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Titolo originale: The Brave
Anno: 2012
Genere: animazione (colore)
Note: E non "La ribelle". Al cinema è preceduto dal corto "La luna" dell'italiano Enrico Casarosa. Oscar 2013 come lungometraggio di animazione.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/09/12 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO
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- Capolavoro assoluto (e ce ne sono pochi!):
Parsifal68 - Un film straordinario, quasi perfetto!:
Darkknight - Grande esempio di cinema:
Furetto60 - Davvero notevole!:
Rullo, Yamagong - Quello che si dice un buon film:
Belfagor, Kint, Nancy, Rebis, Scarlett, Nando, Ryo, Pigro, Daniela - Non male, dopotutto:
Puppigallo, Didda23, 124c, Magnetti, Galbo, Gugly, Mco, Capannelle, Giùan - Mediocre, ma con un suo perché:
Il Gobbo, Viccrowley, Stelio
Non male, soprattutto dal punto di vista dell'animazione, che risulta piacevole e ben realizzata, pur non raggiungendo particolari vette. La storia è quel che è, con la principessa ribelle che si scontra con la madre che la vorrebbe passiva e educata consorte. La morale è dietro l'angolo, come ovviamente il finale Disneyano. Nota di merito per l'anziano padre del principe smidollato, che mostra il sedere ai rivali facendoli inorridire e vomitare. I momenti simpatici non mancano, grazie al Re complice e alla Regina nella nuova "veste". Un'occhiata la merita, ma dalla Pixar voglio molto di più.
MEMORABILE: La strega intagliatrice (il personaggio più riuscito); La colazione procurata da "mamma orsa" (bacche velenose e acqua coi vermi).
Questo divertente cartone animato firmato Disney/Pixar poggia su una storia che, per quanto semplice, riesce a coinvolgere. Il merito è dell'interessante protagonista (una principessa ribelle che preferisce arco e frecce al matrimonio) dei suggestivi scenari di una Scozia vista con gli occhi del folklore e della combinazione riuscita fra avventura, comicità e buoni sentimenti. Per fortuna, la morale imperniata sul conflitto generazionale è meno disneyana del solito e s'inserisce bene nel contesto della trama. E non dura più del necessario.
MEMORABILE: La strega appassionata di intaglio del legno.
Rinnovato appuntamento, ormai con cadenza annuale, con la Pixar. La qualità delle animazioni è, oserei dire, senza precedenti. Le immagini scorrono che è una bellezza e la trama, forse più leggera e superficiale del solito (pur avendo comunque venature profonde e di riflessione), è ben strutturata, rafforzata da una sceneggiatura degna del nome Pixar. Certo, forse un pelo inferiore agli altri lavori della casa californiana, ma comunque una gustosa visione.
Gradevole film d'animazione più Disney che Pixar riguardo ai temi, la trama e i personaggi, vanta anche alcune parti cantate in pieno vecchio stile Disney. Nel complesso non delude e intrattiene egregiamente, nonostante una trama ultra-semplice e davvero poco originale per un film Pixar (ma che non eccede più di tanto in moralismi). Maestosi e spettacolari gli scenari, spassose alcune scene, buoni i personaggi. Come al solito delizioso il cortometraggio d'apertura intitolato "La Luna".
MEMORABILE: La caccia all'orso.
Il film è piacevole, anche se ha tutti i limiti dell'animazione Disney: trama estremamente lineare, poca introspezione dei personaggi, moralismi e happy ending. Però c'è da dire che la Pixar mantiene alto il suo livello: l'animazione è veramente curata in ogni minimo dettaglio (i bellissimi capelli di Merida, il pelo dell'orso bruno) e l'ambientazione è veramente azzeccata, in un Medioevo ideale tra fiaba e leggenda nordica. Piacevole la colonna sonora, che si ispira alle melodie celtiche.
MEMORABILE: I tre gemellini Harris, Hamish e Hubert.
