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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/06/12 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 25/06/12 01:27 - 2901 commenti

I gusti di Buiomega71

Bizzarra e straniante favola nera, quando L'albero degli zoccoli incontra Riflessi sulla pelle e Le strelle nel fosso, con tocchi blasfemi, credenze popolari, volti scavati dalla fatica e dal sole cocente e un finale in odor avatiano, crudele e quasi cristologico. Wilson mostra con realismo la vita contadina nelle paludi afose, ammantate da donne vipere che girano nude come la Mathilda May di Space vampires e portano dannazione e morte. Arcaico e sospeso, trasognato e pervaso da una vena di follia. Un sogno/incubo di gran forza visionaria e narrativa.
MEMORABILE: La prima apparizione della donna vipera ad Arsàn; La grottesca processione finale; La follia di Belette nel finale tra le paludi; Il diamante; Le vipere.

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  • Curiosità Buiomega71 • 25/06/12 09:26
    Consigliere - 25933 interventi
    *Primo e unico film da regista del famoso attore George Wilson.

    *In più fonti si legge la durata di 102 minuti, in realtà il film dura 1h, 24m e 52sec.

    *Il mereghetti lo omette tra le sue schede critiche.

    *Tratto dal romanzo La vouivre di Marcel Aymé
  • Discussione Buiomega71 • 25/06/12 10:14
    Consigliere - 25933 interventi
    Fiaba nera rurale e bucolica, scomparsa direttamente nell'oblio (esiste solo la vecchia vhs Panarecord), culto non colto a prescindere, denso di carnalità e sensualità.

    Wilson si dimostra regista eccellente, attento ai volti quasi mostruosi dei contadini della piccola comunità della Giura (tarli mentali, donne orripilanti e selvagge, un contadino "roscio" che assomiglia al Malachia di Grano rosso sangue, faide familiari, lotte tra cani, punizioni corporali, vacche piene di mosche e un arcaico sentore di superstizione con volti che guardano fuori dalle finestre dal vago sentore a la Notte dei diavoli ferroniana).

    L'albero degli zoccoli
    si mischia a Riflessi sulla pelle e alle Strelle nel fosso avatiane, con i racconti della donna vipera (una nudissima e selvaggia Laurence Treil, che potrebbe fare invidia alla nudissima Mathilda May di Space Vampires), ferina dea delle paludi, nata con la notte dei tempi, che comanda uno stuolo di letali vipere e porta al collo un preziossissimo diamante, ambito dai villici del luogo.

    Come sotto il sole della Lucania di Non si sevizia un paperino (dove, guarda caso, Wilson fù uno dei protagonisti-lo zio Francesco-), si consuma una bizzarra storia di ossessioni, arcaiche superstizioni, amore e morte.

    Wilson non evita le macchiette (la pazza donna selvaggia di Macha Mèril, la ninfomane che si scopa tutti i maschi che incontra-pure i ragazzini-, il curato fanatico, il vecchio fattore ormai stanco e inservibile-Jacques Dufilho, la tonta che gioca ancora con le bambole), nonchè alcuni passaggi inverosimili (la casa costruita in una sola notte).

    Ma compensa con schegge blasfeme (le preghiere poco ortodosse in chiesa rivolte alla Madonna-dove ritorna il Fulci di Paperino, la grottesca processione dal sapor avatiano, Wlson jr in chiesa con la compagnia della nudissima donna vipera).

    Finale crudele e quasi baviano tra le paludi, con chiusa quasi "cristologica" di una potenza visionaria che lascia il segno.

    La Treil che si stampa fuori dalla finestra, osservando con sguardo mellifluo un febbricitante Wilson jr, mette brividi baviani lungo la schiena.

    ATTENZIONE SPOILER

    L'esistenza della donna vipera e a libera interpretazione dello spettatore.
    Solo Wlson jr la vede, ossessionato dalla leggenda, e da non sottovalutare il fatto che l'uomo e stato ferito alla testa in guerra, una ferita che le provoca allucinazioni e amnesie.
    E qui non può non venire alla mente il Contagion di Zwicky.

    FINE SPOILER

    Sospeso, bizzarro, stralunato e arcaico, curiosa commistione tra fantasy, horror, cinema contadino e crudeltà.

    Vivamente consigliato.
    Ultima modifica: 25/06/12 10:28 da Buiomega71