Mentre è in visita ad una prigione orbitante di massima (in)sicurezza, la figlia del Presidente degli USA viene presa in ostaggio dai detenuti in rivolta... Da un'idea di Luc Besson, un altro tassello della filmografia fanta-carceraria con molti debiti rispetto ai predecessori e poche virtù sul piano spettacolare per la scarsa qualità della grafica digitale. Il guaio peggiore è una sceneggiatura piena di incongruenze e banalità, con personaggi stereotipati e dialoghi irritanti. Non ignobile, ma certo mediocre. Pearce poco convinto, Grace graziosa tinca, Stormare faccia bronzea, non male Regan.
MEMORABILE: Ma fra tanti detenuti che potevano "risvegliare", perché mai sono andati a scegliere il più grullo?
Fantascienza e azione da manauale dell'ovvio, il film del duo Mather-StLeger non riesce mai a decollare, sciorinando una serie imbarazzante di situazioni straviste, e non riuscendo nemmeno a vivificarle attraverso una sceneggiatura sufficientemente tesa e ritmata. Effetti speciali modesti e personaggi scialbi e convenzionali completano il quadro poco attraente. Un film trascurabile sotto tutti gli aspetti, con particolare nota di biasimo ad un inguardabile Guy Pearce.
Jena Plissken pulsa ancora forte nelle vene degli sceneggiatori. Passa il tempo e quel che cambia sono i soli dettagli: non più New York ma una stazione orbitante. Tutto qua? Sì. Il resto si barcamena tra duelli dialettici che Stanlio & Ollio avrebbero scansato e colpi di scena che negli anni '30 un mandriano del Texas avrebbe inteso prima dei titoli di testa. A fargli le pulci, la mirabolante fuga in moto totalmente estranea dal resto della matrice stilistica potrebbe definirsi, se non altro, "coraggiosa". Siamo ampiamente a "caro amico". *1/2
Il modello è Fuga da New York fin nei nomi (Snow richiama Snake, il nome in originale del mio eroe eponimo Jena Plissken). Peccato che alla regia non vi sia il divino John ma tali Mather e St. Leger, illustri sconosciuti che ci propinano alla fine un film men che mediocre. Certo Pierce ce la mette tutta a fare lo Jena di turno ed è anche simpatico, ma il film è talmente tirato via, le situazioni sviluppate in maniera così banale, i personaggi così stereotipati che emerge la noia. Scenografie sci-fi molto banali. Sufficienza tiratissima.
MEMORABILE: Per ridicolaggine: Snow e la tipa con un paracadute si lanciano dall'astronave in orbita e... atterrano su un'autostrada!
B movie concepito da Luc Besson, è chiaramente debitore di film carcerari o pseudo tali (vedi Fuga da New York) ambientato però nello spazio. Questa macedonia è però ardua da digerire, priva di elaborazioni originali e caratterizzata da un continuo riciclo. Ad aggravare il tutto un attore protagonista (Guy Pearce) solitamente bravo che qui non pare convinto nemmeno per un attimo dalla vicenda che lo coinvolge. Meno che mediocre.
Metti, una Jena a cena con Besson, rifocillalo nella mensa di Gordon e il risultato è un fanta-action dal quale nulla più si può e si deve pretendere a parte l'onesta caciaronata disimpegnata appositamente ideata/concepita per mettere a cuccia il cervello. Derivativo finché si vuole, e lontano dalla densità e dal peso specifico dei modelli cui si rifà, ma non parco di ritmo e avvincente il giusto. Se preso per quel che è e con la giusta predisposizione, offre 90' di godibilissimo cinema-cinema.
Da un soggetto di Besson il film è una chiara rielaborazione del mitico Fuga da New York. L'unica differenza sta nel fatto che la prigione invece di essere una metropoli è... nello spazio. Della serie un tot al chilo... Persino il protagonista, un Guy Pearce quasi irriconoscibile nella sua mediocrità, è farlocco vista la sua goffaggine e scarsa incisività. Irrispettoso provare a fare un paragone con il Plissken di Russell. Da macchietta poi i cattivi di turno, che sembrano usciti da un cartone animato. Solo Stormare prova a metteci una pezza.
MEMORABILE: Il nome dell'eroe Snow, Marion, è una chiara citazione del film di Stallone Cobra.
Action-spy-fanta, in ordine di importanza, di rara pochezza, con due protagonisti che tentano di fare i simpatici, riuscendoci giusto un paio di volte. Per il resto è tutto trito, dai detenuti psicopatici (il fratello del capo è più macchietta, che essere umano), all'avanzamento attraverso i vari livelli, stile videogame. In più, ha l'aggravante di una prevedibilità al limite della preveggenza, compreso il colpetto di scena finale. Naturalmente, la figlia del Presidente è una gran gnocca, anche dopo aver fatto lo shampoo all'olio per motori e acqua del cesso. Decisamente evitabile.
MEMORABILE: La demenza da stasi (perfetta per offrire un rebus da risolvere alla fine...); Il nome del protagonista, che giustamente tenta di nascondere.
Fuga da Los Angeles nello spazio, secondo lo stile ipercinetico dei film prodotti da Besson. Ci si diverte, con un ritmo che non tende mai a calare, azione abbastanza ben girata e le classiche battutacce previste dal genere. Pearce, in vacanza da parti più impegnative, sembra divertirsi e è giusto per la parte, Stormare ci mette il solito grugno e la Grace è una spalla decente. Accettabile.
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HomevideoGestarsh99 • 16/07/12 20:08 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 12/09/2012 per Sony Pictures:
forse mi dirigo verso la superstrada della demenza precoce, o sarà che l'ho visto nel giusto momento in cui avevo bisogno di evasione e di allegra caciaronata, ma a me -pur senza spellarmi i palmi- è piaciuto. se scelto appositamente per svagarsi e per soddisfare la voglia di disimpegno, è un buon prodotto.