La bellezza della natura è resa particolarmente bene da un impianto visivo spettacolare e particolarmente attento al dettaglio. Purtroppo la sceneggiatura ripercorre i classici topoi del medioevo, con streghe ed incantesimi annessi, senza avere il coraggio di innovare e sperimentare. Non all'altezza di Up o Toy Story 3. Un filino di delusione la si avverte. La cantante Noemi interpreta due canzoni della colonna sonora.
Dopo teaser, trailer, special tv sulla realizzazione del film e dagli album di figurine, che si vendono nelle edicole, ecco il film. Il risultato, dal punto di vista dell'animazione, è ottimo, anche se la storia soffre di mancanza di vero coraggio, specie nella seconda parte, che dovrebbe essere il clou della storia, ma che è scontata. Simpatici certi personaggi, specie i tre gemellini, ma la madre sembra un po' troppo la governate tedesca di Heidi. La protagonista fa un po' troppo la Robin Hood.
La prima eroina dell'universo Pixar è - coerentemente - un fulvo concentrato di anticonformismo ed emancipazione femminile, che furoreggia in un'opera dall'impianto classico, fiabesco, persino disneyano, ma vivificato dall'inedita restituzione di un conflittuale rapporto madre-figlia. Manca, è vero, "il colpo di genio Pixar" e la scrittura ha qualche incertezza: ma al netto delle aspettative rimane un fantasy emozionante, arcano e stupefacente, ricco nell'animazione e ottimizzato da un 3D esplorativo che stratifica il rigoglio della foresta in un'avvolgente profondità di capo.
MEMORABILE: I fuochi fatui.
Pur visto in 2D si apprezza l'incredibile grado di dettaglio dell'animazione: i personaggi e i paesaggi sono perfetti. Manca un po' di anima, intesa come capacità di suggestionare, lasciando il tutto nella media degli ultimi prodotti per bambini a largo consumo. Sembra quasi che i produttori concentrino la creatività sulle figure di contorno e sugli episodi a margine più che sulla trama e i personaggi principali. Nota di merito per i due fratellini e per l'orso "cattivo": quest'ultimo è un vero villain che regala momenti horror.
In un contesto medievale dall'aria Scozzese ritroviamo uno dei classici topos delle pellicole che si avvicinano ai più giovani, nel conflitto madre-figlia, sul dovere di reincarnare un concetto superato di ruoli specifici e tradizioni. Animazione ad alti livelli ormai, anche se la storia, come sopra, risente di questi cliché senza regalare momenti di pura genialità e innovazione come per Toy Story o Up. Nel complesso comunque assolutamente godibile. Un buon lavoro.
MEMORABILE: La zuffa tra maschi e clan e la Regina che li mette in riga.
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Dopo alcuni capolavori, Pixar sforna un film "godibile", che non raggiunge però i vertici creativi dei suddetti. Ribelle è un bel ritratto di un personaggio femminile, sul quale la storia fa leva; buona la caratterizzazione dei personaggi, sopraffina la tecnica di animazione, suggestiva l'ambientazione. Il film mostra il suo limite principale in una storia che non è esattamente irresistibile e senza un "cattivo" di spessore. Un classico non particolarmente innovativo.
Ultimo struggente canto del cigno della Pixar stile Lasseter prima che questi passasse alla Disney. Non si tratta di certo un capolavoro a-la Up, ma è sicuramente un film che si gioca alla grande le carte a sua disposizione: una trama ricalcata su ritmi e tempi quasi teatrali (24 ore, spazio ristretto...), personaggi ottimamente delineati (favolosi i tre fratellini!) e un umorismo caciarone ma tutt'altro che imbarazzante. Forse merito anche della co-direzione di Purcell, in prestito dalla Lucasarts. Intrattenimento d'alta scuola, insomma!
MEMORABILE: Le birichinate dei fratellini di Merida; La cerimonia di presentazione dei pretendenti; La gara di tiro con l'arco.
