Panic button - Film (2011)

Si, vabbè, il biasimo all'utilizzo scervellato dell'internet è attualissimo, ma miseriaccia, Panic button è più noioso del tiqui-taca. Ok, il villain che immobilizza i social-addicted vincitori d'un falso-contest alle proprie beghe (disseppellendone gli scheletri nell'armadio-cronologico) è angosciantello, ma il sermone-eticheggiante sul jet-prive è più sterile d'una garza in sala-operatoria. Lo so che tu lo Saw, caro Crow, ma alla fine della trasvolata l'unico Panic button che volevo ammaccare era quello con su impresso: Stop.

In tempi non sospetti, si traevano le sawmme del web, teorizzato come spietato master, dungeon planetario e panopticon risaltante l'umana miseria. Piano col wow: rendere subito detestabili i concorrenti di un gioco a esclusione a somma zero non è la più furba delle mosse narrative (di molto peggiorata da un cast di rara inefficacia performativa), a meno che il proposito a monte non fosse proprio renderci partigiani di chi detta legge calando il taglione. Idea più che buona (***), sua resa mediocre assai (**), media che va da sé. Meriterebbe il riscatto di un reboot a firma Babluani.