La settimana della sfinge - Film (1990)

La settimana della sfinge

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Reduce dal successo del PORTABORSE, Daniele Luchetti co-sceneggia e dirige una commedia lunatica come la sua protagonista. Margherita Buy, al suo primo ruolo da protagonista, ripropone il personaggio che le riesce meglio, quello della ragazza acqua e sapone bizzarra, istintiva e un po' matta, pronta a tutto per inseguire l'uomo che ingenuamente credeva di aver conquistato troppo presto. Lui, a sorpresa, è Paolo Hendel, cabarettista toscano dalla simpatia innata: estroverso, divertente e per una volta contenuto (per nulla volgare come ci si aspetterebbe, oltretutto). Nella parte del dongiovanni sui generis (bello non è) azzecca bene la caratterizzazione....Leggi tutto A giudicare da alcuni dialoghi il film si direbbe riuscito, mantenendosi sul piano di una soave leggerezza sicuramente apprezzabile. Purtroppo Luchetti tende però all’autocompiacimento e perde di vista la regia, per troppe volte schiava degli sfoghi estemporanei della Buy. Detto che la passione di lei per i giochi della “Settimana enigmistica” (da cui il titolo) appare come una forzatura che non si sposa molto con altre caratteristiche del personaggio, Luchetti non convince soprattutto nei siparietti di contorno con l’attempata signora (Delia Boccardo) che pedina preoccupata il figlio adolescente, con l'amico rapinatore da mezzo attacca (Silvio Orlando) o col socio di Eolo/Hendel (Isaac George, comunque almeno simpatico). Quando insomma Hendel scompare dalla scena l’interesse cala vistosamente e, visto che accade spesso, il film resta per certi versi incompiuto (l'insulso finale è in questo senso sintomatico). Artificioso l’insistito inserimento di “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia.

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Kanon 22/12/11 01:08 - 604 commenti

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E ce vò davvero tutta a far passare il pur simpatico Hendel per un incallito donnaiolo; così come riuscire a si(e)mpatizzare con la svampita ed irritante Buy. Premesse tanto accattivanti non possono che garantire ben peggio: difatti è così. Imbarazzanti da diventare piccini picciò dalla vergogna i teatrini di contorno; roba da bruxismo acuto causa tedio reiterato. Luchetti è sfingeo: non si sa (e non sa) dove voglia andare a parare con questa scialba favoletta sull'effimero appagamento. Quesito difficile che manco la Susi avrebbe risolto.

Roger 22/04/14 06:17 - 143 commenti

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Ragazza affascinata dal mistero e dall'avventura fugge non appena raggiunge l'agognata tranquillità e sicurezza affettiva. Questa la morale di un film della categoria "carino": trovate narrative a volte divertenti, a volte solo bizzarre ma alla fine non rimane granchè. Quasi solo un esercizio di stile, senza molta sostanza.

Saintgifts 28/11/14 21:26 - 4098 commenti

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Vagamente avatiano, anche perché girato in Emilia Romagna, senza però il "come eravamo" di tanti lavori del regista bolognese. Lei e lui assomigliano ai fidanzatini di Chagall, se non fosse che lui (un Hendel in parte) è un impenitente donnaiolo. Surreale quindi, ma con i piedi piantati per terra, anzi sui tetti dove ci sono le antenne tv che devono funzionare, sia nei ristoranti che nei conventi. Film indovinello, come l'irrisolto: "perché si danza quando si ha voglia di baci?", che è diventato anche il titolo di un libro sulle frasi dei film.

Herrkinski 11/10/16 16:12 - 8109 commenti

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Commedia sentimentale non priva di qualche spunto riuscito, più che altro nella prima parte; Hendel ha un umorismo misurato che convince, la Buy sgrana gli occhioni e si rende tenera, i comprimari fanno un buon lavoro e i frequenti cambi di scena e situazioni mantengono l'interesse. La storia tende però a sfilacciarsi nell'ultima mezz'ora, portando a un finale che non convince appieno. Resta un lavoro comunque curioso e meritevole di una visione, nonostante alcuni evidenti difetti che l'hanno confinato a film minore. Belle location romagnole.
MEMORABILE: La Buy al lavoro alla festa "comunista".