Sarà che siamo nostalgici dell'animazione tradizionale - pur riconoscendo, e non potrebbe essere altrimenti, l'eccellente qualità tecnica - e freddini davanti a questi prodotti ultra perfezionati; sarà che quasi tutto ciò che sa di celtico e di Irlanda ci sta antipatico. Ma insomma l'abbiamo trovato proprio un filmetto. Rosso stinto.
Filmetto godibile che ambienta un conflitto madre- figlia (invero risibile per l'epoca) in un medioevo di castelli, verdi boschi, situazioni e personaggi di contorno delineati con simpatia; poichè siamo dalle parti Disney, la moralina non può mancare ma, per fortuna, a salvarci dalla melassa arrivano i tre pestiferi fratellini della nostra eroina: davvero simpatici, li avrei voluti ancora di più in scena. I "doppiatori celebri" italiani non li ho riconosciuti sino alla lettura dei titoli di coda.
MEMORABILE: I meravigliosi capelli della protagonista.
La Pixar non sbaglia un colpo e presenta un altro protagonista di fresca simpatia: è Merida, scozzese rossa di capelli (a indicarne il carattere focoso), contornata da una serie di figure riuscitissime, dai tre fratellini alla strega che si finge intagliatrice (ricorda un po’ il disneyano Merlino). Certo, alcune parti ricordano altre già viste o soluzioni già sfruttate, ma nel complesso il risultato è eccellente.
MEMORABILE: La segreteria telefonica della strega.
Storia dai buoni sentimenti che racconta l'amore materno. Ottima la grafica con le leggende celtiche in evidenza e dignitoso lo sviluppo narrativo nonostante la mancanza di un vero antagonista cattivo. Simpatiche le espressioni di mamma orsa e la furbizia dei tre fratellini.
Ennesimo lungometraggio per la prolifica Pixar che ha ormai perso, Toy Story 3 escluso, la capacità di stupire e incantare. The Brave, titolo più azzeccato della solita traduzione italiana ridicola, è tecnicamente eccezionale: la tecnica usata per animare capelli e pellicce lascia senza fiato, così come l'accuratezza scenografica e cromatica dei paesaggi. Dove il film mostra la corda è però nella storia, ormai inflazionata, di emanciapazione e riscatto e nella protagonista, di rara antipatia. Due pallini, ma solo grazie alla superba realizzazione.
MEMORABILE: I tre pestiferi fratellini di Merida.
Prevedibile crollo di una Pixar in forma smagliante da troppi anni per poter continuare all'infinito. "Ribelle" è un discreto lavoro, la prima parte risulta abbastanza godibile, ma il crollo della storia nella seconda fase e nel pessimo finale sviliscono di parecchio un'idea interessante che ancora una volta gli studi americani erano riusciti a partorire.
L'ambientazione (la Scozia di Highlander e Braveheart) è più curata del look dei personaggi (manca il chara di un Glen Keane), ma l'effetto grottesco è funzionale alla comicità. La trama, fino alla gara con l'arco, sembra scritta col pilota automatico; fortunatamente ci pensa la strega a portare un po' di freschezza. Coraggioso (dato il target di pubblico) il messaggio per cui pure i grandi non hanno tutti i torti. Considerato un Pixar minore, ma a me che preferisco la vecchia Disney con le sue principesse è piaciuto assai. Belle le musiche.
MEMORABILE: La strega intaglaitrice: "Non faccio più la strega: troppi clienti insoddisfatti..."
La Walt Disney distribuisce un prodotto che si rivolge tanto ai più piccini, che rimarranno entusiasti della bellezza dell'animazione ipercolorata, quanto ai più maturi, che coglieranno il messaggio di fondo scolpito nell'amore. La cocciutaggine della protagonista e il suo destino che da segnato si trasforma in qualcosa di ancor peggio mantengon desta l'attenzione, soprattutto nella bella seconda parte, avvincente e ben ritmata. Fiaba moderna dal sapore antico, è perfetta per una serata dedicata al sentimento.
