Freerunner - Corri o muori - Film (2011)

Dopo i primi dieci minuti mi stavo divertendo. Beh, gli attori non parlavano e tantomeno recitavano... correvano, ed era un bel correre. Purtroppo, quando comincia, il "film" non guarda in faccia a nessuno. I protagonisti si infilano dei collari e uno ad uno muoiono in un tripudio di teste scoppiettanti. Ad assistere al massacro i soliti miliardari da barzelletta, col vizio della scommessa sul vincitore. Effetti speciali da prima serata di Italia 1 e finale certamente pensato dopo notti e notti insonni...

Inizia benino e qua e là piazza qualche buona sequenza d'azione, ma è sostanzialmente una trashata imbarazzante, che sciorina un luogo comune dietro l'altro senza il minimo ritegno (specie nel disegno dei personaggi), finendo per essere alla lunga piuttosto divertente. Comicità involontaria a parte, uno Z-movie come non se ne vedevano da tempo.

Baracconata pseudo adrenalinica incentrata tra salti, corse e collari. Niente di nuovo sullo schermo se non l'annosa lotta tra buoni e cattivi, con esiti scontatissimi. Dialoghi risibili con crani che esplodono e scene d'azione da telefilm adolescenziale. Cast non pervenuto.

E così si chiuse la carriera di Sean Faris, giudicato talentuoso e promettente appena un film prima (Never back down). Infantile oltremodo con personaggi che sembrano spuntare dai peggiori b-movie di genere. Cattivi da barzelletta e (finti) atleti che si rincorrono per le strade di una città tutto sommato anonima. Cosa dire... il film era già finito dopo appena una ventina di minuti!

Tremenda, vuota, inutile pellicola con ragazzi che tra una piroetta, una corsetta e qualche mazzata (sempre piroettante) qua e là perdono la testa, nel vero senso della parola, seppur vuota. Se il protagonista e la sua ragazza sono già difficilmente sopportabili, il resto del parco attorico non è da meno, anzi; a partire dal cattivo di turno, di una stupidità e insulsaggine fuori dal comune. Ma anche i ricchi scommettitori danno il loro pietoso contributo, aprendo purtroppo bocca e dando fiato alle sciocchezze. L'ironia da latte alle ginocchia.