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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/09/12 DAL BENEMERITO GIùAN
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Giùan 3/09/12 23:45 - 4540 commenti

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In Armenia, periferica provincia dell'impero romano, si consumano congiure interne e tentativi di defenestrare il legittimo Re (il piccolo Osroe). Il "ribelle" Asclepio troverà l'aiuto del console Marco Numidio. Primo peplum di Cottafavi, concilia un discreto senso dello spettacolo ad uno script capace di alludere alla Resistenza, tingendosi però anche di fiaba nera, con la Canale statuaria, crudele, strega avvelenatrice ed un tisico Re bambino. Manni e Marchal infondon credibilità ai loro ruoli. Avventuroso la cui genuinità va oltre le ingenuità storiche.
MEMORABILE: La morte di Lucano/Calvo, personaggio che riecheggia il Mercuzio shakeaspeariano; La bellezza di Gianna Maria Canale.

Homesick 26/07/17 18:33 - 5737 commenti

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Tra i primi esempi della grande stagione del peplum. Lo specialista Cottafavi conduce in modo fluido un canovaccio tipico del genere, tentando altresì un discorso di critica storica sull'Impero romano nella distanza sociale, economica e politica tra l'Urbe e le sue lontane province e nella funzione prettamente governativa degli spettacoli gladiatòri. Se la Canale interpreta un classico personaggio venefico e bramoso di potere, più umanamente sfaccettati e interessanti sono i due eroi maschili (Manni e Marchal) e l'esperta in medicamenti Cruz.
MEMORABILE: L'eroica morte di Lucilio (Calvo); L'agonia del bambino avvelenato; La vecchia madre che, disperata, chiede notizie sul figlio lontano.

Reeves 5/01/24 08:31 - 2174 commenti

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Vittorio Cottafavi si dedica al cinema peplum proponendo un film sorprendente, nel quale sono chiari i riferimenti alla lotta partigiana ("Andiamo in montagna", grida George Marchal ai suoi uomini quando deve organizzare la resistenza contro la tiranna Gianna Maria Canale). Storia complessa, con i romani che devono conquistare l'Armenia lontana e districarsi negli odi locali. Belle le scene di battaglia, simpatico Salvatore Furnari, uno dei nani della Cinecittà dell'epoca.

Nicola81 22/01/24 22:52 - 2840 commenti

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Alla sua prima incursione nel peplum, Cottafavi supera bene la prova: dirige con buona presa spettacolare, limita il sentimentalismo, evita le spiritosaggini e anche le soluzioni narrative più scontate (infatti la vittoria dei buoni giungerà a un prezzo piuttosto alto), offre persino qualche spunto di riflessione sociopolitico (la ribellione degli armeni ai romani metafora della resistenza nei confronti del nazifascismo? Può darsi…). Nel discreto cast emerge soprattutto la statuaria Canale, che trama diabolicamente dietro le quinte prima di fare la fine che merita.

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