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Prodotto abbastanza ben curato, incentrato sul rapporto madre/figlia e ambientato tra panorami e sonorità che si ispirano al Signore degli anelli. Vivace la prima parte: nessuno dei personaggi ti conquista il cuore ma alcune trovate funzionano (il negozio della strega, i tre gemellini e qualcosa della disfida per la principessa). Anche il disegno della mamma-orso non è male, ma da un certo punto in poi la storia segue binari prevedibili e anche le musiche non impressionano.
Rispetto ai precedenti film Pixar l'ho trovato piuttosto "disneyano" e quindi privo di un qualsivoglia elemento che regali un qualcosa di inaspettato. Resta da dire che la grafica degli ambienti è realistica e favolosa, cosi come gli effetti di luce/buio e la cura della dinamicità. I personaggi sono divertenti e carismatici: difficile esprimere una preferenza, poiché tutti giocano un ruolo importante, dallo spessore ben gestito. Belle le musiche, con le immancabili sonorità delle cornamuse.
MEMORABILE: I tre fratellini che aiutano Mamma Orsa a fuggire; Il pretendente che parla farfugliando cose incomprensibili; La strega.
Difficilmente la Pixar sbaglia un colpo. Non fa eccezione questo splendido film, che raggiunge livelli elevati per qualità di immagini animate, di caratterizzazione dei personaggi ed epicità della storia. Certo, c'è anche la fiaba, la madre tramutata per magia in orsa, per esempio, ma la principessa Merida (doppiata magistralmente da Rossa Caputo) è straordinaria e avvince a ogni scena. Imperdibile.
MEMORABILE: Il torneo di tiro con la freccia che Merida stravince.
Favola dal sapore antico ma dal contenuto modernissimo: quello della voglia di indipendenza della ragazzina rispetto ai voleri della famiglia, con un affondo importantissimo sullo scontro madre-figlia dai contorni (anche simbolici e psicanalitici) piuttosto inediti. La storia della ‘ribelle’ che non vuole sposarsi e fa trasformare la mamma in un orso ha tutte le caratteristiche del bel filmone d’animazione, ben narrato e diretto, con spunti deliziosi (come la strega, che meriterebbe uno spin-off). Piacevole pur senza eccellenza.
Per sfuggire a un matrimonio combinato, una principessa scozzese chiede a una strega di far cambiare idea alla madre che vuole imporle il rispetto della tradizione, ma l'incantesimo ha un effetto collaterale che va ben oltre le intenzioni... Il tema del contrasto madre/figlia sarebbe anche interessante, invece è proprio la trama la parte più debole di questo lungometraggio eccellente dal punto di vista dell'animazione ma "solo" gradevole e quindi inferiore alle attese considerati i tanti capolavori Pixar in cui tecnica e fantasia si sono unite per regalare emozioni.
MEMORABILE: I tre fratelli orsetti.
Merida non è la più esaltante delle Disney princess, né particolarmente empatica, ma la sua mancata (piena) riuscita è forse da far risalire proprio alla pretesa, alfine mal "sceneggiata", di voler fare del suo senso di ribellione il centro della storia, invece che alludervi per più potenti vie laterali come già più volte Disney e Pixar avevano fatto. Non ben mixati poi la cupa ambientazione nordica alto medievale e la trasmutazione "scioccante" della mamma in orso (memore peraltro di Koda) con i necessari aggiustamenti comici per render più fruibile la vicenda. Interessante ma àgèe.
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- Il corto che precede il film, come da nota, "La Luna" è da recensire a parte in una scheda sua?
- Certo, l'ha già recensito Didda :)
- Uhm, avevo lanciato una ricerca e non l'avevo trovato...forse anche a causa del titolo che ricorre molto spesso in molti film. Riprovo con più attenzione.
- metterei nelle note che è il vincitore dell'Oscar 2013 come lungometraggio di animazione
- Sì, non so mai bene se son cose che vanno nelle note o nelle curiosità. Questo mettiamolo nelle note, vista la singolarità del premio.
