al racconto un ritmo lieve ma implacabile, regalando a tutti i suoi attori (in cima a Liotta e Jenkins) uno sguardo teneramente impietoso.
MEMORABILE: La sequenza della rapina alla bisca, coi ripetuti "consigli" inascoltati di Liotta.

Schramm 10/06/14 12:16 - 3490 commenti

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Il colore dei soldi è più rosso sangue che mai e l'inganno per espropriarli è un'onta che si lava a polvere d'ossa e da sparo. L'economia del crimine è una forma di politica, come metastoricamente scandito dal discorso di Obama che si rovescia narrativamente in un "No we can't!". Lontano dalle ruffianerie tarantiniane come dall'aplomb snob di certi Coen Bros, Dominik eccede financo l'aristocrazia e immerge il suo cinema nell'ambrosia e nell'oro fuso, tramandando a imperitura memoria scene maestre che fanno rabbrividire ogni organo. Pitt fa il resto irradiando charisma e valentia a ogni frame.

Vitgar 18/07/14 11:11 - 586 commenti

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In un'America periferica e fatiscente, in crisi economica e morale, si svolge questo thriller pulp violento e senza speranza. Una malavita spietata e sempre più regola di vita ci rende l'immagine del degrado totale dei protagonisti, in cui la morte diventa l'inevitabile finale. Azzeccato il costante sottofondo radio-televisivo con incoraggianti messaggi socio-politici, che stride con la realtà dei fatti quotidiani. Bella fotografia, dialoghi talvolta eccessivi, cast più che buono con Brad Pitt in ottima forma.

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Whitesnake 19/09/14 01:22 - 22 commenti

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Su questo film di Dominik nulla si può dire riguardo la regia, il montaggio, la fotografia e la confezione. Quindi tutte le critiche coinvolgono la trama e la funzione narrativa dei personaggi. Il plot, a visione ultimata, risulta in fondo davvero esile quanto stiracchiato: la giornata di lavoro di un killer che a chiusura di epilogo litiga per un aumento di paga. A ciò si aggiungono improvvise frenate che cedono il passo a dialoghi verbosi e mancanza di sviluppo dell'azione.

Chimera70 10/04/15 20:46 - 34 commenti

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C'è un'America che gronda sporcizia morale e non solo (vedi gli scenari di periferia quasi post-apocalittici che fanno da intero sfondo al film), ferita dalla crisi economica ma con una sola parola sempre presente sul vocabolario: business. La storia si sintetizza in due righe seguendo lo schema sgarro/punizione ed è raccontata e dialogata benissimo, con personaggi a fuoco e credibili (spaventoso Gandolfini). Un film che funziona alla grande senza aver bisogno di troppe pallottole, carneficine ecc.

Pinhead80 13/12/17 17:56 - 4719 commenti

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Due rapinatori della domenica che credono di farla franca contro la mafia; un killer tanto loquace quanto spietato e una mole assurda di chiacchiere che distruggono la politica di Obama ogni qualvolta si presenta l'occasione. Tutto questo concentrato in un film dai ritmi lenti che mette in luce Brad Pitt nei panni del cattivone e che conferma Dominik come uno dei registi più interessanti sulla piazza. Poca azione ma tanta sostanza.

Redeyes 2/09/19 14:55 - 2443 commenti

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Dominik fa del suo meglio e il risultato non è affatto male; eppure a fine visione qualcosa non quadra appieno. Interessante il focus su un'America di poveri disgraziati contraltare del sogno di Obama. Altrettanto azzeccati i protagonisti fra i quali il meno convincente è il bel Pitt. La sensazione è di esser di fronte a un mero esercizio di stile, a tratti prolisso (come per strizzare l'occhio ai maestri Tarantino/Coen) che stringendo, però, manca di una sua anima propria.

Capannelle 30/05/21 23:38 - 4399 commenti

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C'è sicuramente l'intenzione di dissacrare e puntare sui dialoghi che però in taluni frangenti annoiano più che coinvolgere. E avere qualche parte action in più avrebbe aiutato un ritmo non proprio eccelso. Brad Pitt porta su di sé una delle interpretazioni migliori del film; non è male neanche il trio di sbandati iniziali, ma l'alchimia dura poco e la sceneggiatura li abbandona nel seguito del film. Jenkins in un ruolo che parrebbe tagliato su misura ma anche lui non sfruttato del tutto.
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