Manfrin 8/06/20 16:39 - 392 commenti

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La freschezza e il brio della Buy, pur alle prime apparizioni, fanno da motore trainante a questa discreta commedia di Luchetti ambientata sulla riviera romagnola. Un ruolo abbastanza azzeccato, quello della ragazza sognante, sempliciotta e ingenua che sostiene l'interesse per un prodotto forse un po' noiosetto e senza grossi slanci. Di contorno un buon cameo di Orlando, mentre Hendel sembra svagato di suo, non solo per il personaggio che interpreta. 

Alex1988 1/10/20 17:54 - 728 commenti

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L'inedita coppia Margherita Buy-Paolo Hendel, per quanto potesse essere, almeno sulla carta, interessante, non riesce a reggere a lungo. Così come la storia che vede coinvolti i due protagonisti; lei, ragazza svampita appassionata di parole crociate che si innamora di Eolo, elettricista donnaiolo. E nonostante Luchetti cerchi di non realizzare una commedia "mordi e fuggi", inserendo qua e là degli echi felliniani, il film non decolla. E neanche la conclusione riesce a risollevare le sorti. Peccato.

Reeves 29/11/22 07:57 - 2214 commenti

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Divertente commedia tutta incentrata su Margherita Buy (che disegna un personaggio che riprenderà più volte in carriera) e sugli enigmi, che tanto appassionano fino a prevedere un ristorante che si chiama "Il tenero Giacomo". Assieme a lei Paolo Hendel in uno dei suoi pochi ruoli da protagonista. Film spassoso, raffinato, con molti spunti che lasciano un segno e un uso davvero divertente della musica e delle canzoni.
MEMORABILE: Il paradosso del furfante; L'innamoramento che fa cadere dagli alberi.

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  • Curiosità Kanon • 8/12/11 19:57
    Fotocopista - 835 interventi
    Il regista Carlo Mazzacurati compare nei minuti finali del film (la sua presenza è segnalata anche alla fine dei titoli di coda).

  • Discussione Ruber • 4/10/16 14:33
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    Una delle più brutte commedie che abbia mai visto, non ce l'ho fatta a vederlo tutto, dopo mezz'ora sono uscito sconfitto dalla noia e dal torpore. Brutto brutto.
  • Discussione Markus • 5/10/16 11:43
    Scrivano - 4775 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Una delle più brutte commedie che abbia mai visto, non ce l'ho fatta a vederlo tutto, dopo mezz'ora sono uscito sconfitto dalla noia e dal torpore. Brutto brutto.

    Lo vidi in cassetta più di vent'anni fa e ne ho un vaghissimo ricordo (se lo trovo cercherò di rivederlo). Fu se non erro rampa di lancio per la Buy che, in effetti, da lì in poi spiccò decisamente il volo.
  • Discussione Ruber • 5/10/16 14:25
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    Markus ebbe a dire:
    Ruber ebbe a dire:
    Una delle più brutte commedie che abbia mai visto, non ce l'ho fatta a vederlo tutto, dopo mezz'ora sono uscito sconfitto dalla noia e dal torpore. Brutto brutto.

    Lo vidi in cassetta più di vent'anni fa e ne ho un vaghissimo ricordo (se lo trovo cercherò di rivederlo). Fu se non erro rampa di lancio per la Buy che, in effetti, da lì in poi spiccò decisamente il volo.


    Si veniva dall'ottima interpretazione con l'allora compagno Rubini, nella bella commedia "La stazione".
  • Curiosità Zender • 9/07/22 17:23
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images61/lasettimana300.jpg[/img]