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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/09/12 DAL BENEMERITO NANCY
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Nancy 7/09/12 14:30 - 774 commenti

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Il film ruota intorno agli ultimi giorni di Eluana Englaro e in particolare intorno al dibattito sulla sua morte e sull'eutanasia: il caso Englaro fa da sfondo a tre vicende indipendenti e mai è protagonista da solo. Bellocchio arricchisce il film con una regia attenta, votata al dramma che è chiamata a rappresentare, coadiuvata peraltro da un'ottima fotografia di Ciprì. Alcuni passaggi sono un po' sconclusionati (i due fratelli nell'episodio con la Rohrwacher), ma rimane pur sempre una lucida e toccante riflessione sulla vita e sulla morte.
MEMORABILE: L'interpretazione di Isabelle Huppert; Alba Rohrwacher che sposta la catenina col crocefisso dietro la schiena.

Deepred89 11/09/12 13:49 - 3706 commenti

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Nonostante il caso Englaro come motivo conduttore delle varie vicende, il tono generale è quello dei drammoni familiari all'italiana del nuovo millenio, stereotipi compresi: battibecchi in famiglia, amorazzi giovanili, televisioni e Berlusconi un po' ovunque, l'immancabile drogata e rispettivo redentore, la puntuale scena di sesso come da contratto. Il buon cast e la buona confezione (la livida fotografia in particolare) tengono a galla il film che però manca di personalità e soprattutto di incisività. Non malvagio, ma nemmeno appagante.

Rebis 15/09/12 12:46 - 2337 commenti

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Bella addormentata è la coscienza nazionale, e i morti viventi sono tra noi. Dubbi, dipendenze, ossessioni e eutanasie esistenziali: il delirio collettivo che costella il caso Englaro, spettro che infesta le vite di un'umanità ormeggiata al proprio ombelico. Summa del cinema bellocchiano, è strutturata su una costruzione a mosaico che disorienta e irretisce progressivamente; incombono magnolie sociali alla Thomas Anderson. Niente di sostanzialmente nuovo per il buon senso, ma vi è una schiettezza politica che colpisce, e la laicità è posta a baluardo di ogni orientamento morale e intellettuale.
MEMORABILE: La sauna. Isabelle Huppert tra schizofrenia e misticismo.

Cotola 17/09/12 22:27 - 9044 commenti

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Tre storie si alternano tra loro in un affascinante, intenso e denso mosaico che Bellocchio costruisce con grande bravura e nel suo stile. Interessante e complicato, merita più di una visione per essere compreso al meglio. A tratti spiazzante, colpisce il bersaglio ma lo fa con grande onestà, senza faziosità. A mio avviso per nulla ideologico ma, per fortuna, puramente, coraggiosamente e fortissimamente laico e liberale. Bella fotografia di Ciprì. La recitazione della Huppert è sempre un bel vedere.

Saintgifts 14/10/12 22:21 - 4098 commenti

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Accetto il titolo solo se è riferito all'Italia; è lei la bella addormentata. La strumentalizzazione fatta da politica e Chiesa del caso Englaro è ciò che più mi è piaciuto nel film. Oltretutto la compressione temporale dei fatti, nel film, evidenzia ancora di più l'assurdo clamore che impietosamente sia gli uni che gli altri fecero a suo tempo, per poi seppellire tutto dopo qualche settimana. Il film è ben strutturato, all'inizio disorientante, ma poi si sviluppa bene. Qualcosa si poteva tagliare.
MEMORABILE: Le espressioni di Isabelle Huppert.

Ford 11/11/12 22:36 - 582 commenti

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Un ottovolante di intelligenza, questo film. Si passa da riflessioni illuminanti (Herlitzka nella sauna) a banalità imbarazzanti (la ragazza cristiana che stranamente si chiama Maria e che conferma certi luoghi comuni da caserma); il tutto orchestrato da una regia troppo convenzionale e da una sceneggiatura che fortunamente decide di zigzagare tra le storie per non risultare troppo didascalica e ideologica, ma che casca più volte nei tranelli di un messaggio che è troppo prepotente nei confronti sia della storia che della materia filmica.

Galbo 2/02/13 09:30 - 12393 commenti

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Il tema importante dell’eutanasia e gli aspetti etici che ne conseguono era sulla carta adattissimo ad un regista “importante” come Bellocchio. Bella addormentata è tuttavia un film deludente nel quale il regista non affronta “di petto” l’argomento ma ci gira intorno perdendosi in aspetti collaterali poco significativi, tipo l’insipida storiellina d’amore che coinvolge una dei protagonisti (la deludente Alba Rohrwacher). Gli attori indiscutibilmente validi scelti da regista appaiono come intimiditi e “ingessati” dal tema. Mediocre.

