The krays - I corvi - Film (1990)

The krays - I corvi
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The krays
Anno: 1990
Genere: gangster/noir (colore)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Raro esempio di noir inglese moderno, modellato sullo stile dei grandi affreschi hollywoodiani senza poterne condividere i favolosi budget. Dovendo quindi rinunciare alle sfavillanti scenografie, ai colori e alla maestosità delle grandi produzioni, Peter Medak si concentra sul carisma dei due raffinati protagonisti, nientemeno che i fratelli Kemp (Gary e Martin) e cioè i leader del celebre gruppo pop Spandau Ballet. Andando a scegliere due autentiche icone giovanili degli Anni Ottanta la produzione ha puntato sul fascino naturale soprassedendo sulle non eccelse qualità recitative dei due, che comunque dimostrano di cavarsela abbastanza bene in ruoli a loro evidentemente (e sorprendentemente) congeniali....Leggi tutto I fratelli Krays del titolo sono loro: nati all'ombra di una madre dal carattere deciso (Billie Whitelaw, non un personaggio memorabile), ci vengono mostrati negli immancabili flash di gioventù (piuttosto raffazzonati e superflui, a dire il vero) per giungere infine agli Anni Sessanta, in cui partendo dall'acquisto di una sala biliardi si costruiranno un piccolo impero e una discreta fortuna. È qui che entrano in scena i Kemp e che il film finalmente decolla. Non per raggiungere chissà quali vette, in verità, ma per riuscire ad approcciare il genere in modo “diverso”, con i volti straniti dei due fratelli e una sceneggiatura sufficientemente elaborata. Ci sono ovviamente una buona dose di violenza (ma anche qui ci si discosta dal banale utilizzando vere e proprie spade), amici che non si rivelano tali e il ricorso a luoghi comuni abusati; il tutto però riletto in un'ottica minimalista che incuriosisce. Un noir classico e allo stesso tempo insolito.

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Buiomega71 31/12/10 10:57 - 2910 commenti

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Uno dei "gangster movie" più sottovalutati in assoluto: avercene di film così. Ennesima riconferma del talento visionario e feroce del sommo Peter Medak, che qui si scatena in cinismo raccontando l'ascesa nel crimine di due spietati gemelli. Medak ci va giù tosto: una donna scaraventata da un auto in corsa, la scena sanguinosa del biliardo con tanto di spada "giustiziera", suicidi, esecuzioni e momenti che sfiorano l'horror (la visita al tendone con feti sotto vetro). Vivamente consigliato, il miglior "noir" inglese dai tempi di Carter.
MEMORABILE: Il finale al cimitero; la scena del biliardo.

Werebadger 24/07/12 16:09 - 270 commenti

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Bel noir biografico che racconta l'ascesa al potere dei temuti fratelli Kray, che possiamo vedere alle prese con l'amata e premurosissima madre (l'ex diabolica balia di Damian Thorne): lotte feroci con gangster rivali e accumulo di fortune, fino all'affermazione definitiva sulla scena del crimine urbano. Film crudo, visionario, sanguinoso fino a essere malsano e a tratti orrorifico (complici anche le lugubri musiche). Purtroppo poco conosciuto, ma notevole. Da recuperare assolutamente.
MEMORABILE: La nascita dei fratelli Kray (scena dal sapore assai horror); Il maestro di scuola dei due gemelli; L'incontro di boxe; La scena al biliardo.

Rebis 17/12/12 20:33 - 2337 commenti

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Dietro un grande gangster c'è sempre una grande madre. Dietro i gemelli Krays c'è un intero matriarcato: le donne che hanno fatto la guerra in casa mentre gli uomini erano al fronte. È la scrittura di Philip Ridley (promessa mancata) a rendere il film di Medak così femmineo, malato, genuinamente disturbante; a tradurre il noir in radiografia sociale, nello spaccato di un'umanità sopravvissuta al Secondo conflitto mondiale per vie atroci e aberranti. È anche un inquadramento inedito della malavita inglese, un corpo difforme e raggelante raramente corteggiato al cinema. Mortuario.

Pigro 29/10/13 08:32 - 9666 commenti

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Sono proprio spietati i due gemelli gangster, la cui vera storia è raccontata in questo film, emergono dalla narrazione a tutto tondo, nella stupefacente miscela di violenza e psicopatologia. Una calata nelle menti criminali (e nei loro intrecci con le pulsioni materne), più che nel contesto sociale, che tuttavia apre uno spiraglio anche nella realtà storica dell’Inghilterra postbellica. Un’opera che sembra voler recuperare, con piglio moderno e nuova sensibilità, i grandi fasti del gangster-movie americano anni 30/40.

Galbo 2/12/13 16:37 - 12393 commenti

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Prestati dal mondo della musica, i due fratelli Kemp se la cavano molto bene nei panni di due criminali (gemelli) che operano nella Londra degli anni '60. Nel complesso si tratta di un film gradevole, la cui sceneggiatura è ben scritta e si segnala per un'approfondita caratterizzazione dei personaggi. Molto efficace l'ambientazione. Buono il doppiaggio. Da recuperare.

Nicola81 7/04/19 22:31 - 2857 commenti

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Nel ripercorrere la storia dei Kray, gemelli criminali nella Londra degli anni ’60, Medak la prende fin troppo alla larga, riservando uno spazio eccessivo all'infanzia e alla quotidianità dei protagonisti (cresciuti in una famiglia dominata dalle figure femminili) cui si contrappone un finale eccessivamente repentino e sbrigativo. Il talento del regista emerge nei non frequenti scoppi di violenza, ma la confezione è assai sbiadita e ben lontana dagli analoghi prodotti americani. I due fratelli Kemp se la cavano meglio del previsto.

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