Il bruto - Film (1953)

Assoldato da ricco proprietario per sfrattar con la forza i poveri inquilini di un suo stabile, El Bruto pagherà sulla sua pelle il prezzo della redenzione. Facendo di necessità alimentare virtù cinematografica, Don Luis filma uno dei gioiellini del periodo mexicano, minando il territorio del melò con la messe di segni della sua autorialità. Al di là della censurata presa di coscienza "proletaria", il film spicca per la sfacciata intensità dell'elemento erotico scisso, come solito in Bunuel, tra spinta sessualità (la bruciante Jurado) e casta virtà (Arenas).

Melodramma a tinte infuocate e commedia leggera si uniscono per un Bunuel che, nello stesso anno del capolavoro Lui, qui abbassa gli obiettivi e i contenuti ma non la forza autoriale, simbolica e viscerale del suo cinema. Storia di miserie e soprusi, prepotenze e cinismo, con El bruto anima grezza ma in fondo buona, mosso dall’odio (indotto) e placato dall’amore (spontaneo) in cui la lotta per il diritto umano è negoziabile solo attraverso la tragedia, con Jurado e Arenas due facce differenti della tentazione (sensualità). Intenso.

Opera minore di Buñuel, segue la scia narrativa classica affidando al personaggio di un forzuto e sempliciotto uomo tutto il peso di una storia di soprusi verso la povera gente che miserabilmente vive in una baraccopoli destinata oramai a cedere il passo al nuovo. Incapace di scegliere il bene, perché dotato solo di forza fisica, il Bruto è la parabola della natura più selvaggia che non può che sottostare alle regole scritte della società cosiddetta "civile".