Cloack 77 9/02/13 10:51 - 547 commenti

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Le storie scelte per il racconto suscitano più di un dubbio. Il film però raggiunge le sue vette con Servillo e la complicità di Bellocchio: la regia sembra risvegliarsi, regalando scene di doveroso impatto, col parlamentare in penombra "abbagliato" dall'entusiasmo del suo partito in uno schermo o gli incontri "nell'inferno" di Herlitzka, o il finale sospeso. La coppia regala grande cinema, anche se irraggiungibili sono le immagini reali delle veglie, il certificato di una Italia che non riesce proprio a toccare il fondo.

Paulaster 21/02/13 11:23 - 4419 commenti

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Già trattare solo il caso Englaro porterebbe a infinite discussioni, invece Bellocchio infarcisce l’argomento con un minestrone di tossica pentita, senatore uxoricida, liason da corteo, fratello salvifico in santa famiglia... Si ragiona più per comportamenti che per introspezione e le contrapposte posizioni sono marcate al punto da smarrire una riflessione. Scelta di coraggio da apprezzare, ma che fatica! Finale insoddisfacente per tutte le situazioni.
MEMORABILE: Il dialogo nella sauna; Gli interventi in Parlamento.

Beffardo57 7/09/13 22:18 - 262 commenti

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Mentre la vicenda di Eluana raggiunge il suo climax nel mezzo di un grottesco e a tratti osceno baraccone mediatico politico, si intrecciano alcune storie tematicamente correlate a quella di cronaca: dalla crisi di coscienza del senatore berlusconiano all'accanimento laico del medico che si ostina a salvare una tossicodipendente autodistruttiva, allo sterile sacrificio dell'attrice che accudendo la figlia in coma immola inutilmente se stessa e il resto della famiglia. Senza sintesi finale, il film esita in una pensosa e dolente perplessità.

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Mutaforme 25/09/13 14:03 - 417 commenti

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Film incentrato sul tema scottante dell'eutanasia e sulla vicenda di Eluana Englaro. Argomenti che hanno fatto molto discutere la Nazione, ma che vengono trattati da Bellocchio in modo poco convincente: non c'è una vera presa di posizione e le domande che restano nella mente dello spettatore sono relative a inutili temi di contorno (tipo la storiella d'amore). Non incide.

Nando 24/09/13 23:15 - 3814 commenti

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Un valido affresco italiano sul tema della vita che ha come linea guida la vicenda Englaro. L'argomento cronachistico conduce a quattro vicende che offrono narrazioni ben realizzate. Servillo e la Huppert emergono con decisione nelle loro intense espressioni miscelate ai loro drammi interiori. Brava anche la Sansa, lievemente poco interessante la storiellina d'amore.

Piero68 11/01/14 11:16 - 2957 commenti

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Un ottimo tema portante accoppiato a un bellissimo inizio! Poi come al solito Bellocchio parte per la tangente, gli manca il coraggio fino in fondo e ci propina il suo solito lavoro a metà. E dire che all'inizio poteva essere anche un ottimo spunto per denunciare alcuna malasanità e le condizioni critiche in cui versano alcuni ospedali, soprattutto i Pronto Soccorsi. Poi però la storia ospedaliera passa in terzo piano, la sceneggiatura finisce col privilegiare personaggi inutili quanto aridi e il tutto finisce col sembrare troppo posticcio.
MEMORABILE: L'unica vera frase forte del film: "Eluana è il vero Gesù Cristo! Sono 17 anni che porta la croce", con l'unica scena forte: l'aggressione ai disabili.

Capannelle 11/03/14 23:27 - 4411 commenti

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Brutto film: se era giusto non drammatizzare o strumentalizzare una vicenda così seria (giusto anche non dare troppo spazio alla cronaca) il racconto risulta piuttosto noioso ed è difficile trovare una sottotrama ben disegnata. Attori sfruttati male (si salva Herlitzka), caratteri scritti in modo abbastanza superficiale e una regia poco ispirata completano il quadro. La mia comprensione a Garrone che secondo alcuni avrebbe dovuto "difendere" il film nella giuria di Venezia.

