The samaritan - Film (2012)

Samuel Jackson trabocca ormai da tutti gli schermi in una iperattività attoriale che non va di pari passo con la qualità dei soggetti e delle sue stesse interpretazioni. Non sfugge alla critica questo thriller dai passaggi scontati e convenzionali, che da un lato si lascia guardare senza troppi accessi di noia, ma è così labile e inconsistente da non lasciare traccia nello spettatore. Una mediocrità nemmeno tanto aurea, che si respira anche nei maldestri tentativi di stupire con colpi di scena improbabili e/o prevedibili.

Si conta molto sul carisma di Samuel L. Jackson per dare un certo spessore a questo thriller con truffa, dove la truffa non è poi ciò a cui gira attorno il film ma piuttosto un mezzo per far muovere una storia che ha ben altro da raccontare. Anche il titolo, che fa riferimento all'appellativo che viene dato al truffato, può invece calzare bene al protagonista. Se la parte finale risulta poco convincente, discreti sono i diversi intrecci che gli antagonisti escogitano per riuscire a tenere in pugno una situazione piuttosto fluida.

Attore indiscutibilmente bravo, Samuel L. Jackson non ha sempre la mano felice nella scelta dei ruoli da interpretare. Gli capita anche in questo thriller diretto da David Weaver nel quale l'attore afroamericano interpreta un galeotto in cerca di redenzione intrappolato in una macchinazione che lo riporta al passato. Al di là di una trama per nulla originale, il film è girato all'insegna della pura routine di mestiere, senza alcun tocco di personalità e con una regia totalmente piatta. Anche il protagonista non sembra convinto più di tanto.

Scombussolato thriller in cui le carte vengono mescolate continuamente e in modo disordinato tanto da creare una confusione insostenibile. Jackson, stanco e appesantito, si dibatte faticosamente in mezzo al bailamme senza mai riuscire a dare nerbo al film. Ruth Negga ha il suo fascino ed è proprio la sua mutevole interazione col protagonista il contentino della pellicola destinata a precipitare col piano truffaldino finale, raffazzonato e imbevuto di troppa e scontata retorica della redenzione. Non fate i buoni samaritani, guardate qualcos'altro!

Ottimo noir (e non thriller), ben congegnato e ben recitato, che può vantare uno dei colpi di scena più sconvolgenti che ricordi. Weaver, che oltre alla regia co-firma anche la sceneggiatura, è perfetto nel costruire i personaggi e poi dosare le spiazzanti rivelazioni. Sam Jackson oltre a recitare decide anche di produrre il film, evidentemente affascinato (e c'è da capirlo) dalla complessità del ruolo. Ruth Negga, attrice etiope, è perfetta per la parte e Luke Kirby si fa veramente odiare. Davvero sorprendente.

Thriller di modesta fattura, con qualche freccia al suo arco nella sceneggiatura, che ha un paio di colpi di scena niente male ma dall'andamento un po' troppo fiacco e penalizzato da una regia piatta. Jackson è sempre professionale, così come il villain Wilkinson, ma l'attenzione non riesce a mantenersi sempre alta e ci sono vari momenti di pura noia. Mediocre.

Vanta una buona sceneggiatura che si esprime bene, soprattutto nella prima parte in cui sfodera una narrazione lineare che fluisce senza particolari battute d’arresto. Tuttavia i limiti non mancano e si identificano in una regia non sempre esaltante e incapace di compiere i guizzi necessari ad evitare una staticità di fondo nella messa in scena. Si aggiunge un antagonista non proprio credibile a cui difetta la personalità per reggere il confronto con Jackson. Dispone dei mezzi per giustificare un’occasione, a patto che le pretese non siano eccessive.