Giùan 4/04/14 11:54 - 4559 commenti

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Il cinema di Bellocchio da anni beccheggia, con maestria talora stucchevole a cui fa però da pendant una ostinata volontà di comprendere, tra uno stream of counsciousness quasi senza filtri tra Autore/Opera (tale da render lo spettatore cosciente della sua fruizione) e l'esigenza spasmodica di calarsi nella realtà italiana di ieri come dell'oggi. In questa tensione Bella addormentata spesso rischia di perdersi, raffreddandosi giustamente ma fin a rischiare l'impalpabilità. Al suo fondo come nei meandri però si nascondono intuizioni di Cinema e di Vita.
MEMORABILE: La sauna dei Forzisti; Herlitzka che dispensa pillole di filosofia e pillole e basta.

Pinhead80 12/04/14 10:37 - 4760 commenti

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Il cinema di Bellocchio è sicuramente in grado di mostrare argomenti complessi con una semplicità disarmante. In questo caso però le vicende appaiono confuse e poco interessanti, quasi forzate. Questo toglie fascino all'opera e la relega a un cinema che cerca di essere d'autore e che invece, in questo caso, non lo è. Mi aspettavo un gran film e la delusione è stata tanta.

Tersilli 8/09/15 23:28 - 61 commenti

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Grande film di Marco Bellocchio. Sullo sfondo degli ultimi giorni di vita di Eluana Englaro si incrociano diverse ma allo stesso modo interessanti e drammatiche storie. Toni Servillo è ottimo, brava la Rohrwacher (che appare anche in un gratuito nudo) e bravissimo Riondino. Fotografia eccellente di Daniele Ciprì e curatissime le inquadrature. Splendida la sceneggiatura: veramente riuscito l'intreccio eutanasia-politica-religione. Qualche riferimento a Todo modo di Petri.
MEMORABILE: Le inquadrature a camera fissa; L'intreccio eutanasia-politica-religione.

Lou 9/09/15 00:17 - 1121 commenti

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Non era impresa facile realizzare in Italia un film di valore su un tema così delicato, che aveva monopolizzato le cronache politiche per mesi e diviso drammaticamente l'opinione pubblica. La scelta narrativa di Bellocchio si rivela originale e azzeccata, anche se forse troppo abile e di comodo. Le storie raccontate, più o meno direttamente legate al dramma di Eluana, costituiscono interessanti testimonianze di prese di coscienza individuali sul tema della difesa della vita, mentre il becero dibattito politico in aula resta sullo sfondo in tv.

Homesick 13/09/15 16:52 - 5737 commenti

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Sullo sfondo dello scottante caso Englaro, si oppongono il richiamo della coscienza alle discipline di partito, e la pietas laica ai dogmi di un cieco cattolicesimo, ponendo "bellocchianamente" al centro l'uomo in pena e le istituzioni (famiglia, società, chiesa, politica) che lo circondano. Servillo nei suoi tormenti interiori, la Huppert mater dolorosa e la tossica Sansa in preda al suo mal di vivere sono i ritratti più vivi ed umani; assai spenti, invece, quelli della Rohrwacher e di Riondino (stereotipati come la loro love story) e alquanto sopra le righe quello del nevrotico Placido.
MEMORABILE: I medici che scommettono sulla morte della Englaro; il monologo di Servillo; il dialogo tra Servillo e Herlitzka nella sauna.

Xabaras 11/04/17 22:10 - 210 commenti

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Il film, abile nello smascherare piccole grandi ipocrisie del tipico praticante cattolico (eutanasia no, sesso prima del matrimonio sì; mistificazione di frasi evangeliche come "non è morto, sta solo dormendo" per giustificare il prolungamento di una vita spenta attraverso l'abuso di macchine artificiali) zoppica però nella descrizione del nostro mondo politico. Il coacervo di smunte figure sottoposte a rigide cure psicologiche sembra voler 1) ricordare il liberale "Viva tutti!" (o abbasso nessuno) di siloniana memoria 2) ribaltare l'apocalittico Todo modo.

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Bubobubo 3/11/18 20:34 - 1847 commenti

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L'omissione dell'articolo è un dettaglio di spessore tutt'altro che irrilevante: attraverso il distant reading di una tragedia privata singolare si vuole raccontare il letargo innaturale di un intero sistema, condannato a una stasi irreale, a una lotta sfiancante e immorale tra essere e apparire che soffoca ogni scintilla di libero arbitrio. Monopolizzante è la storia che vede al centro Beffardi-Servillo, ma più interessante, nell'economia generale, è il filone parallelo con protagonista la Huppert. Conduzione registica non agilissima.
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  • Homevideo Mco • 13/03/13 23:55
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